Heaven: Kingdom of Heroes

Una nuova gelida alba si levò ad est, il candido bagliore della neve ancora fresca di Glasylian rifulgeva come fosse la prima alba che il mondo avesse mai visto.?Le maestose montagne occidentali si stagliarono vigorose e imponenti quasi a sfidare i cieli.

Lentamente il sole si levò sulle dorate dune di sabbia come fossero sconfinati tesori e sferzate da tiepidi venti di ponente, tornarono a muoversi sinuose come fossero onde del mare. Per la prima volta dopo cento anni il sole è tornato a lambire anche gli immortali alberi delle terre degli elfi che come risvegliati da un’antica primavera tornarono folti come fulgidi virgulti...

Gli oscuri portali del Padre si spalancarono dinnanzi alle più imponenti città di Aliseide. Gli empi eserciti dei non-morti marciarono sugli sgomenti guardiani delle città, capitanati dai più valorosi generali ed impavidi guerrieri, riportati alla vita dagli oscuri poteri dell’Innominabile, per distruggere gli ignari fedeli delle altre divinità; perpetuando così l’eterna vendetta del Padre.

D’istante le forze del bene si unirono in un fronte comune preparandosi alla cruenta battaglia, i primi a scendere in guerra furono i clan di Gurak che riuscirono nell’impervio compito di fermare le oscure truppe difronte alle mura di Mythaul. E i mesi passarono...

Sconfitti i nani le anime di quei prodi guerrieri rimasti sconfitti, furono accolte nella Celeste Fucina del loro dio, e l’orda continuò ad avanzare. L’ultima grande battaglia culminò innanzi alle pianure di Antalya, ove anche i più vasti eserciti di elfi ed umani, uniti per sconfiggere il male e sopravvivere all’oscurità, affrontarono le inarrestabili legioni del Padre. Al culmine della battaglia, l’Innominato già pregustava di banchettare con le anime immortali degli elfi, quando un sinistro portale si aprì nelle retrovie della nera armata.

Le orde degli orchi e le armate dei drow si riversarono nel mezzo della mischia, mietendo vittime tra le fila dell’immondo, la guerra fu vinta grazie all’unione delle diverse razze.

Il Padre adirato verso le armate delle due divinità che osarono tradire un’antico accordo, scagliò la più empia e corrotta delle maledizioni; confinò le terre dei viventi nelle tenebre finchè (leggasi affinchè n.d.r.) nessuno sopravvivesse.

...Solo in pochi delle diverse razze riuscirono a sopravvivere, grazie ad un innato spirito di adattamento ed ai mistici poteri dei pochi saggi scampati all’epica battaglia.

Trascorsi 100 anni, le divinità prima intorpidite dallo scontro, si destarono per riportare la luce nelle desolate terre di Aliseide.


Heaven Oggi… Zroven 1212

Sono ormai trascorsi più di 100 anni dalla sanguinosa guerra che ha avvolto nelle tenebre la terra di Aliseide. In questo giorno nel mese di Zroven, anno 1212… la vita e la speranza tornano a fiorire.

Con il sorgere di un nuovo e splendente sole, nelle terre di Aliseide torna timidamente a sbocciare la vita. In molte città regna tutto’ora un sinistro silenzio di morte, altrove invece, i sopravvissuti cominciano a riprendere le antiche usanze ormai passate e logorate dalla tenebra portata dal Padre…

Gli empi servi dell’innominabile, ormai sconfitti, rimangono silenti nel loro esilio, ma la loro nera torre ancora vive,facendo per tutti da eterno memento, come unico passaggio e collegamento con i mondo dei senza vita… il Padre è stato sconfitto ma la sua brama non si è ancora estinta… I Nani purtroppo sono state le vittime più devastate da questa grande guerra, con sommo coraggio ed onore si sono sacrificati contro le sconfinate legioni degli impuri, ma il numero del servi del padre era troppo vasto, neanche il possente Gurak è riuscito ad impedire la più grave delle sconfitte… dell’antico popolo dei Nani resta solo l’imponente Mythaul, ormai deserta, priva di vita… ricolma di conoscenza e bellezza, della razza che un tempo fu.

Gli Elfi, grazie alla misericordia della Dea Myrniel, persa la battaglia ad Antalya, hanno trovato salvezza nella città magica di ErynGalen…

La popolazione umana superstite, si è radunata nelle capitali Thyatis, sotto la guida Wulfgar, discendente di Yves. Altri umani hanno perpetrato la loro antica inimicizia per i loro fratelli thyatiani, riunendosi a Naightus sotto la guida tirannica di Ragnor, primo discendente di Anaroth. Molti sono i bastioni degli umani lasciati privi di difesa, le voci di queste città tacciono, attendendo che coloro che ne sono degni, tornino a popolarle, riportando i loro nomi agli antichi splendori.

Gli elfi oscuri, insieme ai brutali orchi, si sono ritenuti gli unici vincitori in questo fatale genocidio, e ancor più arroganti e bramosi di potere, risiedono nelle loro città, bramando la rivalsa sui loro ormai sfiancati rivali.

Così dunque, la terra di Aliseide rinasce, dopo aver visto atti della più inumana crudeltà e i più inaspettati gesti di dolcezza, questa incredibile terra continua ad essere teatro delle più grandi avventure e dei più terribili atti, continuando a dar vita al teatro degli dei, che, nel silenzio, osservano lo spettacolo della vita.