E’ andata così per tutti. Il Play By Chat è stato una casualità, qualcosa che incredibilmente ci è incappato sotto la tastiera, abbiamo fatto il login, creato un personaggio e ci ha innamorato. Perchè uno, a pensarlo così, per come te lo sbocconcella qualche amico che lo ha scoperto prima di te, non è che ci capisca granché. Gioco di Ruolo Testuale. Pare roba noiosa anche solo a leggerla, da nerd certo, ma nerd rocciosi, che cercano per una chattina in cui una manica di fissati di letteratura e giochi di ruolo, si affannano a descrivere per scritto quello che sia dal vivo, a un tavolo o a un raduno live, che su un videogioco, in fondo è più semplice, immediato e visivo.
Ma.
Chi resiste per qualche tempo su una land play by chat ben fatta, lo sa.
Dopo cena, quando hai sulle spalle una giornata di studio, di lavoro, magari di impegni familiari, qualcosa di diverso dal buon vecchio libro c’è: e trovare di meglio è difficile, specie per chi ama profondamente la lettura.
Essere un libro, esserlo davvero.
Fare di un gioco, una storia, assaporarla nella sua quotidianità e trovarsi tra le dita quel personaggio che non è che un’idea all’inizio, che ha molto di te, all’inizio, ma che lentamente cresce, evolve, si fa decine di sfumature, un suo vissuto, un suo carattere, una sua bellezza, citata da chi gioca con te: un affetto. Perchè giocare a un PBC ha questa singolare, straordinaria peculiarità: l’affezione. Al Personaggio, allo spazio in cui giochi, agli interattori costanti che si susseguono, coi loro personaggi. Un tripudio di fantasia, in una generazione di contenuti quotidiana e interattiva, a più mani, ma caratterizzata da una sua indipendenza.
Molto più che una chat, ma un sistema in cui l’immaginazione è chiamata in causa, mentre utilizza applicazioni di internet per *rendere* un “ambiente” virtuale un’ambientazione e lascia scorrere la fantasia visualizzando quanto legge, reagendo in una dinamica di regole e convenzioni, approcciando in un gioco divertente, in modo naturale, senza lezioni o corsi, semplicemente con l’aiuto corale dei tuoi compagni di gioco, anche programmi del pc che non avresti degnato di uno sguardo o di cui non sapresti l’esistenza: grafica, programmazione, video editor. Decine di ragazzi hanno avuto dal pbc una mano a trovare un lavoro e tenerselo, con quel “sapere condiviso” di cui sono una pratica quotidiana.
Extremelot è stata, per molti, se non per tutti, la prima vera magia. Come tutti i figli che si rispettino, si discute coi genitori, e presto o tardi si va per la propria strada. Ma a distanza di anni, in fondo, quel sito che ha “inventato” un sistema di gioco e ha nutrito almeno due generazioni di giocatori, è rimasto un affetto.
Cioccolata calda, fuori piove, accendiamo il pc: sembra di entrare, per due ore, in quello schermo, mentre quell’amico che abbiamo creato noi, si fa un nuovo capitolo, che leggiamo insieme ad altri. Da un genere di tempo come questo, nascono amicizie e reali sintonie. In anni li abbiamo visti diventare amori e famiglie, i giocatori del PBC e legami solidi e profondi.
Quando un’idea appassiona e si fa sentimento, non può restare in un angolo, sola.
Chiama il mondo, lo spinge a pensare, lo spinge anche a “partecipare”. Non con un clic, ma con una creatività che dilaga e innamora, che fa crescere e che ci promette di divertirci, ma costruendo qualcosa.
Provate il Play by chat, passeggiate nella fantasia.
Il sapore di quelle cioccolate calde non lo dimenticherete mai.