Emendamenti al PEL suggeriti postato il 19/01/2017 01:43:15 nel forum leggi e legalità
Dopo aver tanto tuonato sulla critica in assenza di proposte praticabili, faccio il passo avanti e provo a suggerire alcune possibili migliorie, anche alla luce di come è cambiato il gioco in questi ultimi anni e di recenti normative che richiederebbero una diretta integrazione nel PEL (e quindi visibilità diretta sulla pagina del PEL anzichè necessità di cercare nel forum dedicato al progetto).
Anticipo anche che un paio di proposte partano dall'assunto che sia opportuno fare quell'ultimo passo per togliere dal PEL alcuni residui di valutazione soggettiva e/o poco attenente alla legalità, magari proprio per far spazio a normative più recenti che dovrebbero essere direttamente contemplate dal preogetto.
EMENDAMENTO: UNIFICAZIONE DEI PUNTI 1 e 5 (identificabilità del titolare del dominio e del responsabile del trattamento dei dati personali e sensibili)
Tralasciando che nel 99,999999% dei casi le due figure coincidono e quindi potrebbe essere ridondante la presenza di due bandierine, ritengo che un unico punto nel quale esplicitare la necessità di indicare chiaramente i nominativi (o il nominativo, dove coincidenti) del titolare del dominio e responsabile giuridico del servizio, ed il nominativo del responsabile del trattamento dati (responsabile DB), corredati dai dati di contatto necessari.
Sarebbe anche opportuno richiedereche sia indicato esplicitamente, nei documenti fatti sottoscrivere all'utente, il Foro competente in caso di contestazioni di natura legale.
EMENDAMENTO: UNIFICAZIONE DEI PUNTI 6 E 7 (Documentazione specifica di gioco e documentazione tecnica di gioco)
Davvero difficile trovare land tanto scalcagnate da non pubblicare uno straccio di regolamento e uno straccio di documento sull'ambientazione e le principali convenzioni di gioco. I due punti potrebbero essere unificati, assegnando 0 punti per l'assenza completa di entrambi i documenti, 0,5 per la presenza di uno solo dei due o di uni unico "classico" regolamento in cui si mischiano allegramente ambientazione, regole di gioco, regole di moderazione e condizioni d'uso del servizio, informative sulla privacy ecc. E ovviamente 1 punto per la documentazione completa, per la quale a mio parere si dovrebbe raccomandare anzitutto una netta distinzione tra ciò che è il "contratto" (regole sull'account, dati personali, iscrizione, spam ecc) tra proprietà del gioco ed utente, e quella che è effettivamente documentazione di gioco (regole di gioco propriamente dette e ambientazione).
Peraltro eliminerei i riferimenti agli ipotizzati appesantimenti del database derivanti da iscrizioni di "curiosi", materia di dubbia rilevanza in un progetto di educazione e sensibilizzazione alla legalità.
Dei due slot così liberati, suggerirei queste integrazioni:
NUOVO PUNTO: COOKIES & PRIVACY POLICY
Materia sulla quale sono già stati aperti diversi thread ed esistono fior di riferimenti normativi sul sito del Garante. Presenza del banner/div/alert con richiesta di conferma allo stoccaggio dei cookies, dichiarazione dell'eventuale presenza di cookies di terze parti, link al documento in cui è espressa la "privacy policy" (uso dei cookies incluso) e link d'uscita "neutro" in caso di mancata accettazione allo stoccaggio dei cookies tecnici e di sessione.
NUOVO PUNTO: VALIDITA' DEL CONTRATTO
Materia forse controversa ma sulla quale a mio parere andrebbe fatta un po' di chiarezza, in merito a:
1) Uso di servizi email temporanei (DEA) che a mio parere rendono nulla (e soprattutto non documentabile a posteriori dal gestore in caso di contestazioni) qualunque sottoscrizione/presa visione/consenso effettuati al momento della registrazione. Considerando che il gestore non ha alcuno strumento per identificare con sicurezza la controparte verso la quale si assume degli impegni (e la controparte utente che se ne assume a sua volta altri), l'uso di un indirizzo email verificato e non temporaneo dovrebbe essere il minimo sindacale per attestare la validità della sottoscrizione di qualunque documento venga fatto vedere al giocatore al momento di registrarsi.
