Dark Bloodline GDR

"Le tenebre… Le avvolgenti mani dell’altra faccia del giorno, delle ore di oscurità, del mondo fatto di silenzio, sospiri e creature ignote a coloro che camminano sotto i raggi caldi del sole, sotto un cielo azzurro. Esseri antichi quanto l’uomo, protagonisti di leggende, miti, racconti e romanzi, che al solo nominare insinuano terrore, paura nei cuori palpitanti di coloro che sono deboli, spaventati da ciò che non conoscono, da quello che appare grottesco e contro natura. Molti sono le figure presenti negli incubi dei bambini come esseri rintanati nell’ombra pronti a colpire al calar del sole: fantasmi, demoni, lupi mannari, licantropi e… Vampiri. Creature presenti nell’immaginario popolare dall’alba dei tempi, che vengono descritti diversamente da luogo a luogo, da continente a continente, ma che sembrano accompagnare l’essere umano dall’inizio del mondo, da quando si è popolato di animali di specie e razze differenti. Egli appare come l’ombra dell’essere umano, un qualcosa rilegato dalla natura nella tetra oscurità della notte, nascosti dagli occhi delle loro prede, dei loro fratelli, dei loro cugini che vengono baciati dalla luce di una stella calda e brillante, che dona vita, forza vitale, a differenza della loro… Un satellite, pallido, piccolo, insignificante rispetto alla palla infuocata da cui sottrae quella poca luce che le permette di illuminare le notti in cui regnano come sovrani incontrastati, prosperando e celandosi. Vampiri, è così che li chiamano, la specie più simile all’uomo di qualunque altra; provvisti d’intelletto, di forza, di astuzia e di ineguagliabile bellezza, la stessa bellezza di una rosa munita di petali leggiadri e di spine, tante spine pronte a difenderla e a darle nutrimento lacerando la carne dei mortali per conquistare piccole gocce cremisi, dolci come il miele e calde come i raggi del sole. Anche loro, come gli uomini, nascono da madri e padri, non sono morti viventi come credono le leggende del folklore. Sono solo diversi, vivono di più, crescono più lentamente e bevono sangue, non per forza umano, solo per necessità quando la sete rossa si fa sentire e li costringe a rendere loro il fluido vitale di vari animali, oppure di altri come loro, abbastanza antichi da non sentire che un barlume di fame che si appaga con poche gocce di quel liquido cremisi. Non sono poi così diversi, anche loro amano, soffrono, si lasciano andare alle passioni, creano musica, testi o qualsiasi forma d’arte e muoiono come chiunque altro, diventando preda di vermi, cani o uccelli, chiudendo così il cerchio della vita. In quelle tenebre, che li nascondono dagli occhi dei curiosi e di chiunque altro, loro sono prosperati, creando altra vita, altri di loro, che lentamente a pari passo degli uomini hanno costruito un mondo, un intero mondo che si anima solo quando quello umano crolla tra le braccia di morfeo, un mondo perfettamente organizzato, guidato da un élite costituita dalle famiglie più potenti, più ricche e influenti che lavora come un solo cuore pulsante per il bene di tutti sotto un re, un uomo saggio e a cui aspetta l’ultima parola su tutto, ma… Non tutto è sempre rose e fiori quando l’avidità si fa largo nei cuori, quando la voglia di conquista e distruzione offusca la mente e rende schiavo anche il più nobile tra gli uomini dividendo in due il creato, spezzando le tradizioni come se fossero catene di acciaio facendo sprofondare ogni cosa nella follia, una follia incontrollabile che anche il popolo diurno potrebbe finire per dover subire..."