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Nome Gioco: Avatar Grv
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Categoria: Live Larp Grv
Genere: Fantasy Classico
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Ambientazione:
Molto tempo fa, tutte le terre d’Atilia e dei Regni confinanti erano riunite sotto un unico grande Impero, che grazie alla sua grande potenza era riuscito a unificare quasi tutto il mondo conosciuto. A seguito di avvenimenti sconosciuti circa cento anni prima della fondazione del Regno Atiliano l’Impero crollò e si frammentò, e il secolo che seguì fu segnato da continue lotte per il potere. Marcello Livio Flavio, discendente di una delle più grandi famiglie dell’Impero e a capo di numerosi soldati, riuscì infine a porre un freno alle guerre civili, sconfiggendo i suoi avversari ed incoronandosi Re d’Atilia. Il conteggio degli anni inizia con quello della sua incoronazione e della fondazione del Regno. Col passare del tempo e dei sovrani il Regno Atiliano continuò ad espandersi a danno delle popolazioni limitrofe, prendendo dapprima il controllo del Grande fiume e poi delle terre a Nord di esse. È durante il Regno dei Flavi inoltre che le prime tribù di orchi invadono Atilia, venendo disperse dopo la loro sconfitta.
Dopo che l’ultimo dei Flavi venne ucciso durante un complotto, il Regno attraversò un secondo periodo di guerre civili, che portò al potere dapprima i Canigeri e poi i Klodii, discendenti quest’ultimi dalle stirpi del nord. È durante il Regno di Klodio III che le tribù barbare dell’Ovest, riunite sotto lo stendardo della Mano Rossa che per la prima volta fa la sua comparsa in Atilia, attraversano in forze il Vohn, dando inizio a quella che sarà chiamata la Seconda Invasione: Klodio III muore, seguito da molti nobili, e i barbari conquistano infine il potere.
Nel 380 d.f.R. un esponente dell’antica nobiltà atiliana, Caio Valente Flaminio, guida i nobili spodestati nella ribellione che porterà poi alla caduta del Signore della Mano Rossa. Nominato Re, Caio Valente Flaminio istituisce la maggior parte dei Principati, creandoli su territori già esistenti e annettendo altre conquiste come Lupio e Drakonia regnando su un territorio simile per estensione a quello del Regno attuale.
Dopo la sua morte senza eredi i Principi, per evitare un’ulteriore guerra civile, convocano un’assemblea dove viene eletto Re Teodoro Valerio, esponente di spicco del potentissimo Principato di Valeria. Dopo di dodici anni per sconfiggere le orde di strane creature che hanno invaso il Regno dal nord.
Nel 600 d.f.R. i barbari, riuniti sotto un nuovo oscuro comandante che sfoggia lo stemma della Mano Rossa, varcano le terre di confine travolgendo i presidi militari, aiutati anche da alcuni Principi traditori, come quelli di Moncastro e di Bardia. Nei sei anni che seguono gli ingenti massacri della popolazione, i continui assedi e le battaglie mettono in ginocchio il Regno, finché non si arriva allo scontro decisivo. Sulle rive del Grande Fiume, in prossimità del Ponte che collega Drakonia con la Bardia, avviene lo scontro finale, quello che sarà ribattezzato “la Battaglia dello Stendardo Insanguinato”. Le Orde della Mano Rossa e l’esercito del Re Valente Flaminio si scontrano ferocemente, e sembra che parte dello schieramento atiliano, per la precisione quello dal lato del Principato di Valeria, tradisca e passi col nemico, attaccando i Principi sul fianco. A causa del tradimento la battaglia è persa: il Re e molti nobili muoiono, e gli eserciti di Flaminia e Drava si sacrificano nel tentativo di agevolare la ritirata dell’esercito e di permettere che il Ponte sul Grande Fiume sia fatto crollare. A seguito della battaglia le Orde conquistano la maggior parte del centro d’Atilia, e il Principe di Valeria, Berengario Valerio, si nomina arbitrariamente Re, sottomettendosi al Khargan degli Jazr. Altri Principati seguono poi il suo esempio. I Principi di Drakonia, di Drava, di Arborea, di Flaminia, di Kemara e di Lupio, rimasti indipendenti, non accettano l’autonomina di Berengario ed indicono l’Assemblea dei Principi, con lo scopo di eleggere un nuovo Re, che viene indicato nella persona di Bolivar degli Arinol Principe di Drakonia. Da quel momento è la Guerra Civile.
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