Amnesia GDR

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"Cosa succede? Dove sono?"

La ragazza aprì lentamente gli occhi, le palpebre erano pesanti, come se fossero state chiuse per molto tempo. Cercò di mettersi seduta, ma la testa le girava terribilmente. Non aveva la minima idea di dove fosse, come si trovava lì? Vedeva solo degli alberi nei dintorni e un cielo vagamente ricoperto di nuovole striate. Sentì gradualmente la sensazione sotto le dita delle mani di umido, mosse la mano e la strinse a pungo, terra! Terra umida e fredda e ci

era sdraiata sopra. Si alzò lentamente, con ancora la testa che le girava, e si guardò attorno.

Non sapeva bene cosa fare, come se la sua vita fosse cominciata in quell'istante, come una creatura che viene al mondo e che cerca con gli occhi la madre disperatamente.

Cominciò a camminare per un sentiero che si era ritrovata davanti, quasi come per inerzia, e nel frattempo lacrime amare cominciavano a sgorgarle sul volto. Non aveva memoria di

niente, ma in cuor suo ne era al corrente, sapeva di aver avuto una vita piena di ricordi che ora non c'erano più, perduti, forse per sempre.

"Dove andrò adesso?"

Pensò disperata, una povera anima dispersa in un bosco chissà dove, conscia solo del suo nome e nient'altro.

Finito il sentiero la ragazza si trovò di fronte una struttura molto grande. Emanava luce e un calore propri e la ragazza, senza un motivo ben preciso, appena la vide realìzzò che doveva andare lì. Quella struttura e le persone che l'avrebbero accolta sarebbero state le uniche sue possibilità

di ricominciare a vivere.

Avrebbe mai recuperato la memoria? Tutti i suoi ricordi di momenti belli e brutti e tutti i volti stampati nella sua mente erano ancora sicuramente lì, anche se sepolti sotto una pesante barriera

Istituto Sakui (salvezza), questo è il nome del misterioso edificio che accoglie tutti coloro che si sono ritrovati sperduti in un mondo diverso dal loro e senza alcuna traccia di ricordo.

Non si sa esattamente chi c'è dietro, gli stessi dipendenti non sono a conoscenza del loro datore di lavoro, fatto sta che l'istituto ha dato una casa a tanti ragazzi che una casa

non ricordano nemmeno di averla mai avuta. Gli "allievi" di questa particolare scuola si sono invece autodefiniti gli Jogai (esclusi), essi ricordano solo i loro nomi e hanno mantenuto i loro caratteri originari, inoltre possiedono ognuno un ciondolo diverso che ha a che fare con un'oggetto, un'esperienza o una persona molto importanti nella loro vita precedente. Tutti

vorrebbero riavere indietro i loro ricordi, ma nel frattempo fanno amicizia tra di loro, per aiutarsi e sostenersi a vicenda.

Riusciranno mai a ritrovare i ricordi perduti? O saranno costretti per sempre a vagare nell'oscurità senza una meta ben precisa?

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