Z.O.N.E.

E quindi vorresti sapere la storia dall’inizio? Bhe, vediamo se con qualche goccetto di vodka la memoria mi torna…

Era il 26 aprile del 1986, e c’era ancora l’Unione sovietica.
Il reattore RBMK numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl esplose. Ricordo ancora il boato nella notte.

L’acqua, gli animali, e l’aria divennero avvelenati.

Ero piccolo all’epoca, ma ricordo nitidamente i pulmini blu e bianchi su cui veniva caricata la popolazione di Pripjat’ e dei paesi limitrofi.
Ricordo i militari in uniforme khaki perimetrare l’area. Non si poteva più entrare o uscire.

Ricordo i camion verde scuro che entravano e uscivano da quella che un tempo era la stata la mia città, la mia casa. Da quel momento la chiamarono “zona di esclusione”.

Era il 2006. L’URSS era caduta.

Ero uno sbarbatello come te e all’ epoca portavo i turisti in giro per la zona di esclusione.
Ci fu una seconda esplosione alla centrale di Chernobyl.
Stavolta però… fu qualcosa di diverso. Di impensabile.

L’esplosione uccise quasi tutti alla Centrale. La “zona di esclusione” divenne quella a cui oggi ci si riferisce semplicemente come “la Zona”.

Nemmeno io la riconoscevo più. Era diventata un mondo alieno, più vasto e pericoloso di prima.

Cominciarono a comparire quelle creature maledette da Dio e dal Diavolo… i “mutanti” … e ovunque apparvero le “anomalie”, che violano ogni legge fisica. Ho imparato sulla mia pelle cosa significhi finire dentro un’anomalia, e per impararlo ho dovuto rinunciare a usare le gambe.



Però, comparvero anche gli “Artefatti”, quegli oggetti dalla forma strana per cui vanno tutti pazzi oggi. Lo credo bene: una volta ho visto uno stalker resistere a una scarica di fucilate con uno di quegli affari in mano.


Fatto sta che subito governi, multinazionali e centri di ricerca si avventarono sopra gli Artefatti come mosche sulla merda.
Questa… “El Dorado”, con i suoi strabilianti tesori, spinse tanti disperati a valicare il perimetro militare. Su un cartello del perimetro era scritto in inglese, affinché tutti potessero capire:

“Strictly forbidden to Scavengers, Trespassers, Adventurers, Loners, Killers, Explorers, Robbers”.

In breve, era proibito l’ingresso agli S. T. A. L. K. E. R.

Qualche cretino cominciò ad autodefinirsi uno “stalker”, e la cosa attecchì. Oggi chiunque entri nella Zona e ci resti senza permesso viene definito “stalker”.

Gli anni passarono, e gli stalker iniziarono ad aggregarsi in gruppi, con propri valori e proprie idee sulla Zona e su come gestirla.