Salve signori :DEccomi tornato nel pieno delle mie facoltà mentali nerd, pronto a condividerle con tutti voi.A tal proposito, mi piacerebbe sentire la vostra per quanto riguarda la stesura, all'interno del discorso sulla religione azteca, della peculiarità essenziale per giocarsi un mexica o qualsiasi altro indio mesoamericano: le 18 Cerimonie.Suddividenti in periodi ben precisi del calendario di 365 giorni (ve n'era anche un altro di 260, ma sarebbe troppo complicato gestirne due, figuriamoci uno), le Feste sono il fulcro della vita religiosa e cerimoniale, ma anche sociale e performativa, dei Mexica.Apparte ciò, vorrei sapere la vostra.Posso comprendere che il discorso sia complesso per un utente medio che gioca ai Gdr, tuttavia ho cercato di articolarlo con molta semplicità argomentativa: fa parte infatti della mia tesi di laurea che, teoricamente, dovrebbe essere il più possibilmente accessibile ad un pubblico mediamente colto e non specializzato sull'argomento.Cos'altro dire? Grazie della vostra attenzione ;)______________________Quali fossero effettivamente le occasioni in cui il sacrificio umano aveva luogo ci è noto grazie ad una serie di documenti, risalenti all’epoca della Conquista, che tutt’ora rappresentano una fonte inestimabile di informazioni. Sahagún ci fornisce la descrizione più dettagliata, dedicando nel secondo libro della sua Historia general de las cosas de Nueva España una panoramica dettagliata dei rituali contenuti nelle feste dei diciotto mesi, lunghi venti giorni, in cui i Mexica suddividevano il calendario dell’anno solare. Di seguito delineerò sommariamente ogni singola festività, utilizzando come fonte l’opera di Sahagún, per poi concentrarmi su due in particolare: Toxcatl, “Siccità”, e Tlacaxipehualiztli, “Scorticamento degli uomini”.- Atlcahualo (Banchetto dell'Acqua)Periodo: dal 2 al 21 Febbraio.Divinità patrone: Tlaloc, Chalchihuitlicue, i tlaloque ed Ehecatl.La festa di Atlcahualo, che si svolgeva all'inizio della stagione secca, era particolarmente gioiosa e liberatoria per i partecipanti poiché si svolgeva in seguito ai Nemotemi, i cinque giorni infausti alla fine di ogni anno.Durante questo periodo venivano celebrate le divinità che patrocinavano le acque, nella speranza che la pioggia tornasse. I partecipanti decoravano con stendardi e vessilli una gran quantità di pali, erigendoli nelle vicinanze del teocalli e nei cortili delle case, mentre i sacrifici riguardavano essenzialmente bambini scelti tra l'élite nobiliare ed erano svolti sulle vette delle principali montagne, lì dove si credeva che la pioggia venisse generata dagli dei. Oltre a Tlaloc, Chalchihuitlicue e i tlaloque, dei dell’acqua, si pregava Ehecatl, il dio del vento, nella speranza che portasse delle nubi cariche di pioggia.- Tlacaxipehualiztli (Scorticamento degli Uomini)Periodo: dal 22 Febbraio al 13 Marzo.Divinità patrona: Xipe Totec.- Tozoztontli (Piccola Vigilia)Periodo: dal 14 Marzo al 2 Aprile.Divinità patrone: Centeotl, Chicomecoatl e Coatlicue.All'inizio del Tozoztontli i sacerdoti di Xipe Totec, dio della rinascita e dell’agricoltura, si toglievano di dosso le pelli utilizzate durante il Tlacaxipehualitzli, così da porle nel tempio del dio. Durante la festa vera e propria invece venivano piantate le nuove sementi, tramite celebrazioni dedicate agli dei del mais; a questi venivano sacrificati fiori e sangue, in particolare quello dei bambini. Non venivano uccisi, ma semplicemente perforate le orecchie nelle rispettive dimore.Coatlicue veniva ugualmente venerata in questo periodo, e a lei venivano donati i primi fiori germogliati durante la stagione; le persone non avrebbero potuto annusarne il profumo, riservato unicamente alla dea.