Auror e Mangiamorte - A Very Potter Gdr

Per un intero glorioso anno, il così detto “Prescelto” era stato definito “pazzo” “malato” “visionario” e addirittura “pericoloso”. Nessuno credeva alle sue parole di quel ragazzino sul ritorno dell'Oscuro Signore, attribuendo tutto ciò solo ad una maggior voglia di celebrità da un ragazzo che, forse per la sua tragica storia, desiderava solo essere al centro dell'attenzione e per ottenere ciò usava la paura più grande di tutta la comunità magica.
La sua ombra non era mai andata via, aleggiava ancora sul cuore di tutti i maghi. Nessuno di loro riusciva a dimenticare come la vita fosse fragile e labile. Bastava un mago, solo un mago, e tutto quello che avevano costruito sarebbe crollato a terra, in enormi calcinacci.

La paura aveva riempito i loro animi, impedendogli di ragionare e di accettare la realtà. La realtà, la consapevolezza che Lui era tornato, era come la peste per quei maghi, troppo codardi per sfoderare la bacchetta e accettare il loro destino, troppo ignavi per prendere una decisione, troppo inutili per la storia dei maghi per essere ricordati.



Era stato un anno grandioso. L'oscuro Signore, dopo essere tornato al potere, aveva ricominciato a ricostruire il suo esercito di mangiamorte, cercando nel frattempo quella profezia che gli aveva causato una tanto rovinosa caduta ma, purtroppo, l'ufficio dei Misteri era fin troppo potente. Per un anno intero quella profezia era stata inacessibile all'Oscuro Signore.
Cosa fare? Entrare o non entrare nell'ufficio dei misteri? Andare al ministero o non farlo? Rischiare o meno? La scelta logorava l'Oscuro Signore. Non poteva rischiare così tanto ma non poteva neanche aspettare troppo. Come prendere quella profezia?



Nel frattempo l'Ordine della Fenice si era ricostituito: la vecchia generazione tornava a combattere. Ostacolati dal governo, costretti a nascondersi dai mangiamorte, si erano rintanati in un vecchio buco, una casa abitata da un elfo iracondo che adorava dei ritratti da brivido.
Non era il quartier generale migliore al mondo ma era sicuro, o almeno così credevano. Incantesimi potenti difendevano quella casa al centro di Londra, in un sobborgo completamente babbano. Ed era lì dentro che era nascosto lui, l'uomo più ricercato dal governo fino a quel momento: Sirius Black, ultimo discendente dell'antica dinastia di purosangue.



Mentre Lord Voldemort si dibatteva fra quei dubbi, la vita da Hogwarts veniva stravolta da un esserino simile ad una rana rosa. Dolores Umbrige aveva deciso di rendere l'insegnamento delle arti oscure un vero gioco da bambini. Mai la Scuola di Magia e di Stregoneria più famosa in Europa era stata ridicolizzata in quel modo: ispezioni sui professori, lettere aperte e controllate, tutto in nome di Cornelius Caramell, ministro della magia.
Le persone, gli adulti, si dimenticano fin troppo facilmente cosa vuol dire essere ragazzi, sentire dentro di se quel bisogno di affermarsi, capire chi essere, come essere. Tutto questo nei ragazzi di Hogwarts si tramutò in una voglia di ribellione che sfociò nella creazione dell'E.S. L'associazione segreta non era altro che un gruppo di ragazzi desiderosi di apprendere veramente la Difesa Contro le Arti Oscure. Chi scegliere come maestro se non lui, Harry Potter, il-ragazzo-che-è-sopravissuto? Nonostante la sua giovane età il ragaazzo dimostrò subito uno spirito da leader. Coinvolse molti ragazzi in quello studio, arrivando così a insegnargli il modo corretto per difendersi. Nonostante ciò, però, la sua fama era ancora compromessa: lui era ancora il pazzo, il ragazzo che cercava solo un po' di attenzione. Solo in pochi credevano ancora nella sua parola, mentre tutti gli altri pendevano ancora dalle pagine fitte di menzogne del Profeta.



Nel frattempo i tentativi di Voldemort di prendere la profezia fallirono tutti: nè l'uomo a cui avevano fatto la maledizione Imperius nè altri erano riusciti a prenderla. Forse fu per quello che mandò la sua adorata Nagini al Ministero della Magia ma, invece di prendere la profezia, il serpente riuscì solo ad attaccare Arthur Wesley. Tutto ciò attirò l'attenzione dell'Oscuro Signore sulla mente di Harry Potter, rendendosi così conto del legame che li univa.


All'inizio Lord Voldemort non ci fece caso, pensando che fosse solo un modo per giocare con la mente del ragazzo che tanto odiava. Aveva pensieri più importanti per la testa, come ad esempio far evadere i suoi servi più fedeli da Azkaban, fra cui c'era anche lei, la sua serva migliore: Bellatrix Lestrange, nata Black. Lei era l'unica che aveva dichiarato la sua fedeltà all'Oscuro Signore davanti a un intero tribunale chiamato per giudicarla.

La svolta per ottenere la profezia gli fu fornita proprio da quell'elfo che i membri dell'Ordine della Fenice disprezzavano. L'elfo andò da Narcissa Malfoy, la sua padrona, e gli diede l'arma perfetta per attirare Harry al ministero: Sirius. Bastò poco per mettere in atto il piano stesso.

Lord Voldemort fece credere ad Harry che il suo adorato padrino fosse in pericolo di vita e lui subito corse al Ministero, accompagnato dai suoi fedelissimi compagni: Hermione Granger, Ginny e Ron Wesley, Luna Lovegood e Neville Paciock
.
Quella che si scatenò al Ministero fu una vera e propria battaglia che si concluse con la vittoria dell'Ordine della Fenice. Alcuni mangiamorte furono catturati, solo pochi riuscirono a scappare. L'intervento dello stesso Oscuro Signore non riuscì a far vincere loro la battaglia. L'unica perdita che subì l'Ordine fu quella di Sirius Black, ucciso da Bellatrix.

Il dolore ormai era entrato nell'animo del ragazzo-che-era-sopravissuto mentre una cieca rabbia riempiva l'Oscuro Signore.

Ora il mondo dei maghi era tornato nella disperazione più nera.

Non c'erano più menzogne da raccontarsi, non esisteva più alcun paravento a coprire gli occhi delle persone.

L'OSCURO SIGNORE ERA TORNATO. ORMAI LA GUERRA ERA INIZIATA.