Skull & Bones GDR

Mar dei Caraibi, 1713
Come una fenice che rinasce dalle sue stesse ceneri, Port Royal cerca un nuovo splendore e il perdono divino dopo il grande castigo del 1692. Della Sodoma del Nuovo Mondo, dei tagliagole, delle prostitute e dei bucanieri, dei loro bottini e dei grandi velieri, non resta che il nefasto ricordo, i relitti inabissati con i loro tesori e i loro misteri e la bandiera Britannica che si innalza su Fort James come monito, minaccia ed avvisaglia per ogni uomo e nave battente la bandiera dei pirati.
Le navi di sua Maestà la Regina Anna trovano la fonda nella grande baia di Kingston o al porto e Harrison George Fletcher, Commodoro della Royal Navy nominato Governatore nel 1705, amministra con il pugno di ferro una terra che fu di perdizione, terrore e sangue ma che ora si innalza a ultimo baluardo contro la pirateria: da porto franco a luogo di esecuzione, dove non pare essere accettata alcuna forma di tolleranza.

Il XVII secolo si è ormai concluso e nel Mar dei Caraibi la pace tra le grandi potenze Europee sembra perdurare.Port Royal, cuore pulsante della Colonia di Giamaica, si erge sulle sue stesse macerie e cerca rinnovato splendore sotto al Governatorato di Fletcher: commercianti, mercanti, artigiani, gente onesta e mascalzoni si mescolano ora in una rinascente e florida cittadina, ben lontana dalla cupa, peccaminosa e discinta nomea dei suoi giorni più bui risucchiati in mare insieme alla terra per quello che, molti, ancora chiamano il "castigo di Dio".
Nuovamente centro nevralgico del commercio sulla rotta della compagnia delle Indie Orientali e sulla tratta spagnola verso Messico e Porto Rico, Port Royal risplende di nuovo di luce propria: i cantieri si moltiplicano lungo le banchine del porto battute dai soldati di sua Maestà e i grandi vascelli provenienti dall'Europa trovano attracco nelle sue acque mentre chi non è ben visto, o benvoluto, veleggia forzatamente altrove per non trovare l'abbraccio della forca ma l'attracco ad un porto sicuro.

E' così che Nassau - nominata Repubblica dei Pirati nel 1708 e governata da Francis Tibbot, contrabbandiere già Capitano del Mercantile Britannico Queen Anne - diventa il covo perfetto e il luogo sicuro dove pirati, malfattori, contrabbandieri e prostitute possono trovare ospitalità, protezione e guadagno mescolandosi a poveracci e gente onesta in cerca di una vita dignitosa sì, ma anche libera.
Lì, infatti, pare non esistere legge se non quella del codice piratesco e chiunque parteggi o semplicemente simpatizzi per la Corona e le sue effigi, non è benvenuto.

Tuttavia, nonostante questo, una labile e sottilissima pace che garantisce libero commercio e libero passaggio tra Port Royal e Nassau - oltre che una placida e vicendevole tolleranza - sembra esistere dal 1711 quando, una spedizione di 14 navi battenti bandiera britannica e piratesca, salpò in direzione di Isla de Muerte, una zolla di terra sbucata dal nulla ed avvolta dalla nebbia a 200 miglia marine a sud di Tortuga, di cui nessuno - o quasi - sà qualcosa...ma di cui, in molti, tanti, troppi, si domandano e parlano ormai da anni.
Era il 17 novembre del 1711 e delle quattordici navi salpate dalla baia di Nassau con a bordo circa duemila uomini tra onesti soldati, marinai e pendagli da forca, solo due fecero ritorno...
La baia della Morte inghiottì tra la nebbia mariti, figli, padri e dimenticati da Dio senza più resitutire nulla e da quel giorno, la labile pace tra Port Royal e Nassau, minata dall'intolleranza sepolta per anni sotto a strati di oro bisbigli e misteri, sembra ancora resistere anche se il perché - e soprattutto per quanto - solo in pochi, pochissimi, lo sanno.

La Royal Navy veleggia sottovento lungo le coste di New Providence, il teschio e le ossa si librano sui pennoni al largo di Port Royal e sulle rotte commerciali, facendo razzia di sangue ed oro. I cannoni tuonano sempre più spesso e le nebbie di Isla de Muerte tengono stretto il loro segreto, mentre c'è chi si adopera per affrancare la propria egemonia, chi la propria libertà...e chi la propria fame.