Peraltro l'uso delle DEA rende difficile se non impossibile il meccanismo "PEL compliant" di rigenerazione "cieca" della password con reinvio alla mail dell'utente senza che il gestore possa/debba impostargliela a mano e quindi "conoscerla".
2) Modalità di impementazione delle utenze test che garantiscono un accesso temporaneo e anonimo al gioco. Strumento che virtualmente bypassa tutte le precauzioni e disposizioni del PEL, incluse quelle sulla tutela dei minori, soprattutto senza lasciare al gestore assolutamente nulla in mano, nessuna prova tracciata, che attesti che il visitatore che utilizza l'utenza "anonima" test abbia letto, compreso e accettato le varie informative. Puoi pure mettergli un banalissimo alert-confirm in javascript e fargli cliccare su SI o su NO se "accetta" o no tutto quello che dovrebbe accettare registrandosi, prima di lasciargli usare l'utenza test, ma a te gestore non resta in mano nulla con la quale dimostrare quando hai attivato quell'alert e che un visitatore minore ci ha cliccato sopra prima di accedere al gioco. Di conseguenza: Richiedere che l'utenza test abbia almeno alcune limitazioni nella possibilità di accedere ai contenuti critici del gioco (quelli per cui è stato eventualmente stabilito un limite d'età) e soprattutto che sia implementata escludendo la possibilità di usarla per interagire con gli altri utenti registrati.
C'era anche altro che m'era venuto in mente, prima o poi me lo ricorderò.
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19/01/2017 07:27:36
Tutti consigli interessanti e ben posti con una proposta chiara. Giro la discussione a Gemini ;)
19/01/2017 10:03:18
Sono un po' di fretta quindi lancio degli spunti che approfondirò più avanti.
1. Anche le restrizioni d'età non hanno ragione d'essere.
2. Il rapporto che lega un gestore ad un giocatore non è un contratto.
3. Sarebbe utile inserire l'obbligo di un disclaimer in presenza di contenuti osceni in senso lato. A prescindere dal pubblico, maggiorenne o minorenne.
19/01/2017 17:13:33
Un semplice "loggandoti dichiari di essere maggiorenne" non basterebbe?
No perché, spiego... anche nei siti dove ti fanno mettere la data di nascita, non è che si possa o debba inserire il codice fiscale per confermare che stai dichiarando la tua reale età, e in effetti mi fanno sempre sorridere queste cose del "metti la tua data di nascita" ^^''
20/01/2017 00:04:40 e modificato da ghennadi72 il 20/01/2017 03:22:49
"Contratto"
Ho usato la parola "contratto" per ragioni sintetiche, ma concordo che il termine è inappropriato. Tecnicamente si dovrebbe parlare di Termini e Condizioni del servizio, che generalmente sarebbe buona norma concentrare in un unico documento anzichè disperdere tra regolamenti di gioco, manuali, bacheche interne, comunicazioni e quant'altro.
Nei rari casi di land che prevedono servizi a pagamento l'uso del termine "contratto" è assolutamente appropriato, anche se non esaustivo, ma solo perchè le classiche Condizioni d'uso del servizio coprono ANCHE altri argomenti di natura non contrattuale in senso stretto. Peraltro la concessione stessa di un account in uso gratuito all'utente registrato (perchè è questo che facciamo come gestori quando facciamo registrare un utente) contiene di per sè elementi contrattuali, disciplinati nella forma del contratto a titolo gratuito, piuttosto che della convezione o del comodato (controversa la natura di un account come bene mobile o immobile che possa essere concesso in comodato, ma non c'è legislazione specifica in merito quindi è legittimo aspettarsi che la giurisprudenza si fondi sull'analogia).
