Doublebirth GDR

« Quel potere era sorprendente. Quel potere, buio e chiaro al contempo, li rendeva ebbri di un'onniscienza indecifrabile, paragonata soltanto all'estasi di avere, finalmente, la capacità di creare, domare, plasmare ogni cosa… anche la vita. Era talmente bello, quel potere, che nel guardarci dentro divennero ciechi. Ciechi di ciò che stava accadendo. Le energie primordiali, le più fragorose ed altisonanti, s'erano liberate e con esse s'accesero le guerre. E di quel potere che ebbero, di quel che trovarono, di quel potere che tanta sete aveva colmato eppur stimolato… non se ne fecero nulla, poi: se non la più drammatica, lenta, soffocante delle autodistruzioni. »
Ere del Potere - Ultimo Atto (Johnas Bright)


Non ci fu un vero e proprio inizio, a tutto questo. La vita degli uomini nacque quando essi riuscirono a muovere i primi passi come tali, cacciando, riproducendosi, invecchiando, morendo. Il ciclo delle cose ha sempre avuto lo stesso ritmo, a volte più frenetico ed altre più lento ma sempre, comunque, instabile. Il mondo, per come lo conosciamo noi, è sempre stato colmo di squilibri, e tutto per merito di una razza vivente che ha avuto la vanità di proclamarsi superiore a tutto e a tutti: gli uomini. Eppure, nessuno di loro s'è mai chiesto se davvero fossero superiori ad ogni cosa? Se non ci fosse una qualche energia, verso la quale sarebbero stati incapaci? Molti l'hanno definita Dio, molti altri Fato, altri ancora Karma. La realtà dei fatti è che questa energia non è altro che l'essenza più primordiale dell'universo. L'energia che è luce e ombra. Il cosmo, la vita, la morte, il tempo, il nulla. Qualcuno di loro – degli uomini – arrivò a comprendere che non può esserci definizione esatta ad un qualcosa di tanto impreciso come l'energia. Ma tanta era la sete di potere, soprattutto durante il periodo medievale, che alcuni di questi fruitori del mondo, usurpatori e barbari addomesticati, tentò di piegare l'energia al proprio volere eppure… senza successo alcuno. Ci furono molti modi per chiamare queste persone: stregoni, maghi, veggenti, medium, streghe, eretici, blasfemi, tutte creature da bruciare e condannare. E solo quella che in un futuro venne chiamata Essuth, l'energia primordiale, sa quanto coloro che condannarono questi audaci arroganti avessero più ragione di quel che credevano. Sebbene Essuth fu sempre esistita sin dall'albore del tempo e dei tempi, venne disturbata dagli uomini solamente durante la fu caccia alle streghe, o almeno… nella maniera più impenitente. In molte di quelle donne persero la vita, alcune innocenti ed altre meno, ma una di queste in particolare - detta "La Madre", poiché altro non era se non una Nutrice superiore alle altre data l'abbondanza di latte prodotto dai suoi seni - vide nel nome di un Dio conclamato consumarsi il più grande degli scempi: la donna che muore. Innocente, nuda, fra le fiamme dei tanto accusati Inferi. La Madre cominciò quindi a nutrire non solo i pargoli di nobili grassi con mogli incapaci di sfamare i loro figli, ma anche un profondo, indomabile, inappagato senso di vendetta. Alla sua voce silenziosa, si unirono inconsapevolmente le voci di tante altre donne, le voci di mariti privati delle loro amate e di figli cui, le genitrici, eran state strappate via. L'odio attrasse Essuth al punto di scatenarla, di svelarsi tramite il desiderio di rivalsa, e solo attraverso esso La Madre lo piegò davvero.

