We Who Remain

"We Who Remain" è ambientato in una linea temporale alternativa, in un'Europa post-apocalittica. La società è completamente crollata oltre un decennio fa e una pandemia mondiale ha spazzato via gran parte dell'umanità. Immaginate città vuote, lentamente riconquistate dalla natura. I confini nazionali e la politica globale sono diventati irrilevanti. Mentre alcune organizzazioni militarizzate cercano di mantenere in vita la civiltà, gruppi sparsi di sopravvissuti affrontano la nuova realtà in modo molto diverso. E lentamente ma inesorabilmente si sta instaurando una nuova quotidianità. La nostra storia è raccontata in una casa isolata nella zona un tempo conosciuta come Svizzera, dove fazioni molto diverse trovano rifugio.

La malattia
Nel 2006 il mondo è stato colpito da una pandemia mortale e in rapida diffusione, nota solo come "la Malattia". Sono ormai passati quasi vent'anni da quando la Malattia è stata diagnosticata per la prima volta. È altamente contagiosa e le persone hanno iniziato a morire in numeri molto più grandi di quelli che gli ospedali erano in grado di gestire. La Malattia è ancora presente nel 2026 (quando giochiamo). Può essere individuata, a volte rallentata, ma finora non è stata trovata alcuna cura.

Il crollo
Circa cinque anni dopo l'inizio della diffusione della Malattia, la società crollò in se stessa in una serie di eventi ora noti come "il Collasso". Non si trattò di un singolo evento o di una guerra, ma piuttosto di una lenta implosione durata diversi anni. Le infrastrutture fallirono, più persone morirono a causa della Malattia di quante i sistemi potessero gestire. La politica divenne caotica, le catene produttive si interruppero. Ormai, l'80% dell'umanità è stato spazzato via. Il resto vive di ciò che resta e cerca di sfuggire alla minaccia di contrarre l'infezione.