Erned Ruin Online

Erned Ruin è il nome della compagnia che ha fondato il progetto virtuale omonimo, diffuso e pubblicizzato in tutto il mondo conosciuto. Il progetto titolato Erned Ruin offre ai suoi candidati la possibilità di essere i primi uomini e donne al mondo a immergersi nell’ambiziosa sfida di una vita alternativa all’interno di una rete, pensata per rendere l’esperienza virtuale autentica quanto quella reale. Il mondo di Erned Ruin è stato infatti creato con la cura del minimo dettaglio. L’alternarsi delle stagioni, le sensazioni di fame, le emozioni personali, il dolore e persino l’attimo della morte: il candidato selezionato per accedere al mondo di gioco avrebbe potuto sperimentare tutto ciò che viene riservato alla vita reale senza la paura di morire davvero, di disilludere, di essere giudicato per il suo aspetto o per ciò che aveva commesso, ciò che aveva mancato di fare. L’occasione per ricominciare, con il tempo, attirò così tanti individui alle porte della sede della Erned Ruin che persino candidarsi divenne parte del proprio curricula. C’è chi attese la chiamata a colloquio, in coda per trent’anni. E chi, dopo trent’anni di attesa, si vide scartato, sperimentò quella disperazione eterna che è propria di un giocatore del progresso, trovatosi inaspettatamente a fare i conti con i resti di una vita sprecata per nulla. Il boom di suicidi dovuti ai rifiuti delle candidature è ancora oggi un drammatico argomento che fa discutere l’opinione pubblica, così come segnano la popolazione, le condizioni di degrado e violenza in cui riversano gli attendenti colloquio in fila. Eppure, la coda alle porte della Erned Ruin non ha mai accennato a diminuire, neanche a fronte di questo spettacolo, scevro di senno, che l’eterna attesa offre. L’ipocrisia è una fonte facile di guadagno e l’assenza di requisiti da soddisfare per accedere alle candidature di Erned Ruin sembravano essere incentivi ben più allettanti dei moniti offerti dalla cronaca locale. Tutti avevano gli stessi diritti di ingresso, al mondo ideato dalla compagnia: l’unica prova da superare era quella di essere disposti ad aspettare, anche una vita in coda, senza avere la certezza di poter riuscire a superare il colloquio che, alla fine della fila, avrebbe atteso tutti quanti.