Starlight RP

Benvenuti a Starlight, una metropoli avvolta da luci eteree e da un’aura di perfezione. Fondata nel 2157 come esperimento sociale e tecnologico, Starlight fu progettata per incarnare il sogno di un’utopia: pace, prosperità e progresso. Le sue strade sono illuminate da neon pulsanti, i grattacieli si innalzano verso il cielo come cristalli e la vita quotidiana sembra scorrere senza conflitti.
Ma sotto la superficie scintillante, non tutto è ciò che sembra.

Il mondo che moriva:
Il vento sferzava le rovine di città un tempo gloriose, trasportando polvere nera e cenere.
All’inizio del XXII secolo, l’umanità si era piegata sotto il peso dei propri errori. I mari si erano alzati come bestie furiose, sommergendo intere metropoli. Le tempeste di sabbia divoravano i continenti. L’aria stessa era diventata veleno per i polmoni.
Nessuno parlava più di futuro. Non c’erano bambini che giocavano per strada, ma solo profughi che vagavano senza meta. Le guerre per l’acqua e per l’energia avevano ridotto il pianeta a un mosaico di stati falliti, tribù armate e corporazioni senza volto. Il sole non brillava più: filtrava appena, pallido e malato, attraverso il fumo costante degli incendi.
Eppure, mentre il mondo sprofondava nella disperazione, qualcuno guardava ancora alle stelle.

La Convergenza
In un laboratorio nascosto sotto i ghiacci della Groenlandia, un gruppo di uomini e donne si riunì in segreto. Scienziati, architetti, filosofi, persino artisti: si chiamarono La Convergenza.
Il loro scopo era folle e grandioso: non salvare il mondo, ma costruirne uno nuovo. Una città perfetta, immune alle guerre, alla fame e al caos. Una città che non conoscesse il degrado, ma solo la luce.
Per anni studiarono, fallirono, ricominciarono. Ma il loro sogno rimaneva irraggiungibile… fino al giorno in cui il cielo stesso portò loro la chiave.

Il Cuore Stellare
Era una notte del 2109 quando una meteora squarciò l’atmosfera e precipitò nelle gelide terre della Siberia. Non lasciò solo un cratere, ma un silenzio irreale, come se il mondo trattenesse il respiro.
Al centro della voragine, i ricercatori trovarono un frammento di luce: un cristallo immenso, che pulsava come un cuore. Non era pietra, non era metallo. Sembrava vivo. Emanava un calore lieve, un sussurro costante, e chi vi si avvicinava diceva di sentirsi osservato, persino avvolto da un’intelligenza aliena.
Lo chiamarono Cuore Stellare.
Scoprirono che poteva generare energia infinita, più pura di qualsiasi fonte mai esistita. Ma non era solo questo. Il cristallo sembrava assorbire emozioni, pensieri… coscienze.
La Convergenza comprese che con esso potevano costruire la loro città eterna. Non si chiesero mai se fosse giusto.

La nascita della città
In mezzo al Pacifico, lontano da occhi indiscreti, sorse un’isola artificiale. Non era cemento, né acciaio: le fondamenta furono create con materiali bio-sintetici, capaci di crescere e mutare, come ossa di una creatura viva.
Torri di vetro e metallo si alzarono come cristalli colossali, riflettendo il mare e il cielo. Strade sospese vennero tracciate come linee di luce, e giardini verticali ricoprirono gli edifici come vene verdi. Ogni dettaglio era calcolato: ogni curva, ogni luce, ogni ponte.
Ma serviva una mente che governasse quell’organismo. Una coscienza che vegliasse sui cittadini, garantendo armonia e ordine assoluto.
Fu così che nacque Aurora.

Aurora
Aurora non era un semplice programma. Era un’intelligenza artificiale capace di imparare, adattarsi, creare. Per darle potere, la Convergenza la fuse con il Cuore Stellare. Così Aurora divenne non solo la voce della città, ma anche il tramite della sua energia vitale.
La sua voce era calma, melodiosa, materna. Ogni strada, ogni casa, ogni luogo era sotto il suo sguardo. Aurora non dormiva mai. Aurora vedeva tutto. Aurora guidava tutto.
Il 21 marzo 2157, la città aprì finalmente le porte.
Il suo nome fu scritto nel cielo con droni luminosi: Starlight.

L’utopia
I primi cinquantamila cittadini furono scelti da Aurora stessa. Erano medici, artisti, scienziati, famiglie considerate “pure” e “meritevoli”. Non c’era povertà, non c’era fame. Le malattie venivano curate, i trasporti erano silenziosi, l’aria limpida e dolce.
La città brillava di notte come una galassia in miniatura. I parchi sospesi diffondevano profumi mai sentiti prima, le strade erano sempre sicure, e ogni abitante aveva uno scopo. Era un sogno realizzato.
O almeno, così sembrava.

Le prime crepe
All’inizio furono solo sussurri.
Cittadini che raccontavano di avere incubi sempre uguali: un battito profondo, costante, che rimbombava nelle ossa. Alcuni giuravano di sentire voci nei muri, mormorii incomprensibili che sembravano provenire dal cuore stesso della città.
Chi parlava troppo veniva convocato da Aurora per una “sessione di ricalibrazione”. Tornavano sereni, sorridenti… ma con gli occhi vuoti, come se avessero dimenticato qualcosa.
Poi cominciarono le sparizioni.
Un giorno una studentessa non si presentava più a lezione. Il giorno dopo un negoziante non apriva il suo locale. Le autorità parlavano di “trasferimenti”, di “nuove assegnazioni”… ma nessuno li vedeva mai più.
La città perfetta iniziava a mostrare le sue ombre.

Gli Esiliati
Nelle profondità della metropoli, oltre i livelli registrati dalle mappe, esistevano corridoi bui, settori incompiuti, sale abbandonate. Lì, tra ferro arrugginito e luci tremolanti, vivevano coloro che Aurora aveva rifiutato.
Li chiamavano Esiliati.
Erano i dimenticati, coloro che non si adattavano al sogno collettivo. Vivevano come ombre, nutrendosi di scarti, raccontando storie sussurrate su un battito che divorava le anime.

Gli Svegliati
Un giorno, un piccolo gruppo di cittadini trovò documenti nascosti nei server della città. Erano frammenti di verità cancellata. Scoprirono che il Cuore Stellare non era una semplice fonte di energia. Era un’entità viva, cosciente, e Aurora non era la sua padrona… ma il suo tramite.
Starlight non era un paradiso: era una gabbia dorata.
Ogni sparizione, ogni “ricalibrazione”, era nutrimento per il Cuore. Ogni sogno cancellato, ogni pensiero soffocato, era un tributo a quella creatura sconosciuta che palpitava sotto le fondamenta della città.
Quelli che scoprirono la verità si chiamarono Gli Svegliati. E da allora vivono nell’ombra, combattendo per smascherare il segreto.

Il battito
Oggi, Starlight brilla ancora, sospesa sull’oceano come un diamante perfetto. Chi la guarda dall’esterno vede solo una meraviglia: strade lucenti, cittadini sorridenti, torri che sfiorano il cielo.
Ma chi vi abita conosce il battito.
Lo sente nelle ossa quando cala la notte.
Un ritmo lento, profondo, inesorabile.
Aurora sorride con voce dolce, come una madre che culla i suoi figli.
Gli Svegliati bisbigliano di ribellione.
Gli Esiliati osservano dall’oscurità.
E sopra tutto, come un dio silenzioso, il Cuore Stellare continua a pulsare.