Aldilà del nome che preferiamo usare, resta il fatto che il campo di interesse dei ToS (terms of service) è molto più esteso di quello di un contratto tipico contratto di natura commerciale o a titolo gratuito, ma questo non cambia la sostanza del problema sollevato. C'è un accordo (convenzione?) tra due parti, che viene sottoscritto e che elenca diritti e i doveri delle due parti. C'è una parte che offre un servizio e una parte che lo usa, accettando le condizioni alle quali il servizio viene offerto.
Se mai quello che rende anomalo l'accordo è la possibilità comunemente prevista
a) Per il proprietario/responsabile del servizio, di modificare le condizioni di utilizzo senza preavviso e senza necessità di concenso della controparte
b) Per l'utente, di rescinderlo in qualunque momento, semplicemente cessando di usare il servizio sottoscritto (anche nel caso in cui, ad esempio, non condividesse o non accettasse eventuali modifiche alle condizioni del servizio introdotte successivamente alla sua registrazione).
Chiusa parentesi, come dicevo, resta il problema. L'identificabilità di una delle due parti è pressochè garantita (o si spera che lo sia) soprattutto se non ci sono di mezzo servizi come altervista e per conoscere l'identità del proprietario di un sito basta un banale whois sul dominio.
L'identificabilità della controparte (utente/giocatore) è molto più dubbia e si limita all'identificazione univoca di un indirizzo email, che anche senza ricorrere alle DEA può essere ottenuto con una facilità disarmante, gratuitamente e in pochi minuti fornendo dati di registrazione farlocchi.
Nulla garantisce che un indirizzo email non temporaneo possa essere efficacemente usato per gli scopi previsti dal servizio a cui ci si registra (es. recupero password, es. comunicazioni urgenti sullo stato del servizio, ecc) e nulla garantisce che una volta creato e usato un indirizzo farlocco su gmail ai soli fini della registrazione, l'utente continui ad acedere a quell'indirizzo email e si renda quindi raggiungibile attraverso di esso.
Viceversa è assoluatmente certo che se il gestore accetta registrazioni tramite servizi email usa & getta, accetta consapevolmente di privarsi di quell'unico labile elemento identificativo (oltre a rinunciare in partenza alla possibilità di ottemperare alle procedure "cieche" di recupero della password sempre previste dal PEL). E quindi a quel punto con chi hai sottoscritto un qualunque accordo/impegno/contratto/ToS? Con un signor nessuno. Cosa che non tutela nè te gestore, nè il signor nessuno, che pur ritenendosi molto furbo e molto hacker perchè ha scoperto l'esistenza dei servizi email usa & getta, manco si rende conto che qualunque impegno assicurato dal gestore nei suoi confronti non ha alcun valore se è sottoscritto da un signor nessuno.
Questione "oscenità" e "limitazioni d'età"
Cosa sia un contenuto "osceno" è altamente aleatorio e arbitrario. La giurisprudenza stessa chiarisce che il concetto di "osceno" può variare parecchio in funzione di quelle che sono le consuetudini e l'evoluzione dei costumi in una determinata società. Ragion per cui negli anni '50 era considerato osceno mostrare in tv le ballerine a gambe scoperte, mentre oggi non lo è più.
Al tempo stesso vedo anche dei rischi nell'uso del principio "osceno" dal momento che il medium che ci ospita, la rete, non ha confini nazionali e ciò che non è, ad esempio, osceno per un giocatore di Taranto potrebbe invece esserlo per un giocatore che si collega da 500 km più a sud o da 300 km più a est. Che devo fare, mettere un disclaimer in cui annuncio che nel gioco si potrebbe incontrare l'oscenità di una donna a capo scoperto perchè potenzialmente il mio gioco può essere frequentato da utenti la cui cultura nazionale include certi argomenti nel novero delle oscenità? Oppure faccio valere il principio "qui da noi dove il sito è stato registrato non è osceno"? Io eviterei di incartarmi sulla questione di cosa sia "osceno", anche per evitare che il povero Gemini debba poi preoccuparsi quotidianamente di fornire consulenze e pronunciarsi sul livello di oscentià tollerabile in questo o quel gioco in base alla popolazione che lo frequenta.
Anche perchè francamente non capisco la ragione di un simile disclaimer se si ritiene che i contenuti offerti da un pbc non comportino limitazioni di accesso.