- Huey Tozoztli (Grande Vigilia)Periodo: dal 3 al 22 Aprile.Divinità patrone: Tlaloc e Toci.Sulla vetta del Tlalocatepetl, la montagna di Tlaloc, al dio venivano offerti frutti e pannocchie del mais, e i sacerdoti ne benedicevano i semi.Toci, l’anziana dea madre, veniva venerata tramite il rituale di purificazione che aveva come protagonista una donna morta di parto, simboleggiante gli spiriti di tutte le donne ascese nell'Ilhuicatl Tonatiuh, il Cielo del Sole, il luogo ultraterreno dove dimorano coloro che sono morti gloriosamente.- Toxcatl (Siccità)Periodo: dal 23 Aprile al 12 Maggio.Divinità patrona: Tezcatlipoca- Etzalqualiztli (Pasto di etzalli)Periodo: dal 13 Maggio al 1 Giugno.Divinità patrone: Tlaloc e ChalchihuitlicueQuesta festa segna la fine della stagione secca e l'inizio della stagione delle piogge, così che le divinità acquatiche, come accade nell'Atlcahualo, venissero venerate e adorate. Pietre di giada, insieme a cuori umani, venivano scagliate nei laghi nella speranza che Tlaloc ne facesse scaturire l'acqua; giunchi e canne venivano portati nei templi, decorati a comporre le immagini degli dei, e nuove stuoie e tappeti venivano intessuti. I sacerdoti di Tlaloc digiunavano per quattro giorni, versando sangue tramite autosacrifici giornalieri; al termine di questo periodo, eseguivano una serie ben scandita di bagni rituali nel lago Texcoco.- Tecuilhuitontli (Piccola festa dei Signori)Periodo: dal 2 Giugno al 21 Luglio.Divinità patrone: Huixtocihuatl e Xochipilli.Questa festa è associata alle continue celebrazioni legate all'arrivo della pioggia e alla crescita delle sementi. La città veniva decorata con ninfee e altri fiori acquatici, e una donna veniva sacrificata a Huixtocihuatl, la dea del sale.I lavoratori e i mercanti del sale danzavano quasi ininterrottamente per dieci giorni, tra canti e suoni prodotti da conchiglie e altri strumenti musicali associati all'acqua; i balli erano in coppia, e ciascuno teneva l'estremità di una corda nell'invocare il nome della dea.Xochipilli, patrono dei fiori e della danza, ugualmente presiedeva alle feste che si svolgevano durante questo periodo. Il Tlatoani in persona danzava lungo le vie della città, con i suoi sudditi; proprio per questo veniva chiamata "Piccola Festa dei Signori", essendo i governatori cittadini obbligati a mescolarsi con la plebe, elargendo loro doni, mentre le nobildonne gettavano petali sulle vie cittadine. Tutti bevevano grandi quantità di pulque durante le celebrazioni, tra banchetti e grandi danze.- Huey Tecuilhuitl (Grande Festa dei Signori)Periodo: dal 22 Giugno all'11 Luglio.Divinità patrona: Xilonen.Solitamente durante questo periodo le scorte di cibo erano scarse e, a seconda del successo della crescita delle sementi, si sarebbe accumulato più o meno cibo per l'anno successivo. Piuttosto che accumulare il cibo in caso di fallimento del raccolto, i Mexica credevano che il modo migliore per ingraziarsi le divinità della vegetazione, e mostrare la propria venerazione, fosse di offrire generosamente cibo nei loro confronti.Così, durante la festa, i ricchi organizzavano banchetti e cerimonie per i poveri lungo un periodo di almeno otto giorni. Ricollegandoci al Tecuilhuitontli, non solo i Signori offrivano cibo agli uomini comuni, ma il Tlatoani stesso elargiva doni ai cittadini, danzando insieme ai guerrieri lungo le vie della città.Xilonen, dea del mais, era venerata nell'offerta sacrificale di una donna che la rappresentava, e i guaritori celebravano speciali riti di propiziazione.- Tlaxochimaco (Nascita dei Fiori)Periodo: dal 12 al 31 Luglio.Divinità patrone: Tezcatlipoca e Huitzilopochtli.Durante i due giorni iniziali della festa la gente viaggiava all'esterno della città per raccogliere fiori selvaggi, per poi offrirli agli dei e agli antenati.Uomini e donne avrebbero danzato battendosi vicendevolmente le mani, e uno di loro sarebbe stato sacrificato a Huitzilopochtli, dio della guerra, nonché divinità etnica dei Mexica.Tezcatlipoca, il dio del destino, era invece venerato tramite il suo doppio, Chalchiuhtotolin, dio delle malattie, con il sacrificio di tacchini e mais.