Harenal

“La verità è che a furia di far collezioni, di cose, di piante, di tutto, si finisce a poco a poco col voler farle anche con le persone.”

Un uomo ha vissuto per anni con un unico scopo: vivere in un posto dove tutto fosse perfetto, unico e suo.
La visione di un Re che ha finito per costruire un Regno come tanti altri.
Harenal all’apparenza, per chi vi giunge da fuori, sembra essere il Regno perfetto. Le case sono tutte allineate con balconcini e giardini ricchi di fiori, le strade sono pulite, le botteghe sempre piene e le persone che vi abitano riescono a distinguersi rispetto ai bifolchi nati e cresciuti al di fuori delle sue mura. Campi coltivati, allevamenti ricchi di bestiame, feste organizzate e banchetti dedicati.
Ma dove c’è ricchezza, c’è anche povertà. Dove regna la luce, si nasconde l’ombra.
Ci sono i nobili, ci sono i comuni e ci sono i poveri. Harenal, in questo, non è diversa da altri Regni infondo. E come succede altrove, anche tra le mura di questa la gente pone avanti gli occhi le mani così da non rendersi conto della realtà che la circonda.
I Residenti, così vengono chiamati i cittadini di Harenal. Vantano l'essere natii del luogo, gli unici che hanno diritto a godere delle terre e ricchezze che Harenal offre. Questo comporta che non abbiano tolleranza verso chi decide di vivere diversamente.

E poi ci sono gli Uomini Liberi e gli Uomini del Mare.

I primi hanno scelto di vivere al di fuori delle mura nella più completa autonomia. Oasi e deserti sono il loro campo. Vivono di caccia, conciatura, allevamenti e razzie nonostante alle spalle abbiano comunque la loro cultura, i loro riti, le loro credenze e convinzioni.
I secondi invece hanno deciso di dedicare la loro vita in mare concedendosi il piacere delle onde e dei saccheggi.
Entrambi vivono una vita priva delle regole della società di Harenal.
Sono considerati come stranieri pericolosi, ladri, malfattori, persone prive di educazione e di una morale nonostante siano figli o padri di coloro che oggi si fanno chiamare Residenti.