The Last Hunting

« Se il diavolo non esiste, ma l’ha creato l’uomo,
l’ha creato a sua immagine e somiglianza. »

Tutte le religioni affrontano il mito della Creazione, così si parla della Venuta dell'Apocalisse. In ogni libro sacro e in ogni leggenda trasmessi da orecchio ad orecchio e da cuore a cuore si è sempre parlato di fantastici, terribili luoghi in cui l'essere umano è stato prima della propria nascita e sarà dopo la sua morte. Ci sono occhi molto più antichi di tutti quelli che hanno visto nel corso delle ere, nei secoli dei secoli.

Prima del mondo attuale, prima delle lotte per la sopravvivenza, prima del Sole e della Luna e delle galassie, e prima ancora che l'uomo sognasse ciò che era al di fuori di questo mondo, c'era una realtà alternativa separata dal tangibile. Un luogo nascosto da nient’altro che un velo, delicato molto più del petalo di un fiore, e invisibile come un cristallo puro e prezioso. Questo mondo è conosciuto oggi come Vuoto Primordiale. Il Vuoto non aveva nulla di ciò che poi sarebbe stato generato, creato, nella nostra dimensione. Le anime che lo abitavano erano prive di forma e del sentimento oggi conosciuto dall'uomo. Bene, male, etica e morale, volontà e sopravvivenza erano concetti estranei a quello che era il Vuoto. Nemmeno nella più fantasiosa delle menti umane se ne sarebbero mai potuti ricreare i colori, le forme, gli spazi e i luoghi che del Vuoto erano propri. Di questa dimensione però se ne conosceva la funzione ultima, e non c’era mistero in chi l’abitava: il Vuoto era un luogo di transizione per coloro che avevano conosciuto il tocco benedetto dalla morte corporea. Ma l'uscita da questo luogo era assicurata solo a coloro la cui esistenza terrena fosse stata giudicata retta o meritevole. Per tutte le altre anime il Vuoto sarebbe divenuto prigione e agonia. Stupratori, assassini, traditori degli amici e della patria, violenti ed iracondi lambiti per il resto dell'eternità dal dolore causato dai loro stessi peccati: erano destinati alle atroci torture del tempo che reiterava in loro le devianze di cui si erano macchiati in vita. A queste anime non sarebbe stato permesso alcun passaggio, l'entropia veniva loro negata, l'umanità perduta.

I giudici del Vuoto divennero anche i loro carcerieri. Afrit e Dhemit - e l'infinità davanti ai loro occhi.
Ma ogni cosa ha un inizio ed una fine: anche la prigionia di quei mostri, creati dal cuore dell'umanità ed infine trascesi nel Vuoto e nella sua bruciante fanghiglia, finì. Le anime corrotte, i mostri, i Dhemit, riuscirono a trovare un passaggio verso il nostro mondo, verso la nostra realtà, producendone un terribile collasso. La feroce discesa dei Dhemit sulla Terra fu come un fiume in piena: inarrestabile, distruttiva, feroce.

Non accadde un'unica volta.

La prima volta che la Faglia nel Vuoto si aprì fu in maniera talmente improvvisa, talmente inaspettata che persino i guardiani del Vuoto, gli Afrit, caddero dal cielo come stelle, frammentandosi. Cocci di una razza morente, distrutti da una forza che non furono in grado di fermare, donarono quindi all'umanità la capacità di rialzarsi silenziosamente e combattere i mostri. Così gli Afrit, legandosi agli esseri umani, crearono una discendenza tanto affine alla loro, da essere in grado viaggiare fino al Vuoto senza dover subire il Giudizio. Questa volta il Mondo si salvò per miracolo, ma dovette pagare un altissimo prezzo in termini di vite umane. I Dhemit strinsero accordi, invasero corpi e, comprando anime e concedendo potere, crearono degli umani corrotti che il mondo conobbe come Hex. Insieme, Dhemit e Hex, meditarono a lungo per ritrovare il loro posto sulla Terra. Per dominarla, distruggerla, piegarla. Assetati di potere e di malvagità, contrastati da troppi pochi Cacciatori e dai frammenti di quegli Afrit che erano divenuti Viaggiatori tra i due mondi, i mostri e i loro asserviti sconvolsero il mondo.
E infine, giunse l'Apocalisse, il Ragnarock, la fine di ogni cosa.
Il giorno in cui la Faglia nel Cielo si aprì di nuovo non c'erano guardiani che potessero sacrificarsi, né esseri umani che potessero fermare l’avanzata dei Dhemit.

Il mondo si vide strappare tutto ciò in cui credeva, e noi con lui.
Quel poco di umanità perdurata negli anni bui è riuscita a farci sopravvivere alla devastazione della Terra, delle Nazioni, delle forze politiche. E la speranza di una ribellione, che avrebbe salvato ciò che restava di quel mondo, si è spenta troppo rapidamente. La Terra fu martoriata dalla distruzione causata da forze oscure, forze nate originariamente dall'umano discernimento, in una dimensione che non aveva nulla, nessuna opportunità, nessuna salvezza.
Adesso però la Terra è tornata a respirare, dopo decenni di resistenza e torture, e ha riaperto gli occhi. Di ciò che eravamo e che desideravamo non è rimasta traccia, nemmeno l'ombra più lontana.
Ma c'è speranza.
La triade di città che oggi formano l'Ex Espania - Malaga, Granada e Siviglia - sotto il controllo e la protezione di una nuova forza armata e del suo Eroe, Dittatore e insieme Messia, è oggi il palcoscenico di una razza che riprende ad agognare la sua vita originaria: una legione di Esseri Umani torna a vivere, rinascendo con fatica dalle ceneri di una civiltà ormai perduta, nel tentativo incalzante di debellare i propri demoni, qualsiasi essi siano.