Il Regno di Florin

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Un tempo la terra su cui si ergeva la città di Florin era brulla e impervia, un territorio per lo più popolato dalle razze degli gnomi e i nani, che tentavano in ogni modo di renderlo adatto alle coltivazioni e ospitale, con grande sforzo e impegno. Solo la Foresta Dell’Incanto si presentava ricca e florida di vegetazione e proprio qui viveva la famiglia di Buttler, giovane ma audace cavaliere che già il padre da anni aveva educato a fil di spada e avventure al limite della sopravvivenza.

Di stirpe nobile, appartenente al Casato di Florin, Buttler aveva lasciato la propria terra con tutta la famiglia per cercare migliori fortune e si era stabilito in queste terre che era riuscito a strappare, dopo lunga contesa, al confinante regno di Guilder che ne rivendicava il diritto, e aveva così fondato la città che ora porta il nome del suo casato. Dopo alcuni anni Buttler ereditò dal padre la reggenza e sposò una bellissima fanciulla, Dulcinea, da cui ebbe due figli, Humperdinck ed Elettra.Entrambi dalla madre avevano ereditato la passione per le arti magiche e in special modo Elettra aveva da sempre dimostrato una spiccata attitudine per la Magia bianca e la Stregoneria, l’uso oculato delle erbe e l’amore per la natura. Il fratello Humperdinck, anch’egli avvezzo al cammino magico, era stato anche instradato all’uso sapiente ed audace delle armi e affiancava il padre nelle imprese belligeranti, quando i rapporti con il regno di Guilder e il suo re, Lotharon, si facevano più pericolosi e problematici.

I due sovrani, Buttler di Florin e Lotharon di Guilder, nella responsabilità di governare queste terre, assolvevano al loro compito nel pieno rispetto delle popolazioni esistenti, anzi, le supportavano con ogni mezzo, indicando loro il modo più sapiente di sfruttare la terra e renderla fertile e ricca. In poco tempo, elargendo consigli preziosi e governando con saggezza e rispetto, avevano conquistato le genti che ormai li consideravano alla stregua di due padri protettivi; tuttavia i rapporti fra le due città rimasero freddi e spesso ostili, e per quanto vi siano stati sforzi da ambedue le parti di arrivare ad accordi, pacifici troppo orgogliosi e troppo fermi nelle loro convinzioni e tradizioni erano i due sovrani per giungere a compromessi.

Il Regno di Florin, in breve, divenne florido, riscoprendo ciò che la Foresta dell’Incanto poteva offrire al suo popolo e anche lo sfruttamento delle risorse del mare, con la costruzione di una flotta utilizzata per proteggere e assicurare la pace e anche per praticare i traffici della seta e del pesce; inoltre lo studio della magia era notevolmente avanzato grazie, soprattutto all'interessamento della principessa Elettra. La città di Guilder, allo stesso modo, riuscì a prosperare ed arricchirsi ma nonostante tutto la flotta e la magia, seppure presenti, non riuscirono mai a raggiungere i livelli della vicina Florin, tuttavia la tradizione militare e guerriera di Guilder non aveva uguali in tutte le terre confinanti. Probabilmente fu proprio questa diversità nei valori delle forze in campo che permise alle due città di evitare che i propri screzi sfociassero in una guerra sanguinosa.

Ultimamente, però, i rapporti fra Florin e Guilder sono ritornati tesi a causa della scoperta, a dir poco stupefacente, dell'esistenza di un'erba rarissima, chiamata "Spezia della non morte" che si trovava solo sulla vicina "Isola Del Demone", territorio conteso proprio fra Florin e Guilder. La caratteristica fondamentale dell'erba, se essiccata e trattata, permetteva di riportare in vita le persone morte: infatti queste, se prese in tempo, cioè nelle prime ore dopo il decesso, in presenza ancora del loro soffio vitale, potevano facilmente essere riportate in vita, se ingerivano una pastiglia di tale Spezia. I rapporti tra Guilder e Florin stavano peggiorando rapidamente proprio a seguito di questa scoperta da parte di un mago misterioso, il quale aveva portato un po’ della Spezia sia Buttler di Florin che ha Lothanor di Guilder ed entrambi avevano deciso di assumere il controllo dell'isola ben consci di quale pericolo rappresentasse un simile potere se finisse in mani sbagliate.

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