Felix Felicis - Hogwarts is coming back

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Il Preside Antony aprì le ante del mobile a specchio del suo ufficio, ne uscì fuori una strana vasca che a semplici babbani avrebbe potuto ricordare quasi una fonte battesimale, mentre egli sapeva bene come utilizzarla: il pensatoio era già pienodi molti suoi ricordi, ma a lui in quel momento interessava rivedere ciò che sapeva della scuola, e ciò che aveva appreso da Minerva. Fece per poggiare la faccia sulla superficie e venne poi risucchiato almeno mentalmente in quella che poteva sembrare quasi una realtà alternativa, ma non erano che ricordi del passato, ricordi dove non era neanche lui presente.
All’orizzonte il sole sorgeva, e quel luogo con il passare delle ore mutava continuamente. Era suo compito, ed anche se donna, era comunque tra le più vigorose che quel castello avesse accolto tra le sue mura. Lei, Grifondoro nell’anima, era destinata a far risorgere Hogwarts così come da tradizione. Non era affatto un lavoro semplice ed ottenere le autorizzazioni dal ministero era stato un lavoro arduo, tuttavia era il passato: ora si trovava lì a concretizzare ciò che fino ad allora era stata solo burocrazia. La donna avvolta nelle sue vesti smeraldo e rubino levò dall’interno del suo soprabito una bacchetta, agli occhi dei profani poteva sembrare una bacchetta come una qualsiasi altra, di magnifica fattezza, con nulla di particolare. invece alcuni avrebbero tremato di paura, o di invidia nel vederla: Minerva McGranitt si era impegnata per tutta l’estate per trovare un modo di recuperare i pezzi e rendere nuovamente funzionale ciò che era stato distrutto. Qualsiasi bacchetta al mondo una volta spezzata è morta per sempre, ma quella era la bacchetta consegnata dalla morte in persona alle mani dei maghi, per definizione la morte era in sé già dalla sua nascita.
Ora Minerva la stringeva nelle sue mani consapevole del fatto che solo quella bacchetta poteva far tornare le cose come erano, la stessa bacchetta che aveva reso in condizioni simili la scuola.
La puntò verso l’edificio, un raggio oro, poi una sfera dello stesso colore avvolse quelle mura in pietra, il ripristino parziale era iniziato ma ci sarebbero voluti anni per far tornare il castello come un tempo.

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Ora tutto intorno veniva distorto, e si andava a ricreare un altro scenario, un tempo differente circa 8 anni dopo la fine della Potente Guerra, il restauro del castello era da poco terminato anche se strane sparizioni di operai e folletti si erano verificate nel tempo e qualche studente aveva accusato fenomeni di perdita di memoria ed allucinazioni passeggiando nei corridoi.... Minerva era in un’ala del castello poco illuminata sembrava il quinto piano stava toccando la pietra del muro quasi a voler scovare un qualche passaggio segreto, poi ecco il dito toccare una lieve sporgenza di quella roccia, un bagliore e tutto intorno iniziava a scorrere indietro, quasi come si fosse azionato un giratempo. Il corridoio, deserto, tuttavia si iniziavano a sentire dei passi.... Un mago magro, figura altezzosa, naso adunco ed occhiali a luna
-Minerva! Strano da parte sua essere in ritardo a lezione-
dopo un momento di stupore, la maga cercò di apparire il più normale possibile.
-Ha ragione Albus... Ho avuto da discutere con un’alunna.
La McGranitt cercò di cavarsela con la prima scusa che le venne in mente anche se non bastò ad evitare che il preside iniziasse a guardarla con aria di sospetto ed a scrutarla con più cura. Come poteva, essere? Il preside erano anni che non faceva più parte del mondo dei vivi, eppure era innanzi a lei, in una che poteva essere fino a qualche tempo prima una più che normale situazione. Quindi è questo che succede... Buchi nel tempo... Poi il panico: come tornare indietro. Doveva trovare una soluzione....

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I ricordi si fecero nuovamente vaghi, quattro anni dalla fine dei lavori un preside Antony, ancora professore, questa volta incontrava la McGranit che gli dava in confidenza una chiave.
-Apre un armadio dell’ufficio del preside. Usala se non dovessi tornare, capirai. Guida la scuola, proteggi tutte le creature che risiedono al suo interno, è il tuo compito.-

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Antony dopo un paio di anni da preside in quella scuola e dopo svariate ricerche tra libri di magia e tra le mura di quel castello, era finalmente giunto a quel punto, finalmente aveva compreso ciò che Voldemort e tutti i maghi presenti il giorno della sua morte avevano lasciato. Una maledizione che poteva essere al tempo stesso una benedizione. Maghi bianchi e neri avevano creato quello strano fenomeno involontariamente ed in maniera del tutto incontrollata. La magia la notte della Potente Guerra si era sprigionata da centinaia di bacchette in maniera intensa e vigorosa.

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Antony ritirò la testa dal pensatoio, la scuola era in pericolo tuttavia non si poteva ignorare la situazione dell’altro spacco spazio-temporale, inoltre Minerva forse era ancora viva intrappolata dall’altro lato. Hogwarts avrebbe fatto come sempre il suo dovere al servizio del bene.

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