La Guerra dell'Anello

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Questa è un’epoca di guerre e conflitti, non soltanto a Gondor, ma in ogni angolo dell’occidente.
Il potere di Sauron è cresciuto, la sua fiducia nutrita dalle forze sfrenate al suo comando, la cupa malvagità ancora una volta libera di scatenarsi.
I cancelli neri della terra dell’Ombra di sono aperti, vomitando troll, orchetti, sudroni e esterling, le orde di Mordor in tutta la propria tetra gloria.
Da Lindon fino ai Colli Ferrosi, la terra trema sotto ai piedi in marcia delle sue truppe innumerevoli, le soldataglie dell’Occhio.
Inesorabilmente, in un processo tanto deliberato quanto distruttivo, i bastioni dei Popoli Liberi sono cinti d’assedio.

Nel Bosco Atro, Thranduil vede i propri confini ancora una volta invischiati nella guerra, il suo popolo oppresso dalle empie creature che cercano di distruggere il suo reame silvano.
Lontano, a settentrione, a Erebor e nella Valle, è solo grazie agli sforzi congiunti di uomini e nani che combattono insieme che Sauron non è riuscito a ottenere ciò che brama.
Sicuramente l’Oscuro Sire è infuriato per la loro protratta resistenza, eppure essi non cedono, un gesto di sfida che induce le forze dell’Occhio a infrangersi contro le montagne come un cupo mare minaccioso.
A occidente, gli Orchetti si aggirano nei confini di Lorien e Fangorn, cercando di umiliare i due antichi regni boschivi, poiché Sauron odia e teme la forza celata degli alberi.
Eppure, nemmeno il suo potere è sufficiente per sopraffare rapidamente l’opposizione di questi luoghi.
Ancora una volta egli si trova ad essere intralciato dalla volontà di quanti gli si sono opposti per tutti i lunghi anni del suo dominio.

Ognuna di queste battaglie ha un ruolo in questi, gli ultimi giorni della Terza Era.
Perché, sebbene sia vero che questo conflitto sarà risolto soltanto dal risultato di una mossa più sottile della guerra, le innumerevoli battaglie combattute su Arda non sono affatto irrilevanti.
Giacchè, se anche Sauron dovesse cadere, se anche dovesse essere scaraventato così in basso da non potersi più rialzare, se tutto ciò che vi è di buono e grande al mondo dovessere essere distrutto dagli spasmi della sua agonia, questa sarebbe una vittoria assai vuota.


“Perché non abbiamo desiderato anche noi la compagnia dei nostri, Legolas?”
“Non credo che ci avrebbero raggiunti.
Non hanno alcun bisogno di partire per la guerra; La guerra sta già arrivando sulle loro terre”
Gimli a Legolas, Il Ritorno del Re

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