- Micailhuitontli (Piccola festa dei morti)Periodo: dall'1 al 20 Agosto.Divinità patrone: Mictecihuatl e Mictlantecuhtli.La festa era dedicata a Mictecihuatl, patrona dei morti, e al suo sposo, Mictlantecuhtli, che governa l'aldilà dei defunti senza gloria.A loro venivano offerti fiori, sangue, e sacrifici di uomini e vegetali rappresentanti le divinità. Era anche una grande occasione per i giovani di dimostrare il proprio valore: chi sarebbe riuscito a scalare un lungo palo, a mani nude, avrebbe ricevuto doni e grandi onori da parte dell'intera città.- Ochpaniztli (Spazzamento)Periodo: dal 21 Agosto al 9 Settembre.Divinità patrone: Toci, Tlazolteotl e le divinità terrestri.In questo periodo tutti i Mexica si preoccupavano di ripulire il luogo in cui vivevano, fisicamente e spiritualmente, lavando le strade, le loro abitazioni, i templi, il telpochalli, gli oggetti di uso quotidiano, mentre i sacerdoti iniziavano un lungo periodo di digiuno purificatorio per ingraziarsi Tlazolteotl, la dea dell’immondizia.Nei campi, invece, il mais era finalmente maturo e i contadini offrivano sacrifici di sangue e di beni materiali alle divinità terrestri. Toci veniva venerata tramite il sacrificio di una donna anziana che aveva ormai superato l'età per figliare. In seguitoal sacrificio veniva scorticata e la sua pelle indossata da una sacerdotessa; questa avrebbe rappresentato Toci stessa per almeno venti giorni, e sarebbe stata la protagonista di tutte le feste durante questo periodo.Così com'era il tempo del raccolto, era anche il tempo della guerra. Il Tlatoani distribuiva insegne belliche ai guerrieri, e questi avrebbero iniziato delle xochiyaoyotl, le guerre fiorite, lungo i confini della città.- Teotleco (Ritorno degli Dei)Periodo: dal 10 al 29 Settembre.Divinità patrone: TutteDurante questo periodo si dice che gli dei tornassero tra gli uomini per partecipare alle grandi feste legate al raccolto. Era quindi un'occasione per venerare tutte le divinità, anche quelle che non avevano una festa a loro attribuita.Si diceva che Tezcatlipoca fosse sempre il primo a tornare, essendo il più giovane e il più veloce tra gli dei; i suoi sacerdoti preparavano un piatto di farina di mais e, quando le impronte del dio sarebbero apparse, significava che lui era arrivato e le celebrazioni avrebbero potuto iniziare. L'ultimo ad arrivare era invece Huehueteotl, l’anziano dio del fuoco.Generalmente gioiose, le festività di questo periodo consistevano in danze, musiche e rappresentazioni sceniche della cosmogonia, mentre i sacrifici riguardavano essenzialmente cibo per gli dei.Anche i mercanti celebravano, offrendo ricchi doni e sacrificando un gran numero di schiavi a Yacatecuhtli, il dio dei viaggio; del resto, in questo periodo si diceva che anche lui tornasse a casa, insieme a tutte le altre divinità, dopo un lungo peregrinare.- Tepeilhuitl (Festa delle Montagne)Periodo: dal 30 Settembre al 19 Ottobre.Divinità patrone: Tlaloc e Tepeyollotl.In questo periodo venivano venerate essenzialmente le divinità acquatiche, Tlaloc in primis, al quale venivano sacrificati esseri umani proprio per permettere il ritorno delle piogge; il luogo del sacrificio erano i monti più importanti: Popocatepetl, Matlalcueye e Tlalocatepec, che prendeva il nome stesso del dio della pioggia.Le vittime designate erano portate al palazzo del Tlatoani, e da lui venivano scelte due sorelle, una magra e una grassa, rappresentanti la miseria e l'abbondanza.In onore a Tepeyollotl, il dio “cuore della montagna”, avevano luogo anche rituali antropofagici, limitati all'élite sociale, e con semi di amaranto, la pianta dai chicchi rossi, per il resto della popolazione; tali banchetti venivano chiamati Niteocua, "mangio dio", e avevano sorprendenti somiglianze con l'eucarestia cristiana. Del resto gli evangelizzatori non ebbero alcun problemi a classificarli come mistificazioni diaboliche della "vera" religione.