Un'indagine scientifica ha esplorato come potrebbe cambiare il comportamento umano di fronte a una scadenza definitiva, utilizzando un ambiente di gioco online come laboratorio. I risultati suggeriscono che, di fronte a un'"apocalisse", la maggior parte delle persone potrebbe diventare più incline all'interazione sociale, mettendo da parte obiettivi personali sia a breve che a lungo termine.
La ricerca, condotta da un team multidisciplinare di studiosi, ha impiegato la realtà virtuale per osservare un gruppo di volontari. Questi ultimi hanno partecipato per tre mesi a una versione di prova (beta) del gioco di ruolo online MmoRpg "ArcheAge". Crucialmente, tutti i partecipanti erano consapevoli che l'esperienza era temporanea e che ogni progresso o risultato ottenuto nel gioco sarebbe stato azzerato al termine del periodo di test. Lo scopo era analizzare le loro azioni e decisioni sapendo di dirigersi verso una sorta di "fine del mondo digitale".
La Scelta di "ArcheAge" come Campo di Osservazione
"ArcheAge", sviluppato dalla compagnia sudcoreana "XL Games", è stato ritenuto dai ricercatori la piattaforma ideale per questo tipo di studio comportamentale. Essendo un gioco di tipo "sandbox" – ovvero un ambiente che offre molteplici possibilità d'azione e non impone un percorso predefinito – "ArcheAge" permette una simulazione più fedele del libero arbitrio rispetto a molti altri titoli. All'interno del gioco, gli utenti potevano decidere in autonomia come impiegare il loro tempo: costruire abitazioni, intraprendere esplorazioni, apprendere abilità artigianali o persino commettere atti ostili verso altri personaggi virtuali.
Un Incremento delle Interazioni Sociali
L'analisi di circa 270 milioni di azioni registrate ha evidenziato un notevole cambiamento nelle dinamiche dei giocatori durante la fase finale dell'esperimento. Sebbene una piccola parte dei volontari abbia manifestato comportamenti più isolazionisti o antisociali, la stragrande maggioranza ha mostrato un crescente interesse per l'interazione con gli altri utenti. Parallelamente, è diminuita drasticamente la dedizione al completamento di missioni e al miglioramento del proprio personaggio. Jeremy Blackburn, uno degli scienziati coinvolti, ha sottolineato come i risultati indicassero che "i giocatori comunicavano di più tra loro", modificando radicalmente le loro priorità all'interno del mondo virtuale.
Limiti e Sviluppi Futuri della Ricerca
I ricercatori riconoscono che l'utilizzo di mondi virtuali per studiare il comportamento umano presenta delle limitazioni. La principale è la difficoltà nel raggiungere una totale immersione del volontario, che rimane consapevole della natura fittizia dell'esperienza. Nonostante ciò, Blackburn ha annunciato che il suo team sta già lavorando a una nuova versione beta del gioco. Questa futura iterazione sarà progettata per esaminare le reazioni degli utenti di fronte a un sistema giudiziario simulato, dove i giocatori potranno essere processati e, se giudicati colpevoli, condannati a una detenzione virtuale.