stralcio di un mio racconto-echi dalle tenebre 1 postato il 23/12/2008 20:35:39 nel forum di tutto un pò
Ei, raga come va?
vi propongo un mio pezzo di racconto stile horror dal titolo "Echi dalle Tenebre". cosa ne dite?
ECHI DALLE TENEBRE-parte I
Le monete d’oro scorrevano fra le dita di Johon come acqua.
Non vi erano solo monete: rubini, zaffiri, diamanti, piccole gemme luccicanti, antichi manufatti.
Uno di essi, in particolare, aveva attirato l’ attenzione di Johon fin dall’inizio: un medaglione d’oro, piuttosto scarno di aspetto, che recava incise le lettere “SM”.
Quando diede un’occhiata alle meraviglie del forziere per la prima volta Johon scoprì di non poter più distogliere gli occhi da quel medaglione, come se una forza invisibile all’interno dell’oggetto lo attirasse.
Così se l’era messo al collo ed ora, mentre il ladro esternava la sua felicità tastando le meraviglie del forziere, il manufatto fremeva in modo impercettibile.
“facciamo festa” disse Johon “vai a prendere il cibo ed il vino in dispensa, cagnaccio!”.
Subito dal tavolo si alzò una persona alta e magra, emaciata e molto patetica.
Era Cedric, il socio di Johon, codardo fino all’osso e di carattere spregevole.
Quando quest’ultimo ebbe poggiato varie vivande sul tavolo, Johon smise di affondare le mani nel forziere e si sedette, iniziando a mangiare e bere in modo alquanto incivile.
Di lì a poco Cedric lo imitò.
Si divertirono per tutta la notte, i malfattori, e non si accorsero che le ombre di Growl’Castle si erano fatte più fosche.
Verso notte fonda risuonarono nel castello rumori sinistri.
Erano dei colpi secchi e veloci, provenienti da varie zone del maniero.
A Johon quel baccano non piaceva e, impugnando il moschetto, si era avviato nella camera da letto, dove proveniva il suono più vicino.
Lui e Cedric si erano addormentati in cucina, dopo una sbornia a dir poco epica.
Arrivato agli scalini, Johon accusò un forte dolore al petto.
Subito si portò la mano al cuore e si stupì nel sentire che il medaglione (che ancora portava al collo) scottava come una brace ardente.
Subito se lo tolse e lo gettò via, turbato.
Che stava succedendo?
Mosso da un sentimento indefinito, Johon salì le scale ed entrò nella camera.
Ecco, il rumore proveniva dal muro alla sua destra, proprio dietro il dipinto del vecchio padrone di Growl’s Castle, Serpentine Monet.
Con un moto di rabbia, Johon tolse il quadro ed ebbe un sussulto.
Il muro stava sanguinando.
Johon lasciò cadere il moschetto e si strofinò gli occhi, pensando che l’alcool gli avesse giocato un brutto scherzo.
Lunghe gocce, scure, che emanavano un leggero fetore di carne, scorrevano lungo il muro e formavano un piccola pozza alla sua base, vicino ai suoi piedi.
Intanto, il rumore era cessato.
Il ladro, preso dall’isteria, prese una sbarra di ferro dalla sua cintura (che usava abitualmente per picchiare le sue vittime) e diede dei colpi forti al muro, nel punto sanguinante.
Il muro(una piccola parte di esso) si ruppe con estrema facilità, quasi volesse essere rotto.
Una piccola scatola ne uscì, fragorosamente, e Johon si mise a colpire anch’essa, per aprirla.
Quando questo avvenne (ci vollero alcuni minuti) Johon ebbe un altro sussulto.
All’interno della scatola vi era una testa umana.
Era una bella testa, bionda e pulita.
Johon non riuscì a reggere questo colpo; ormai aveva smarrito la ragione.
Lentamente, il ladro accarezzò la testa, che aprì gli occhi.
Preso dalla follia, Johon si mise a ridere, e la sua patetica risata riecheggiò per tutte le sale del maniero.
La testa, lentamente, si alzò fluttuando dal piccolo baule e si avventò su Johon.
Gli addentò il collo, la bestia orrenda, e bevve il sangue che da esso sgorgava come una fontanella.
Johon morì quasi subito, contorcendosi nella pozza del suo stesso sangue.
Intanto Cedric si era svegliato e si era diretto anche lui verso la camera da letto, in cerca del suo compagno.
Quando entrò nella stanza per poco morì di paura.
Vide la testa mozzata avvinghiata al collo di Johon, che leccava la ferita sul collo.
Con un urlo, Cedric cercò di uscire ma la porta si chiuse di schianto, mossa da chissà quali forze immote.
Intanto la testa si alzò dal cadavere del ladro e, rivolta a Cedric, disse:”Luridi sorci, per molto tempo avete usato la mia casa come forziere e avete festeggiato dove riposano le mie ossa, ma ora il demonio è sorto ed il gioco è finito.”
Poi, velocemente, si scagliò contro Cedric ad una velocità pazzesca e lo addentò sotto il pube.
Cedric urlò e cercò di allontanare la testa colpendola con le mani, ma ormai l’ombra della morte aveva celato i suoi occhi.
La testa si staccò e sputò in faccia al brigante i genitali strappati.
Mentre Cedric cercava invano di tamponarsi la ferita, la testa subì una mutazione.
Si gonfiò, divenendo enorme, e spalancò le fauci, che erano gialle e piene di vermi verdi.
Cedric alzò la testa, terrorizzato, sulla figura mostruosa che stava davanti a lui.
La testa si saziò per qualche minuto della paura del ladro e poi lo divorò.
Le ossa che venivano masticate produssero un lugubre rumore.
Poi calò il silenzio.
La testa, soddisfatta, sputò i resti di Cedric per terra.
Dalle scale al di fuori della stanza risuonava un rumore flebile, un tintinnio metallico.
La testa sorrise quando un medaglione, piccolo ed incandescente, varcò la porta della camera per ricongiungersi al suo padrone.
Il demone era sorto.
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23/12/2008 20:45:09
Spostato il topic nella sezione corretta. :-)
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mikee ha risposto alla discussione: Perché non avete più voglia di giocare?