Neverland Land of Magic

Genesi
In principio vi era l'Uno, che creò le lande oggi note come Neverland, terre e mari sconfinati, dove i suoi figli avrebbero potuto crescere e prosperare fino alla fine dei tempi. Ma il mondo era giovane, e non aveva ancora l'aspetto che porta oggi. Quando l'Uno ne fu soddisfatto, vi pose i suoi primi figli, divisi in due razze per peculiarità e costituzione: essi furono gli Elfi e il popolo Basso, diversi fra loro per volontà divina, la cui collaborazione avrebbe portato ad una sorta di civiltà perfetta. Ma nei tempi maturarono, e parve a Colui che tutto può giusto seminare altri suoi figli in quelle lande, affinché colmassero le lacune che vi erano fra i primogeniti: essi furono gli Umani, i più versatili e internamente diversificati esseri mai apparsi nelle terre mortali. Conscio del loro cuore facile a scegliere e cambiar partito con facilità, Egli trasse dalla sua stessa sostanza coloro che erano tanto figli quanto fratelli suoi, le magnifiche creature drago create per essere da guida agli Umani e a chiunque bisognasse di un aiuto. Queste nuove creature erano estremamente potenti, sebbene non avessero la facoltà di creare dal nulla come l'Uno, e introdussero qualcosa di completamente nuovo nel mondo finora unicamente soggetto alle leggi divine: la magia arcana. Accortosi di questa nuova presenza, il Creatore ne intuì rischi e potenzialità e si diede da fare perché una razza padrona delle leggi magiche e contemporaneamente ad esse soggetta ponesse piede nelle terre mortali: fu dunque la volta degli Slayerd, razza che solamente in seguito prese tre strade diverse.

La Ribellione dei Draghi
Dopo la sua ultima opera l'Uno, riposatosi per un'era nel suo palazzo celeste, rimase ad osservare come si evolvevano le vicende terrene. Si accorse che le divinità/drago da lui volute non intendevano guidare i mortali secondo saggezza, ma li costringevano a seguire la loro volontà, unicamente essa. Il Creatore non comprese però quanto ciò potesse essere distruttivo, e sperava sempre che tutto si svolgesse per il meglio. Ogni sorta di sofferenza gli era sconosciuta, e non comprendeva appieno i concetti di buono e malvagio, che si andavano introducendo nel mondo da lui creato. Le divinità/drago si accorsero dunque che avrebbero dovuto agire al più presto: finché il Padre di tutti non prendeva coscienza di ciò che stava accadendo, essi potevano ingannarlo a loro piacimento. Crebbe in loro la sete di potere e la volontà di governare essi soli i mortali, che non reputavano degni di alcuna libertà dovuta. Così, decisero di portare il Creatore in una trappola, attirandolo su Neverland. Credendo egli nella loro bontà, non intese la loro invidia e quindi fu facile vittima di un imbroglio: legato con possenti catene forgiate dal fuoco magico draconico, fu gettato a precipizio per una voragine, diretto verso il centro della terra, luogo dove Egli non avrebbe potuto contrastare la magia che era insita nelle catene che lo legavano. I draghi, però, avevano utilizzato moltissima energia nella preparazione della cattività del loro stesso padre e fratello, quindi si preparavano ad un lungo periodo di riposo.

L'Età del Caos
I mortali, tuttavia, lasciati senza la guida dei draghi, scoprirono la loro volontà individuale, e ciò li portò ad un lungo periodo di guerre e distruzione. Per primi si scagliarono gli Elfi contro il popolo Basso, che disprezzavano per la bassa statura e l'imperfezione che vedevano in loro, e incominciò un'aspra lotta. Fu in quel periodo che i due popoli fondarono le rispettive fortezze di Anchalon, situata nell'omonima selva, e di Karthrot, che dominava un'intera valle scavata fra le montagne. Gli Umani dapprima presero l'una o l'altra parte, poiché vedevano negli altri esseri più potenti e nobili di loro, e li presero per loro signori. Passavano gli anni, tuttavia, ed il popolo degli Umani prolificava, ingrandendosi sempre di più. Fu allora che abbandonarono le salde rocche dei primogeniti dirigendosi verso sud, dove fondarono dei centri loro, le mitiche città di Carmyn e Elgard, oramai distrutte. Rinchiusi nelle loro nuove dimore, si estraniarono ai conflitti degli altri popoli ed incominciarono a guardarsi con odio fra di loro: gli Umani erano facile vittima di sentimenti quali l'odio, l'invidia, la superbia, che li portarono ad una sanguinosa guerra fratricida. Ma un nuovo pericolo si stagliava all'orizzonte: una nuova razza giunse dal nord, una razza che aveva come unico suo scopo di vita un odio legato a loro dalla nascita. Erano essi i Drow, i maledetti. Giunsero quando gli Umani si erano da poco allontanati, e fecero rimpiangere presto lo scambio. Nessuno sapeva come erano stati originati i Drow: pregavano una divinità oscura che nessuno conosceva prima, ed in futuro sempre si cercò di svolgere questo intricato enigma: chi erano? Da dove venivano? Interrogativi che rimarranno senza risposta. Attaccarono gli Elfi per primi, ed in seguito il popolo Basso, i quali decisero di allearsi e far fronte contro il comune nemico invasore. Quest'era fu la più dura per i popoli di Neverland, che soffrirono atroci dolori, dilaniati da guerre senza fine. Unici a salvarsi furono gli Slayerd, la cui natura non li aveva resi preda della guerra. Erano infatti soggetti alle leggi magiche, e nemmeno i draghi avevano potuto piegarli sotto la loro divina potestà. Essi si erano differenziati in quei tre tronconi per cui sono conosciuti oggigiorno: Leyven, Teufel e Ksater.

La Nuova Era
Risvegliatesi dal sonno, le divinità/drago si accorsero contrariate dello scenario che andava evolvendosi, e si accorsero che non era questo il loro disegno. Si adirarono dapprima, dunque, cercando di rimediare al caos con ulteriore distruzione, distruggendo fra l'altro i due centri di cui gli Umani erano tanto fieri. Ma alcuni fra loro si accorsero che non volevano nemmeno questo, e indissero un concilio, nel quale decisero di porre fine alla cattività dell'Uno, che solo poteva far ritornare l'ordine nel mondo. Appena liberato, il Creatore non si rivelò furioso, poiché la sua infinita saggezza gli diede un consiglio di gran lunga migliore. Convocò a sé le divinità/drago per convocare le sue nuove decisioni: creò dunque il DIVIETO, confine oltre il quale i draghi non potevano usare i loro poteri divini nel mondo; essi potevano dunque agire solo indirettamente, agendo dunque da guide come la loro natura richiedeva. Furono loro ad aiutare gli Umani a costruire una nuova città, la fiorente Meliath, che accogliesse al suo interno anche i riappacificati (seppur ancora diffidenti gli uni degli altri) Elfi e popolo Basso. Si prospettava dunque un lungo periodo di ordine e pace. Tuttavia, i Drow esistevano ancora, confinati all'esterno della possente cittadina, pronti ad agire nell'ombra che tanto gli era congeniale, e gli Slayerd si stavano dirigendo anche loro a Meliath, un popolo tripartito fino ad allora sconosciuto agli altri. Ad essi andavano aggiunti i misteriosi Marween, da sempre noti in quella zona ma di rado impegnatesi nelle guerre locali. Vuoi per la natura bipartita, vuoi per la loro dedizione alla magia arcana, essi avevano infatti sempre preferito vivere all'esterno dei grandi conflitti. Le incognite sul futuro, dunque, non mancavano.