Bruxelles – Il mondo dei videogiochi è in fermento. PEGI (Pan European Game Information), l'ente europeo che guida milioni di consumatori nella scelta dei videogiochi tramite il suo sistema di classificazione, ha annunciato una novità di rilievo destinata a far discutere e, soprattutto, ad aiutare i genitori: l'introduzione, prevista entro la fine di quest'anno (2019), di una nuova e ben visibile icona dedicata ai titoli che presentano la possibilità di effettuare acquisti con denaro reale al loro interno.
Questa nuova etichetta, che raffigurerà una mano con una carta di credito, si aggiungerà ai descrittori di contenuto già familiari – sesso, violenza, gioco d'azzardo, ecc. – presenti sulle confezioni dei giochi fisici e sulle piattaforme digitali. L'obiettivo? Una trasparenza sempre maggiore in un mercato in continua evoluzione.
Perché Proprio Ora? Il Contesto di Microtransazioni e Loot Box
La decisione di PEGI non arriva come un fulmine a ciel sereno. Negli ultimi due anni, il dibattito attorno alle microtransazioni, e in particolare alle cosiddette "loot box" (casse premio dal contenuto casuale), si è fatto incandescente. Giochi di primissimo piano sono finiti al centro di aspre polemiche, con accuse che spaziavano da meccaniche "pay-to-win" a sistemi fin troppo simili al gioco d'azzardo, sollevando preoccupazioni tra i giocatori, le associazioni di consumatori e persino alcune autorità nazionali che hanno iniziato a indagare il fenomeno. In questo scenario, la richiesta di maggiore chiarezza da parte degli enti di classificazione si è fatta sempre più pressante. Anche oltreoceano, l'ESRB ha introdotto un'etichetta simile già nel 2018, segnalando una tendenza globale verso una maggiore informazione.
La Posizione Ufficiale di PEGI: "Un'Informazione Base per Genitori Inesperti"
Simon Little, direttore generale di PEGI S.A., ha commentato l'iniziativa sottolineando la sua importanza per il pubblico meno avvezzo alle dinamiche videoludiche moderne:
"Anche un genitore che non è famigliare con il mondo dei videogiochi, vedendo sulla confezione di un gioco la nuova etichetta, saprà che vi è la possibilità di fare acquisti con valuta reale. È un'informazione base ma che spesso è fuori dalla portata di un genitore inesperto."
L'intento è chiaro: fornire uno strumento semplice e immediato che permetta, specialmente ai genitori, di compiere scelte più informate prima di procedere all'acquisto. E come da voi giustamente osservato nel vostro commento originale, un genitore più consapevole è anche un genitore che, verosimilmente, "terrà d'occhio i gameplay del figlio dopo l'acquisto del gioco."
Non Solo Acquisti Generici: Un Occhio di Riguardo per gli Oggetti Casuali
È importante notare che PEGI sembra consapevole della necessità di andare oltre una generica segnalazione di "acquisti in-game". Già da qualche tempo, infatti, l'ente ha iniziato a utilizzare, per i giochi digitali e ora si presume anche in connessione con la nuova icona fisica, un descrittore aggiuntivo che segnala specificamente la presenza di "Paid Random Items" (Oggetti Casuali a Pagamento). Questo indica una volontà di distinguere quei giochi che, pur offrendo acquisti, includono meccaniche legate all'aleatorietà, spesso al centro delle maggiori preoccupazioni. Sebbene la nuova icona principale sia quella della "carta di credito", questa attenzione specifica alla casualità è un segnale incoraggiante.
La Nostra Linea Editoriale: Precursori di una Necessità!
Come redazione, ci sentiamo di sottolineare con un pizzico di orgoglio che noi applichiamo da anni sulle schede dei giochi che hanno gadget a pagamentoun avviso!
Mossa Giusta? Prime Valutazioni e Prospettive Future
Ma veniamo al dunque: questa nuova icona PEGI sarà davvero la "mossa giusta"? Le attese sono certamente positive. L'introduzione di un simbolo chiaro e universale per gli acquisti in-game dovrebbe:
Aumentare significativamente la consapevolezza dei consumatori al momento della scelta.
Fornire ai genitori uno strumento pratico per orientarsi e, possibilmente, per avviare un dialogo con i figli sulle abitudini di spesa online.
Stimolare una maggiore responsabilità da parte dell'industria, che si vedrà tenuta a dichiarare più apertamente questo tipo di monetizzazione.
Naturalmente, l'efficacia dipenderà da molti fattori, inclusa la capacità di PEGI di comunicare il significato della nuova icona e la reale attenzione che i consumatori le presteranno. C'è chi teme che, data la diffusione ormai capillare degli acquisti in-app, l'icona possa diventare talmente comune da essere ignorata. Tuttavia, rappresenta un passo avanti innegabile rispetto alla situazione attuale, dove tali informazioni sono spesso relegate a caratteri piccoli o a disclaimer meno evidenti.
L'iniziativa di PEGI si inserisce in un quadro più ampio di riflessione su come l'industria dei videogiochi debba evolvere per bilanciare modelli di business innovativi con la tutela dei consumatori, specialmente i più giovani. Questo nuovo descrittore è un tassello importante di questo processo.
E voi, cosa ne pensate? Questa nuova etichetta cambierà il vostro modo di acquistare o di consigliare i videogiochi? Sarà sufficiente a fare chiarezza? Attendiamo i vostri commenti.