La questione più italica del divieto VM14 o VM18 è più critica. Sul metterla / Non metterla non chiedete a me. Nella mia proposta ho dato per scontato che ci sia l'intenzione di mantenere questo punto del PEL, vuoi per storia ed evoluzione del progetto stesso, vuoi perchè non esistendo norme specifiche per il PbC in caso di controversie legali qualunque norma verrebbe applicata "per analogia" e quindi l'insistenza del PEL su questo punto ha una sua precisa ragion d'essere, condivisibile o meno, che è l'invito ai gestori a mostrarsi prudenti di fronte a un vuoto legislativo e ai rischi che potrebbero derivarne. Su questo lascio la parola a Gemini, comunque.
A titolo personale, dal momento che quelle norme sono nate avendo come oggetto l'editoria, la stampa e la distribuzione indiscriminata di materiale pornografico, posso concordare che siano inutili a meno che uno non usi la land anche per diffondere immagini o video porno ossia per distribuire alla propria utenza registrata contenuti classificabili come pornografia. Ma secondo Blocke addirittura riguardano anche i testi e se ha ragione lui significa che qualunque giocata con riferimenti sessuali espliciti può essere paragonata a un filmino op a un giornaletto porno.
Altro problema: anche se è pur vero che noi non offriamo né distribuiamo o vendiamo materiale multimediale pornografico è pur vero che offriamo quasi tutti spazi nei quali sono gli utenti stessi a veicolare contenuti a prescindere dalla nostra volontà. Non gestiamo una vetrina online nella quale i contenuti dipendono solo dal gestore del sito.
Trattandosi di giochi amatoriali pressochè nessuno è in grado di garantire h24, 7 giorni su 7, 365 giorni l'anno una moderazione continua e in tempo reale per prevenire la possibilità che contenuti "osceni", o meglio indesiderati e fuori dalle linee guida di quelli che sono i contenuti offerti dal gioco, vengano presentati al visitatore. In termini di responsabilità se ne esce facilmente con le clausole di limitazione della responsabilità del gestore/proprietario, ma l'informazione da dare al visitatore, ossia "guarda che a prescindere dalla nostra volontà potresti incorrere in XYZ per iniziativa di altri utenti prima che abbiamo la possibilità di intervenire", è un altro paio di maniche.
Quindi pur non concordando neanch'io sull'applicabilità delle norme sui divieti d'età ai nostri giochi di ruolo effettuati via chat (chiacchiera) volatili, capisco l'atteggiamento da "meglio prevenire che curare" adottato in passato su questa materia.
Poi possiamo discutere quanto ci pare su se e quanto sia realistico o probabile che qualcuno si disturbi a denunciare un gestore perchè ha assistito a una giocata hot tra la pornoelfa e il pornomannaro di turno. Ma a chi liquida questi rischi con eccessiva sufficienza consiglio di studiarsi cos'è accaduto in Italia con le operazioni FidoBust I e II, con la persecuzione che ha avuto la comunità telematica di Peacelink, con i sequestri ricorrenti in cui è incorsa ecn.org e coi problemi che sono il pane (indesiderato) quotidiano di siti come indymedia. Tutte realtà amatoriali che in teoria non avrebbero dovuto dare nell'occhio, no? Tutte realtà amatoriali da "maaadddaaaaai, figurati se qualcuno si prenderà mai la briga di....".
Come no. Centinaia di sysop di BBS amatoriali che improvvisamente si sono trovati l'ufficiale giudiziario in casa, il pc sequestrato e portato via assieme ai documenti personali, di lavoro, o peggio ancora i sigilli di sequestro sull'intera stanza in cui si trovava il server della BBS. "Ma dai". "Ma figurati se...". Eh già....
