City of the Dead

Ogni essere vivente, almeno una volta, si sarà chiesto coscientemente o meno il significato della propria esistenza o, più specificamente, di quella fugace porzione di essa che chiamiamo vita e forse l'avrà perfino domandato al cielo ed a chiunque dietro vi si nasconda, ma ora lasciate voi che io vi porga una domanda: cosa temete di più, la morte o la vita?

Io temo la vita, perché essa non è che luce fugace, frettolosa come le rapide frustate del vento su di un incendio già vigoroso. È invece tipico di quelle anime ancora intrappolate in gusci di carne e ossa essere timorose della morte, dell'ignoto, ma la morte non è che come il buio ed il buio non è che una luce celata, ma mai assenza di luce. Proprio come quando il cervello — maestro burattinaio — lascia che vi ricadano dolcemente le palpebre a fine giornata, chi presta attenzione potrà osservare come da sotto di esse sia possibile vedere forme e colori danzanti, ombre di luce ed oscurità luminescente.