- Quecholli (Uccello dal becco a spatola rosa)Periodo: dal 20 Ottobre all'8 Novembre.Divinità patrona: Mixcoatl.In questo periodo venivano ricordati gli antenati Chichimechi, quei "selvaggi" che continuavano ad abitare nella periferia dell'Impero mexica, offrendo cibo e altri doni al dio della caccia, Mixcoatl.I primi cinque giorni trascorrevano senza alcuna festività, e in seguito i Mexica conducevano i loro figli al tempio, per far sgorgare sangue dalle loro orecchie, perforate sul posto; questo sangue era donato in onore al cervo ucciso durante il rituale di caccia che sarebbe seguito. La caccia era essenzialmente un passatempo della nobiltà, seppur sussistessero ancora cacciatori professionisti che si avventuravano nelle perigliose profondità della giungla e portavano i frutti della loro caccia ai mercati della città. Da questa, durante la festività, si allontanavano la maggior parte dei cittadini per cacciare e rimembrare il periodo più antico, legato all'ancestrale peregrinazione; anche i più pavidi erano costretti ad andare a caccia, e trascorrere diversi giorni nella natura più selvaggia. In aggiunta alla caccia degli animali, una caccia simbolica trovava luogo all'interno dei confini della città. Prigionieri travestiti da cervi venivano cacciati con dardi e frecce, per poi essere catturati e sacrificati propriamente sulla sommità del teocalli.- Panquetzaliztli (Sollevamento di bandiere)Periodo: dal 9 al 28 Novembre.Divinità patrona: Huitzilopochtli.La più grande festa della divinità etnica dei Mexica aveva luogo in questo periodo: i sacerdoti iniziavano a prepararsi quaranta giorni prima dell'inizio delle festività, con digiuni e preghiere, per poi produrre un'immagine del dio fatta di mais impastato; questa veniva successivamente portata in processione lungo le strade della città, piene delle bandiere innalzate dei cittadini. Una grande parata aveva luogo al passaggio dell'immagine del dio, mentre centinaia di prigionieri venivano costretti a danzare e a cantare in onore dei guerrieri che li avevano catturati; questi, a loro volta, avrebbero dovuto digiunare per i cinque giorni precedenti al sacrificio delle vittime.L’apice dei festeggiamenti veniva toccato con il sacrificio di massa in onore di Huitzilopochtli, nonchè con l'Ipaina (Velocità), una gara rituale in cui si sfidavano decine di giovani; grandi onori andavano al vincitori. Al termine della festa, che sanciva anche la fine del periodo, l'immagine del dio veniva mangiata in un banchetto rituale collettivo, in cui venivano consumate smodate quantità di pulque.- Atemoztli (Discesa dell'acqua)Periodo: dal 29 Novembre al 18 Dicembre.Divinità patrone: Tlaloc e i tlaloque.In questo periodo, caratterizzato da scarse precipitazioni, venivano venerati nuovamente gli dei della pioggia, così come accade durante l'Etzalqualiztli. Gli uomini si astenevano dall'avere rapporti sessuali, mentre le donne impastavano con il mais immagini di Tlaloc e dei tlaloque, per poi essere da loro ritualmente uccise con un fuso; tuttavia, accadeva spesso che lo facessero anche i sacerdoti che percorrevano le vie cittadine, visitando ogni singola dimora.Gli autosacrifici, tramite il versamento rituale di sangue, venivano praticati dai nobili, che a loro volta sceglievano determinati schiavi o prigionieri; gli eletti venivano adornati con piume e pietre preziose, per poi essere sacrificati in cima alle montagne o affogati in onore di Tlaloc.- Tititl (Distensione)Periodo: dal 19 Dicembre al 7 Gennaio.Divinità patrone: Ilamatecihuatl, tutte le dee e Yacatecuhtli.Ilamatecihuatl, anziana dea del mais, era la protagonista di questo periodo. Un sacerdote di grado elevato avrebbe indossato la sua caratteristica gonna, d'oro e turchese, e altri religiosi avrebbero scelto la loro divinità femminile da imitare; aveva insomma luogo un vero e proprio caso di travestitismo rituale.Una donna anziana avrebbe rappresentato la divinità stessa, ed avrebbe dovuto danzare e cantare prima di essere sacrificata; in seguito a ciò, veniva decapitata e il sacerdote travestito da Ilamatecihuatl ne avrebbe afferrato la testa, tenendola dai capelli, danzando al suono della musica.I mercanti tenevano invece celebrazioni private nel loro quartiere, sacrificando diversi schiavi in onore a Yacatecuhtli; ciò avveniva in concomitanza al periodo in cui venivano iniziati i nuovi membri della loro corporazione commerciale.