Non so quanto sia chiaro che in questo paese c'è da andarci con i piedi di piombo anche solo a mettere nella stessa frase le parole "sesso", "minori" e "internet", perchè la semplice esistenza di ricorrenti cortocircuiti mefitici che si scatenano tra sistema dei media (e giornalisti cialtroni), autorità giudiziarie che si ritrovano sotto i riflettori e, da ultimo, autorità politiche che intervengono alla fine, sull'emergenza e le ondate di scandalo emotivo, cercando di regolamentare in modo maldestro l'irregolamentabile applicando principi presi a prestito da altri campi, dovrebbe suggerire quantomeno maggiore prudenza quando si liquidano come "pippe mentali" certe preoccupazioni.
"Gioco sconsigliato/inadatto ai minori di".
I criteri che hanno portato all'elaborazione del sistema PEGI, al contrario, sono molto più definiti e offrono sia al gestore che all'utente una chiarezza molto maggiore nell'identificare QUALI contenuti "critici" sia il caso di evidenziare al visitatore intenzionato a registrarsi, oltre ad offrire parametri più certi della parola "osceno", anche nell'individuare a quali fasce di età è adatto un gioco.
Il fatto che PEGI e PEGI Online siano servizi a pagamento e certificazioni, non semplici set di icone da disporre, non significa che i criteri e i riferimenti sulla cui base il sistema è stato elaborato non possano essere autoapplicati al proprio gioco per individuare a quali fasce d'età indirizzare o sconsigliare il gioco stesso.
E ricordo che mentre possiamo discutere all'infinito sull'applicabilità o meno delle norme sulla pornografia editoriale al PbC, in questo caso parliamo di linee deliberate dalla Commissione europea per i media e la società dell'informazione, specificamente per il settore videoludico (browser game inclusi), non di una norma come quella sulla pornografia editoriale arbitrariamente estesa per analogica anche ai contenuti dei PbC. Quindi qua la discussione "serve / non serve" non si pone neppure.
20/01/2017 00:37:26
20/01/2017 01:38:50 e modificato da ilgrandeinverno il 20/01/2017 01:41:21
20/01/2017 11:37:12
20/01/2017 11:41:04 e modificato da musicamusa il 20/01/2017 12:09:12
20/01/2017 12:19:39 e modificato da musicamusa il 20/01/2017 12:19:56
Aggiungo: espunti o fondati su una normativa diversa, se esiste. (Io la ignoro.)
20/01/2017 13:58:41 e modificato da kyotochronicles il 20/01/2017 14:00:20
Ci provo. Ho già espresso il mio parere al riguardo in chat e vista la risposta positiva credo sia giusto condividerlo anche qui, dove possa rimanere.
Sono dell'idea che il PEL sia fondamentalmente sbagliato, non come strumento in sé, ma nel modo in cui viene posto.
Partiamo dal presupposto che (e mi metto in mezzo per primo alzando la mano) molti di noi sono "legislativamente ignoranti". Aderire al PEL, ora come ora, significa dover leggere ed interpretare un testo particolarmente complesso e di difficile comprensione che moltissime persone (me compreso, di nuovo) prendono sottogamba, non realizzando affatto l'importanza del potersi/doversi tutelare in qualche modo.
Faccio un esempio più diretto: il GDRCD. Perché la gente lo usa? Perché è tutto lì, possiede tutti gli strumenti di cui un gestore ha bisogno e con un minimo impegno si possono ottenere risultati più che soddisfacenti.
Preso in considerazione il punto trattato sopra, credo sarebbe più utile creare una sorta di "pacchetto" da applicare al proprio sito, che permetta così di tutelare gestori ed utenza attraverso disclaimer, informazioni e regolamenti standard che rispettino le leggi e le norme in vigore.
Inoltre, applicare il pacchetto sul proprio sito significa accettare tutti i punti del PEL e non aderire solamente ad alcuni. Si potrebbe dare una maggiore visibilità (così come adesso) a chi decide di applicarlo alla sua comunità unificandone così anche i risultati, un po' come un interruttore: hai aderito oppure no. =) Inoltre un link per "maggiori informazioni" potrebbe portare qui, dando ulteriore visibilità a schede del gioco, portale, forum etc etc.
Mi rendo conto di quanto possa essere complesso da creare, ma credo sarebbe l'unico modo per creare uno strumento informativo utile, semplice e funzionale.
My two cents.
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