Se coloro che si chiamarono Maghi, Stregoni e via dicendo, ottennero soltanto percezioni irrequiete senza controllo alcuno… La Madre ottenne, tramite il suo odio, il pieno controllo in cambio della perdita della sua ragione. Un dono, quindi, alimentato dalla follia. La Madre sfruttò questo dono per compiere mute e nascoste stragi verso chi ritenne se lo meritasse, fece patti con essenze elementali per vendetta, attinse alle ombre per fuggire ed alle luci per bearsi di sguardi ammaliati. Quand'ella morì, il dono non morì con lei. Lo stesso, si trasmise al secondo dei suoi nipoti, nato soltanto dopo la sua dipartita. E col passare delle generazioni, il dono si passò di figlio in figlio, sino a che nel XVII secolo non giunse a colui che, di fatto, non fu che l'unico, vero creatore dei disastri nascosti del mondo. Si chiamava Eron Hamsley, quell'uomo e, come ogni Hamsley, aveva in se il dono. Ma non gli bastavano gli insegnamenti che gli furono trasmessi dai suoi predecessori, lui volle di più. Lui volle essere qualcuno di importante, capace di creare e plasmare a suo piacimento, di essere ricordato come la reincarnazione di Dio, pronto a dare una svolta all'abitudinaria esistenza che noi tutti conosciamo. Eron impiegò la vita nello studio del dono, chiamandolo dunque col nome di Essuth ( che altro non era se non il nome che, lui e la suo consorte, decisero per la figlia che mai riuscì a nascere ). Come in ogni Hamsley nel mondo, puri discendenti della Madre, tanto più il suo controllo e la sua conoscenza crescevano, tanto più la razionalità perdeva di potenza. La follia, l'estasi della ricerca, la scoperta del potere e la brama di altro, crebbero al punto da fargli sembrare il rapimento, l'omicidio, le cavie umane… una cosa normale. Eron volle creare quei figli che, per la sterilità della moglie giunta dopo le complicazioni dovute ad una gravidanza tragica, non ebbe mai avuto. E li volle creare forti. Più forti degli altri, incapaci di morire. Fieri figli che avrebbero portato alto il suo nome per sempre, sicché potesse, nei loro cuori, esistere per l'eternità. La sua pazzia non rese possibile il ragionamento ed anzi, la mancanza di un'impronta genetica sul mondo aggravò quell'ossessione. Eron piegò il dono al suo volere più volte, nel cercare di immettere lo stesso nei corpi di giovani donne, rapite. Donne bellissime, giovani, alle quali – fra un delirio e l'altro - promise la vita eterna. Tramite contatto e concentrazione, provò ad inculcare in esse il potere di Essuth, con l'unico risultato di causare implosioni interne, autocombustione od ancora, degrado immediato degli organi vitali. Eron non capiva, non riusciva a comprendere dove sbagliava. Ma forse, la risposta fu semplice: la sua conoscenza di Essuth era ancora debole, primitiva. Poco intima. Per anni, dunque, l'uomo non uscì mai da casa sua. Divenne un fantasma della società. Non mangiò ne bevve, contemplando un autosostentamento tramite Essuth, che finì per consumare quel poco vigore che vigeva in lui. E fu forse proprio nel momento in cui toccò l'apice di Essuth, nel momento in cui raggiunse il confine del potere e che comprese come scatenarlo… che morì. L'energia primordiale di Essuth, le due facce della medaglia – luce e tenebra – vennero infine scatenate senza possibilità alcuna di controllo. Nessuno seppe mai come avvenne che, il corpo di Eron, fu bruciato in cantina. Nel dubbio accusarono la sua vecchia moglie, giustiziandola innanzi una folla urlante.


AI GIORNI NOSTRI:


Poco si sa di ciò che successe celatamente in passato, con la morte di Eron e quella che, ogni razza esistente, ha conosciuto come la liberazione dell’energia primordiale generatrice. Le creature elementali son state strappate dal loro piano spirituale, e con esse luce ed ombra hanno trovato il loro posto fra gli esseri umani, completamente ignari di quanto, dietro le quinte, si stesse consumando allora e si stia, in silenzio, consumando tutt’ora.

Praga è da sempre conosciuta come una città ricca di leggende, di mistero, di prepotente dramma dovuto al sangue che fra le sue vie è sgorgato. Ed è proprio in questa città che, qualcosa, sembra essersi mosso. Che sia per antichi timori dovuti alle persecuzioni più crude, che sia invece per arcani studi che hanno sconquassato le paure della gente comune, ma i fulcri energetici di Essuth ossia i Nodi del Potere, hanno qui subito uno sbalzo terrificante. C’è chi racconta di strani fenomeni che si scatenano durante particolari condizioni astrali, quali manifestazioni spontanee di squarci dimensionali, sparizioni di persone o, addirittura, scomparse di interi quartieri per un’intera notte. Nessuno sa, tuttavia, se queste dicerie siano fondate o se siano semplicemente il frutto della mente deviata di qualche nerd o di una manciata di pazzi. Eppure qualcosa, non sa dove, ne perché, ne quando, si sta muovendo: che sia semplicemente uno scherzo della collettiva suggestione? Oppure davvero, qualcuno, sta… osservando?