- Izcalli (Rinascita)Periodo: dall'8 al 27 Gennaio.Divinità patrona: Huehueteotl.L'ultimo mese dell'anno è patrocinato dal dio vecchio, Huehueteotl.A tal proposito, durante questo periodo venivano venerate le persone anziane, per la loro saggezza e per la loro esperienza accumulata nel corso della vita.Un’immagine della divinità, composta in chicchi di amaranto, veniva impastata durante la festa e successivamente mangiata in un banchetto collettivo e cerimoniale, annaffiato da grandi quantità di pulque. I tamales, un piatto tipico messicano consistente in un impasto a base di mais, avvolto nelle foglie delle pannocchie, venivano donati ai cari, ai sacerdoti dei templi oppure venivano gettati in un falò innalzato nella piazza pubblica, rappresentando così le offerte alla divinità.Anche gli antenati venivano ugualmente onorati, insieme a tutti gli altri dei, nella speranza che potessero favorire un anno ancor migliore di quello che andava morendo.- Nemontemi (Giorni nefasti)Periodo: dal 28 Gennaio al 1 Febbraio.Divinità Patrone: Itzpapalotl e le tzitzimime.L’anno terminava in questo peculiare periodo, rappresentato da cinque giorni finali, aggiunti allo scopo di raggiungere la migliore approssimazione con la durata dell’anno solare. Proprio a causa di tale eccezionalità, i Nemontemi erano considerati pericolosi e latori di cattiva sorte.I cittadini rimanevano timorosi nelle proprie abitazioni, sussurrando appena tra di loro, e qualsiasi conflitto era espressamente vietato. I Nemotemi erano considerati anche dei giorni per riflettere e meditare, piuttosto che interagire con altri. Nessun fuoco doveva ardere, e dunque nessun cibo poteva essere cotto; l'unico alimento a disposizione erano delle tortillas preparate nel periodo precedente, ma che potevano essere mangiate soltanto una volta al giorno. Infine, a tutti era preclusa la possibilità di accoppiarsi.Chiunque avesse infranto queste regole avrebbe attirato su di sé gli spiriti maligni, le tzitzimime, guidate da Itzpapalotl, “farfalla coltello d’ossidiana”, pronte a oscurare il sole, far precipitare nel caos il cosmo e impossessarsi del sangue degli uomini.TlacaxipehualiztliNel mese di Tlacaxipehualiztli (lo Scorticamento degli uomini), i Mexica celebravano la festa in onore di Xipe Totec, “Nostro Signore lo Scorticato”, divinità che presiedeva alla rinascita, al passaggio dalla morte alla vita e viceversa, dio dell'agricoltura, dell'occidente, delle malattie, della primavera, dei fabbri e delle stagioni . Secondo il mito, il dio venne scorticato per nutrire il nascente genere umano, simboleggiando quindi il seme del mais che sotto terra perde la scorza esterna per poter germogliare; per questo la divinità, chiaramente collegata con il mondo agricolo, veniva raffigurata priva di pelle, oppure dotata di una seconda pelle umana.L’atto centrale della celebrazione interessava il sacrificio e lo scorticamento di schiavi e prigionieri di guerra, protagonisti di una serie di cerimonie nei calpulli e nel recinto sacro della città.Durante i quaranta giorni precedenti al loro sacrificio le vittime erano purificate, tramite lavaggi rituali, vestite come teotl ixiptla, “immagine divina”, di Xipe Totec, ed esposte al pubblico per quattro volte, in ciascun quartiere cittadino . Accompagnate dai guerrieri che le avevano catturate, le immagini divine venivano costrette a danzare, per poi essere sacrificate in tre peculiari cerimonie: sulla sommità del tempio di Xipe Totec, sulla pietra dove avvenivano i combattimenti gladiatori, i tlahuahuanaliztli , e sul ceppo cui venivano costretti per essere bersagliati di frecce, cerimonia che prendeva il nome di tlacacaliztli . Sei sacerdoti del dio, i