Gladiator: Gods of the Arena

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Siamo nel -87 a.C. L'Impero Romano affrontò i potenti Greci di Mitridate, e alcune sconfitte amare e costose fecero digrignare i denti i plebei a causa di tasse sempre più dure. Il tono si alza e la folla si fa sempre più accesa. La carestia rende le persone violente e presto il sussurro di una rivoluzione arriva alle orecchie delle spie del Consolato.

Per evitare che questa rivolta scoppi, Mario, grande condottiero delle forze romane, mette sotto i riflettori i combattimenti dei gladiatori, da un lato per occupare la plebe ma anche e soprattutto per fare propaganda a favore dell'esercito e questo per riuscire a ottenere vittorie, ma anche e soprattutto a controllare le persone...

I Lanistas sono quindi sempre più numerosi e, quasi ogni settimana, si svolgono i combattimenti dei Gladiatori.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, fu un periodo violento e bestiale. Le dissolutezze sono all'ordine del giorno e, sebbene ci siano alcuni sentimenti puri nei cuori degli idealisti, il resto del mondo è solo un insieme di pazzi pericolosi, ubriaconi e dissoluti.

Nelle strade gli omicidi non sono rari, la gente a malapena si nasconde quando trama i suoi sporchi trucchi. È un paradiso per tavernieri, prostitute e assassini che non hanno mai avuto così tanto da fare.

I complotti diventano legioni, i grossi affari diventano routine ed è difficile sapere quale sia il luogo più violento. Sabbia dell'arena? O le strade delle città?

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