Skirmish Islands

Skirmish Islands è un gioco MMO gratuito ambientato nell'antica Grecia.

Posto su una collina, osservavo con ansia i preparativi per la grande battaglia che incombeva sulla pianura sottostante. Spartani, Ateniesi. Fin dalla mia infanzia, questi due popoli sono sempre stati associati nella mia mente alla guerra, all'odio reciproco e alla distruzione.

L'origine di questo scontro? Non saprei dirlo. Oltretutto, nessuno dovrebbe essere più in grado di farlo adesso. La guerra infuria da così tanto tempo che perfino gli antichi non riuscivano a ricordarne l'origine. Ci sono così tante versioni, così tante storie. La più plausibile riguarda due fratelli gemelli, separati alla nascita, frutto della passione carnale vissuta una notte tra il re Egeo e la dea dell'Amore, Afrodite. Il primo era cresciuto in una famiglia dell'alta aristocrazia ateniese, mentre il secondo era stato allevato dal re spartano dell'epoca.

Eris, dea della discordia, seminò zizzania tra i due giovani, scatenando prima l'antipatia reciproca e poi un profondo odio. Alla morte di Egeo, i suoi due figli, ormai adulti, rivendicarono ciascuno la sovranità sulle innumerevoli isole allora sotto il dominio del padre. Ogni popolo si schierò rapidamente dalla parte del proprio principe e andò in guerra. Le isole, un tempo prospere, divennero un immenso campo di battaglia e ogni pezzo di terra fu oggetto di conflitto. I combattimenti si svolgevano nei campi, sulle colline, nei deserti e perfino in mare. I contadini non ebbero altra scelta che fuggire, per paura di perdere la vita o per saccheggiare le loro terre.

Fortunatamente ero sempre riuscito a evitare queste battaglie sanguinose. Ma quel giorno fui preso da una paura indescrivibile. La guerra aveva finalmente raggiunto la piccola isola dove vivevo e presto anch'io sarei stato costretto ad abbandonare il mio dominio.
"Quando finirà tutto questo?" Urlai, con un grido di rabbia rivolto verso il cielo. Dobbiamo aspettare che il mare si colori di rosso del sangue del nostro popolo? Dovremo sacrificare le nostre civiltà per il controllo di isole inutili? »

Dal cielo non giunse alcuna risposta, dalla pianura giunse un clamore, dapprima discreto, che aumentava di intensità ogni secondo. Quindi la battaglia ebbe inizio. Dal mio punto di osservazione, potevo vedere la furia negli occhi di ogni combattente. L'odio personificato. Troppo abbattuto per muovermi, pensai di vedere gli dei in lontananza, deliziati dallo spettacolo offerto da quei guerrieri. La Morte camminava nell'aria, saltando da un duello all'altro, falciando chiunque incrociasse il suo cammino con freccia, lancia o giavellotto. Le teste si muovevano, i corpi si accasciavano e il campo di battaglia si tingeva di rosso, rosso del sangue di uomini che avrebbero potuto essere buoni amici se niente di tutto questo fosse accaduto. Nel profondo sentivo una rabbia crescere dentro di me. Stava bollendo, finché non ho perso la testa. Tutto questo doveva finire. Così saltai giù dalla collina, tenendo alto nel cielo un bastone a cui avevo attaccato una delle mie camicie bianche. Sì, quella era la soluzione. Tutti dovrebbero ascoltarmi e fermare questa stupida guerra che sta rovinando e uccidendo il nostro popolo.
Poi si udì un fischio.


Oggi sono morto, una freccia è stata piantata nel mio cuore anni fa. Nelle isole dell'Egeo la guerra è ancora in corso e su ciascuna di queste isole ci sono signori che perpetuano questo scontro, che alla fine si trasforma in fratricida.
Ora dovrei essere in pace, gli affari di questo mondo non mi riguardano più. La follia degli uomini non dovrebbe più preoccuparmi. E tuttavia la mia anima è tormentata. Perché mio figlio ha dovuto unirsi a uno dei due campi?
Il suo aiuto ti aspetta...