chachalmecas, erano gli operatori rituali della festa; loro era infatti il compito di immobilizzare le vittime alla pietra sacrificale, di bloccarle per un piede alla pietra su cui i gladiatori avrebbero combattuto il loro ultimo scontro, di ucciderli tramite il lancio fatale di dardi e frecce. Ma il rito principale riguardava l’estrazione del cuore delle vittime, da parte dei sacerdoti, e in seguito il travaso del loro sangue in un recipiente cerimoniale, cuauhxicalli, “vaso dell’aquila”, invocando il nome di Xipe Totec, alla richiesta di rinnovare la nascita della vegetazione e di portare “nuova vita sui campi” .In seguito i corpi degli ixiptla venivano smembrati, all’uopo di servirsene come pasto rituale, per poi essere scorticati, così che i sacerdoti indossassero le loro pelli, combattendo scontri rituali, rappresentazioni teatrali di battaglie e altre schermaglie prive di spargimenti di sangue, visitando le case del popolo, che elargiva loro doni della più variegata fattura, e toccando i cittadini con un femore scarnificato.Sahagún, nel I libro del Codice Fiorentino, riferisce delle particolari cure dedicate alla pelle dei prigionieri: questa veniva infatti adornata con piume, dipinta di una polvere dorata e adornata con monili d’oro, così da diventare un indumento prezioso e spettacolare.David Carrasco interpreta la festività attribuendole la peculiare caratteristica della “trasformazione del corpo umano, manifestata nel teatro rituale della religione Azteca” . Lo storico delle religioni ci narra di come questo spettacolare cerimonia riflettesse anche una connotazione pienamente politica: il nemico veniva infatti catturato, umiliato, sacrificato e smembrato; la sua pelle veniva indossata e il suo corpo ingerito. Ma ciò non avveniva solo dinnanzi allo sguardo dei Mexica: i sovrani delle città vicine, alleate o avversarie, venivano costretti a “osservare, ascoltare e annusare lo spazio centrale e l’azione del sacrificio, prima di tornare a casa e raccontare la storia” .Dunque osserviamo come i Mexica, nell’assorbimento e nell’incorporazione culturale dell’”altro”, seguissero il mito prototipico secondo il quale le divinità ordinarono il caos per dare vita al Cosmo. Penso quindi a Tlaltecuhtli, la divinità ctonia, terrestre e primordiale, che dimorava nelle profondità dell’oceano dopo il quarto cataclisma, aggredita e smembrata da Quetzalcoatl e Tezcatlipoca in due parti; gli dei gettarono quella superiore verso l’alto, dando origine al cielo e alle stelle, e l’altra al suolo, dando origine alla terra.Tlacaxipehualiztli, che a mio parere presenta una somiglianza con il mito di Tlaltecuhtli, ci fa comprendere quanto fosse sentita dai Mexica la necessità di dominare un evento caotico, come può essere il Sacrificio, che se controllato genera la vita e, se accade altrimenti, la distrugge.ToxcatlNel mese di Toxcatl (stagione secca), i Mexica celebravano la festa dedicata al “dio degli dei”, Tezcatlipoca, divinità del destino. L’atto finale della celebrazione era il sacrificio di un prigioniero di guerra, preventivamente scelto in base alle sue qualità accordanti con i classici attributi del dio; il guerriero mutava infatti nel teotl ixiptla di Tezcatlipoca, riceveva una cura e un’attenzione peculiare durante un intero anno, circondato dal lusso, istruito nelle arti, nel canto, nella dialettica e nel modo di camminare, deliziato con indumenti preziosi, cibi e bevande degne di un nobile, concubine e goduto di altri svaghi solitamente attribuiti all'élite sociale.Toxcatl veniva considerata la più importante delle festività e, così come accadeva con molte celebrazioni che riguardavano il sacrificio di un essere umano, era chiamata “pagamento del debito”, o nextlaoalli. Al dio Tezcatlipoca veniva data forma umana: l’individuo veniva scelto all’interno di un gruppo particolare di prigionieri di guerra, eletto per una serie di caratteristiche fisiche tipicamente appartenenti alla divinità, come i denti regolari