Aldoney

Siamo nell anno 1520, su un'isola quasi totalmente sconosciuta, battezzata Aldoney in onore al nostromo dell'Intrepid, morto a seguito dell'orrendo naufragio che ha portato qui sei navi della regia marina britannica Dopo un primo momento in cui i naufraghi avevano iniziato a raccogliere la legna dal bosco, le cose sono drasticamente precipitate: un gruppo di rivoltosi ha tentato un disperato assalto per impadronirsi delle navi (ancora rovinate), scatenando una cruenta battaglia. Molti sono stati i caduti ma, alla fine, i ribelli son riusciti a conquistare una nave e han preso il largo.
L'ammiraglio a capo della spedizione ha trovato la morte durante lo scontro ed il comando è stato assunto dal suo primo ufficiale, il capitano Corley. Ma i problemi non son affatto finiti con la fuga dei rivoltosi: uno strano omicidio è avvenuto tempo fa nella foresta e la gente ora ha paura di recarvisi, col risultato che i lavori di riparazione delle navi, così come i viveri e le provviste si stanno via via esaurendo.


Dal diario del comandante Corley:

14 Settembre:

Sono ormai diversi mesi che vaghiamo su quest'isola, ribattezzata Aldoney. Fa caldo, terribilmente caldo e non c'è un alito di vento. Anche riparando la nave, temo che non potremo comunque muoverci da qui. L'ammiraglio anche è proccupato, il malcontento degli uomini inizia ad esser evidente ed ho sentito voci secondo cui anche qualcuno degli ufficiali superiori sta perdendo la calma.

15 Settembre:

La situazione è peggiore di quanto avessi pensato. Quello che ritenevo fosse solo un semplice fastidio in realtà è una congiura bell'e buona. L'ufficiale in coperta mi ha informato della sparizione di numerose armi e munizioni. Pare, inoltre, che circa la metà dell'equipaggio si stia apprestando a compiere una sortita per impossessarsi dei viveri. Marinai...superstiziosi e stolti, sempre convinti che sia colpa di qualche alto ufficiale quando le cose non vanno.
--Aggiornamento--
Ho informato l'ammiraglio della piega che stan prendendo gli eventi. Turni di guardia sono stati disposti al capannone dei viveri e la maggior parte degli ufficiali superiori è stato fatto tornare a bordo delle navi, per la loro incolumità.
A me è stato affidato il comando dell'Intrepid, mentre l'ammiraglio è rimasto a comandare le truppe a terra.

17 Settembre:

Non riesco ancora a crederci. E' accaduto tutto così in fretta. Ieri notte, verso le dieci, un gruppo di marinai ha assaltato il capannone delle provviste, mentre altri hanno appiccato incendi a quello delle munizioni. Sono quasi tutti accorsi a spegnere i fuochi e sedare la rivolta...solamente io son rimasto a bordo della nave, senza inviare truppe.
Era un dannatissimo diversivo!
Appena le navi sono state svuotate, i rivoltosi le han prese d'assalto. Ricorderò per sempre le urla ed i bagliori dei fuochi che ho visto dalla spiaggia. Molti uomini han perduto la vita su quella sabbiosa striscia di terra. A bordo non è andata meglio. Il primo segno di pericolo è stato il suono della campana, che ci ha richiamati tutti sul ponte. Poi il rumore sordo seguito dal fischio della palla di cannone che viene lanciata. Lo schianto, le urla...la nave che si piega sotto i colpi del nemico. L'Elisabeth, approfittando del favore delle tenebre, aveva mollato gli ormeggi e ci stava attaccando. Era, quindi, il tenente Boldwaith, a comando temporaneo della nave, l'ufficiale che doveva tradire...e così ha fatto. Da parte mia ho preso una difficile situazione. Sapevo che non avremmo avuto speranze se i rivoltosi, a bordo di scialuppe, fossero riusciti a raggiungere le altre navi. Tempo per virare ed ingaggiar battaglia con l'Elisabeth non ne avevamo...così ho dato ordine di aprire il fuoco verso la spiaggia. Sapevo che avremmo colpito i nostri, ma avremmo preso anche i loro...era l'unica cosa da fare. Non ho capito bene cosa stesse accadento a bordo delle altre navi, ma dalle urla era chiaro si combattesse a bordo. La Queen cadde sotto il comando nemico verso le due, mentre la baltimore e la independence sono state salvate, ma han subito ingenti danni. Devo ringraziare ancora l'equipaggio dell'Independence...senza il loro aiuto l'Elisabeth ci avrebbe fatto colare a picco.

19 Settembre:

Ho finito di dare disposizioni affinchè i corpi vengano gettati in mare o bruciati. Siamo rimasti in pochi, tra militari e civili e siamo senza nave. E' pressoché inutile cercare di ripararle tutte, dobbiamo tentare la fortuna con la sola Intrepid. Ho dato ordine di utilizzare il legno delle altre due per costruire case e rinforzare la palizzata...temo finiremo per restare qui molto tempo.

22 Dicembre:

I lavori di restauro dell'Intrepid stavano procedendo bene, entro un anno forse avremmo potuto tentare di prendere il largo. Ma ormai anche questa speranza inizia ad abbandonarmi. Ieri la spedizione incaricata di recuperare la legna giù nella foresta non ha fatto ritorno...ed oggi hanno riportato a bordo solamente il corpo senza vita del signor Dorney. Dio...in quale stato era! Cannibali, non vi è altra spiegazione. Darò ordine di rinforzare ulteriormente la palizzata e fare turni di guardia.

2 Gennaio, 1498:

Sono passati diversi giorni da quando abbiamo rinvenuto il corpo di Dorney e d'allora nessuno ha avuto il coraggio di tornare nella foresta. Hanno paura e non li biasimo...c'è qualcosa li, nel verde, che ci osserva in silenzio..ma non possiamo lo stesso rimanere fermi ad aspettare. Gli uomini iniziano a sussurrare di antichi demoni, i civili sono stanchi e, quel che è peggio, i nostri viveri iniziano ormai a scarseggiare.