Naruto! Another Story

Premettiamo che la storia che leggerete qui è puramente inventata; infatti questa land prende soltanto spunto dal manga di Naruto, ma non ne rispecchia la storia in ogni passo.
Non vi saranno quindi spoiler o altro da cui i lettori di Naruto dovrebbero guardarsi, e i collegamenti con il fumetto sono puramente casuali al di là dell’ambientazione.


Introduzione

Siamo a Konoha, non è passato molto tempo da quando quei dannati demoni hanno combattuto tra di loro distruggendo quasi del tutto i villaggi ninja, e portatisi via tutti i ninja più forti, ma almeno, anche se è una soddisfazione molto piccola, tutto sembra essersi calmato, o quasi.
Dico quasi perché ultimamente nel nostro villaggio c’è un forte trambusto, causato dall’idea dell’Hokage momentaneo, il vero Hokage è sparito combattendo contro i demoni, così come i capi villaggio degli altri villaggi ninja, che per una volta hanno combattuto fianco a fianco il nemico comune, di organizzare una riunione, con tutti gli altri Kage e ninja degli altri paesi nel tentativo di firmare una pace momentanea che dia tempo a tutti di riorganizzarsi come meglio possibile.
Purtroppo il raggiungimento di questa sembra molto difficile, a destare il maggiore intralcio, non è la tanto difficile situazione politica già esistente, quanto il fatto di non conoscere chi sono i Jinchuuriki, ovvero le persone in cui sono stati sigillati i demoni, ma ancor di più sui limiti che si cercano di porre ad ogni villaggio su come usare i Jinchuuriki, si vuole infatti evitare di usarli come arma per impedire un eventuale ritorno i libertà dei demoni, che causerebbe non poca confusione.
Mentre questa riunione continua a noi, Jounin di Konoha, è stato affidato il compito di controllare e visionare le abilità degli aspiranti del nostro e degli altri villaggi, un ottimo modo per controllare così la loro potenza, e se necessario, mettere loro un freno in qualche modo, magari proprio sfruttando il trattato di pace. Ciò che complica ulteriormente le cose e costringe tutti quanti ad un lavoro snervante, è la sete di potere che ogni capo villaggio ha, infatti tutti cercano di predominare sugli altri sfruttando le armi a loro disposizione, quali i clan, e forse è proprio questo, oltre ai già citati Jinchuuriki a complicare ulteriormente le cose, rendendole difficili da gestire e complicando ancora di più il già difficile arrivo ad un trattato di pace.
Lavorare in una situazione del genere risulta davvero difficile, tanto che diventa quasi impossibile tenere tutto in equilibrio, portando la massima attenzione per non creare danni peggiori di quelli creati dai demoni.

Atto I: La fine di tutto, un nuovo inizio

Era una mattina come le altre, io stavo riposando dopo la battaglia, ferito, ma in modo leggero, e mentre io dormivo fuori i combattimenti sono andati avanti incessantemente, ma non in quella mattina, era infatti stranamente tutto tranquillo, ricordo di averlo fatto notare subito a chi venne a svegliarmi. Ricordo che la mia prima domanda fu proprio questa “Perché non si sente combattere?”, non riposavamo dentro gli alloggi, perché distrutte dai demoni, ma in delle tende attrezzate al momento, e mentre alcuni riposavano gli altri si impegnavano nel tentativo di contenere la furia dei demoni.
La risposta alla mia domanda arrivò molto presto e fu dà una parte una gioia, ma dall’altra parte un colpo davvero duro da sopportare, era tutto finito, ma a caro prezzo, infatti sigillare quei demoni costò la vita a molti ninja e anche all’Hokage stesso, che si era battuto, così come tutti gli altri capi villaggio per proteggere i loro villaggi dalla distruzione.
Appresa la notizia rimasi per qualche istante in silenzio, io che solo due anni prima avevo perso i miei genitori mi ritrovavo costretto ad affrontare la dura realtà che mi veniva nuovamente proposta, ma la strada del ninja comportava anche quello, sacrificare la propria vita per salvare tutto un villaggio. Comunque in quel periodo era necessario riorganizzarsi rapidamente, e non c’era molto tempo per soffrire o altro, ma di certo tutti i compagni che persero la vita non vanno dimenticati. Dopo quest’evento eleggemmo in una riunione un nuovo Hokage provvisorio, il quale ebbe l’idea di firmare una pace tra tutti i villaggi e di dare il via alla ricostruzione.

Atto II: La riunione e le selezioni

Dopo l’elezione del nuovo Hokage e l’arrivo delle persone dagli altri villaggi a noi Jounin è stato chiesto di occuparcene. Appena arrivati gli stranieri sono stati accompagnati al palazzo dell’Hokage e poi divisi in due gruppi, il primo formato da ninja il secondo da allievi.
Il primo gruppo è stato portato dall’Hokage per la riunione, il secondo gruppo è stato affidato a me, ed è stato portato nella palestra, dove ad uno ad uno gli allievi sono stati visionati da me e da degli anbu, e qualora meritevoli, sono stati promossi al grado di genin. Alla fine di tutti questi stressanti esami abbiamo anche dovuto fargli fare delle missioni, mentre la riunione continuava e continuava per ore e ore, non se ne vedeva assolutamente la fine.