o l’armoniosità nelle proporzioni del corpo. L’ixiptla veniva addestrato scrupolosamente alle arti, deliziato con tutti i piaceri che la cultura potesse offrire e curato in ogni singolo ambito della sua breve esistenza. Tuttavia, non avrebbe semplicemente rappresentato un’allegoria di bellezza e cultura fine a sé stessa, ma avrebbe dovuto incontrare la popolazione secondo norme prestabilite. Tutti coloro che entravano in contatto con l’immagine in terra del dio vi si rapportavano con religiosa devozione.In una particolare occasione l’ixiptla incontrava il Tlatoani che, seguendo un preciso rituale, lo adornava, lo abbigliava, lo venerava; tutto ciò che di più ricco il sovrano possedeva lo donava all’immagine del dio, mostrando dunque la sua completa sudditanza. Sahagún narra di un corredo davvero degno di un dio: orecchini, bracciali, collane e campanelli d’oro, body piercing di turchese e di conchiglia, sandali di ossidiana ornati con orecchie di giaguaro. In questo caso l’ixiptla non solo rappresentava la divinità, ma anche lo splendore fisico, culturale e imperiale dei Mexica.In seguito, durante i venti giorni precedenti al sacrificio, due peculiari trasformazioni avevano luogo: una di carattere estetico e una di carattere sociale. L’immagine divina abbandonava i pregiati ornamenti e vedeva tagliata la sua chioma, mentre sulla fronte veniva appuntato un ciuffo di capelli, al quale veniva legato un ornamento composto da una piuma biforcuta di airone e una piuma splendente di quetzal; nel capitolo precedente abbiamo visto quanta enfasi venisse data al taglio dei capelli per esprimere la condizione dei guerrieri, e questo caso rappresenta un ulteriore dimostrazione di tale usanza. Inoltre, all’ixiptla venivano date in spose quattro donne, che a loro volta rappresentavano immagini divine di Xochiquetzal, dea della bellezza e dell’amore, Xilonen, dea del mais, Atlatonan, dea delle coste, e Huixtociuatl, dea del sale: nient’altro che le concubine di Tezcatlipoca secondo le credenze mexica. L’immagine del dio avrebbe giaciuto con le sue mogli, deliziato dai piaceri carnali per venti giorni, cinque dei quali riservati alla loro manifestazione in pubblico: in tale ambito il gruppo avrebbero cantato, danzato, suonato flauti e fischietti, e distribuito cibi e doni alla popolazione.L’ultimo giorno del Toxcatl, dopo aver goduto d’ogni piacere terreno, l’ixiptla veniva abbandonato dalle sue spose, lasciato solo al suo destino. Ascendeva volontariamente alla sommità del tempio, quando ormai era giunto il momento per cui era stato scelto, e per cui si era preparato durante un anno intero: il suo sacrificio. Mentre saliva gli scalini del teocalli l’immagine di Tezcatlipoca rompeva gli strumenti che aveva suonato durante le sue pubbliche esibizioni, abbandonando anche l’ultimo dei suoi attributi terreni. Il sommo sacerdote lo adagiava sulla pietra sacrificale, con il tecpatl apriva il suo torace e sotto lo sguardo dell’intera popolazione ne estraeva il cuore, dedicandolo al sole. In seguito al sacrificio, il corpo dell’ixiptla veniva decapitato, e la sua testa depositata sulla rastrelliera di teschi.E’ nuovamente Carrasco a formulare un’interessante interpretazione dell’intera festività, coniando il termine ortho-visus, ovvero “l’esibizione dell’immagine divina in una drammatica apparizione, secondo una norma autoritaria” . Secondo l’antropologo, la cerimonia di Toxcatl ci fa comprendere quanto questa spettacolare cerimonia simboleggiasse la peculiare rappresentazione dell’immagine divina, allo scopo di conoscere il divino stesso.Il dio incontrava i suoi fedeli, uomini comuni, nobili o lo stesso sovrano, mostrandosi come il loro Signore, pronto a sacrificarsi ogni anno per la continuità del Cosmo. La vita terrena di Tezcatlipoca e la sua morte dunque rappresentava il modo in cui i Mexica si relazionavano con un’unità di significato del loro mondo, che la divinità occupava interamente, incessantemente e perennemente.
Annoying gamers since ´98 🍌He was a sweet and tender hooligan, And he said that he´d never do it again, And of course he won´t (oh, not until the next time)
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29/03/2010 13:58:25
Oh sarebbe interessantissimo!Spara!Spara Jurij sparaaa! (8)
29/03/2010 15:21:21
Veramente, di complesso non c'e' molto, credo che anche "l'utente di gdr medio", per usare le tue parole, riesca a leggere il documento:)Piuttosto, mi abituerei alle dodicimila storpiature di nomi come Tlaxochimaco che ti toccherà leggere se e quando aprirai:)
29/03/2010 16:28:16
Grazie prettyjane.Beh ci può anche stare che i nomi vengano storpiati o utilizzati altri, più semplici. Del resto, parlando del nostro contesto, non tutti utilizzano la parola "cerimonia ecauristica".Oh tarlo, ma te pare.Io sono curioso. Se non vuoi scriverlo qui mandami pure un messaggio ;)
29/03/2010 17:08:32
Giustissimo deli-zia 😗- Atlcahualo = Atl - cauà - lo- Tlacaxipehualiztli = Tla - ca - csi - pe - ua - lìs - tli- Tozoztontli = To - zos - tòn - tli- Huey Tozoztli = Uèi - To - zòs - tli- Toxcatl = Tòs - catl- Etzalqualiztli = Etz - al- qua - lìs - tli- Tecuilhuitontli = Te - chi - lui - tòn - tli- Huey Tecuilhuitl = Uèi - Te - chi - lui - tòn - tli- Tlaxochimaco = Tla - cso - ci - mà - co- Micailhuitontli = Mi - ca - il - ui - tòn - tli- Ochpaniztli = Oc - pa - nìs - tli- Teotleco = Teo - tlè - co- Tepeilhuitl = Te - pe - il - ù - itl- Quecholli = Che - ciòl - li- Panquetzaliztli = Pan - chez - za - lìs - tli- Atemoztli = A - te - mòs - tli- Tititl = Tìt - itl- Izcalli = Iz - càl - li- Nemontemi = Ne - mon - tè - mi
31/03/2010 17:34:44
Complimenti x l'esaustività con cui tratti un argomento spinoso x certi versi :P e sicuramente abbastanza complicato x chi nn si occupa di questo ambito, a partire dall'onomastica quasi impronunciabile x un profano!!Personalmente nn mi occupo di questo campo ma ho lavorato parecchio sui popoli mesoamericani, sia a livello archeologico che antropologico.Interpretare un qualsiasi tipo di personaggio mexica, a mio avviso, risulta molto + complicato di quel che potrebbe sembrare.In questo caso nn si ha a che fare solo con una civiltà completamente diversa dalla nostra, ma anche con un altro tipo di mentalità che x un europeo è totalmente aliena. In quanto, x un italiano/europeo, risulterà sicuramente + facile calarsi nei panni di un romano proprio x un fatto di cultura e mentalità che, grosso modo, rispecchia ancora quella attuale ed è cmq molto vicina ai nostri canoni e, quindi,+ facile da comprendere.I meccanismi di pensiero e di relazionamento con il mondo e con gli altri di questi popoli, invece, sono decisamente diversi dai nostri (o almeno lo erano...<.<); la dimensione sacra, del divino e del rituale erano concezioni insite nella mentalità di ogni azteca, dal più umile dei contadini al re, così come la concezione del tempo visto come ciclico e ripetitivo, nn prevedendo la possibilità che potessero accadere cose e avvenimenti fuori dagli schemi, tutto doveva gia essere stato predetto.Ed infatti, quando gli spagnoli arrivarono, cosa fu la prima cosa che Motechuzoma fece? fu proprio di consultare le vecchie pinturas e testi x vedere e assicurarsi che ciò fosse gia stato annunciato in passato...ma la possibilità che gli spagnoli giungessero alle loro coste era una cosa talmente fuori dai loro schemi che la spiegarono nell'unico modo a loro conosciuto: con la natura divina (almeno all'inizio).Tutta questa pappardella infinita solo x dire che calarsi nella mentalità di questi popoli potrà risultare ben + complicato e difficile di quanto uno potrebbe aspettarsi, essendo di fronte a una civiltà e a popoli la cui vita era scandita da ritmi diversi, festività diverse, una concezione del tempo diversa e molto altro ancora.
Discussione seguita da: » yoshi