Jaded Realms

C'è un luogo dove la vostra vita sarà una proiezione della vostra fantasia.

Sarete cavalieri, maghi, eroi, elfi, nani, umani, quello che desideravate nel vostro immaginario.

Proverete la paura, la gioia, l'amore, la soddisfazione, la sconfitta e la vittoria.

Saranno tempi nei quali il sangue scorrerà sotto gli zoccoli del vostro cavallo e parole magiche si alzeranno come raggi verso il cielo..

Solo il più astuto, il più bravo, il più audace e il più saggio riuscirà ad avere vita facile nelle terre di..JADED REALMS!


"Il gioco Infinito"

Un forte vento soffiava tra le vette aguzze dei monti, sferzando il volto del giovane, seccandogli le labbra, scompigliando i capelli, impolverando ancora di più la barba ormai incolta. Settimane di viaggio, di pericoli e di privazioni erano finalmente coronate: il giovane Lamas di Trandir, figlio cadetto della famiglia Trandir, con un ultimo sforzò si issò sul piccolo pianoro tanto faticosamente raggiunto.
Aveva pensato sino a quel momento che si sarebbe imbattuto in un serio monastero, o nella peggiore delle ipotesi, in una mistica capanna, invece il motivo del suo viaggio era li: accovacciato a terra, il viso nascosto dal cappuccio del saio, le gambe incrociate nella posizione del loto.
- Vi porgo i miei omaggi nobile Umairin, "Silenzioso Eremita", "Principio di conoscenza", "Pozzo di anime", "Saggio tra i saggi" e scopo del mio viaggio.
- Conosci molte cose giovane uomo. Hai detto molti degli appellativi con cui gli uomini mi chiamano, e nei hai aggiunto anche. Sono lo scopo del tuo viaggio dunque? Dimmi allora giovane uomo, perchè mi cerchi?
- Oh, "Sapienza che giace tra le vette", sono qui perchè sono confuso dagli avvenimenti del mondo...
- Cosa accade nel grande mondo che ti turba?
- Nobile "Virgulto della Saggezza", il mondo è dilaniato da guerre, battaglie, scorrerire e molte altre cose, a volte assai peggiori. Due schieramenti si scontrano con enorme forza. Come maglio e incudine si colpiscono, tra di loro il nostro mondo giace impotente.
- Magli e incudini? Non dovrei essere io a parlare per enigmi giovane uomo? Rendi più chiare le tue parole.
- Perdonatemi "Signore del consiglio", se le mie parole sono state oscure. Due eserciti si contendono il dominio assoluto del mondo, Da un lato ranghi serrati di soldati severi e seri.Nelle loro file non esiste il disordine... ma ahimè, nemmeno la creatività e la gioia di vivere. Unico loro scopo è servire il proprio re e portarlo alla vittoria.
Dall'altra parte lo fronteggia un oceano riottoso di valorosi guerrieri, mossi dall'orgoglio, dall'avidità, ma non oppressi dai pensieri e dagli ordini di nessun'altro.
- Non mi dici tutto, giovane uomo.
- Si "Uomo dai mille volti" avete ragione, vi sono altri che come non si acconetano ne dell'una ne dell'altra vita. Gruppi eterogenei di anime: cavalieri erranti offesi dalle regole, spiriti liberi, artisti... ma anche tagliagole, assassini, uomini privi di onore.
- Non mi hai detto nulla che non sapessi già, cosa desideri sapere da me?
- Desidero...
- Le tue labbra mi serrano ma il tuo cuore parla per loro, giovane uomo, tu vuoi che io ti dica la via virtuosa e giusta da seguire. Bene, la risposta potrebbe essere rapida e netta come il colpo di una spada: non esiste una via virtuosa in questo mondo! Ma tanto hai penato e faticato per giungere qui e come ben sai gli uomini possono chiedere il mio consiglio una sola volta nella propria vita. Dunque ti dirò più di quanto mi chiedi. Ti racconterò dell'origine del mondo, degli dei sempiterni di cui pochi sanno qualcosa ormai e del ruolo dei piccoli mortali in questo grande disegno.
Lamas ammutolì mentre la voce del saggio divenne distante, cavernosa, come provenisse dal cielo, dal vento, dalle rocce cirostanti...

"Neppure io, nonostante i numerosi nomi con cui tu stesso mi hai chiamato, non so dire come il mondo di cui calchiamo i sentieri sia venuto alla luce. Un capriccio dell'universo, l'estro creativo di un Dio diverso, il caso... nulla ci è dato sapere riguardo a ciò...
I ricordi delle creatura più antiche risalgono all'inizio del gioco. Si, giovane uomo, le tue orecchie hanno ben udito, il gioco. Gli dei, a cui i mortali danno molti nomi e molte virtù sono una razza per alcuni versi simili ai mortali stessi. O forse è vero il contrario? Non è importante... ciò che importa è che gli dei sono strateghi: alcuni furbi altri meno, alcuni onorevoli altri gretti, alcuni pacati altri irruenti, ma tutti, nessun escluso, strateghi. Tutto ciò che i mortali, nella loro breve vita fanno appartiene loro, ma quelle azioni, compiute grazie al libero arbitrio non sono nulla se non il divertimento per gli dei che dall'altro osservano. Ogni creatura di questo mondo, sia esso pianta, animale od essere senziente fa parte di eserciti schierati e pronti a darsi battaglia per il divertimento del proprio padrone. Ai mortali non resta che schierarsi con questo o con quel padrone, sperando un giorno di annientare definitivamente il nemico e di raggiungere la pace; quando ciò accadrà, come già è accaduto, altri dei raccoglieranno sotto di se altri proseliti e il gioco continuerà, per infinte ere.
Alcuni mortali scelgono la propria strada, nella segreta speranza di non combattere ne per l'uno ne per l'altro schieramento ma in realtà, a meno che essi stessi non divengano dei, saranno anch'essi pedine, forse isolate ma sempre pedine, di questo gioco infinito..".

"Pedine"

- Ti ho già detto che mi rifiuto di avere solo i magrolini e i tuttofare! Voglio quelli dalla pelle scura e quelli con le gambe tozze e le asce!
- Lo sai che i nani e i drow sono nel mio schieramento! Malvagi ed egoisti!
- Non dire sciochezze siamo stati entrambi a creare tutte le razze, godono del libero arbitrio possono quindi scegliere da sole da che parte stare.
- E dunque?
- Dunque sono stanco di combattere usando gli elfi, agili forse, ed abili sicuramente ma assai deboli. E gli uomini sono volubili. I drow invece sono assai più determinati e i nani... beh basta guardarli per capire quanto siano solidi.
- Vero, ma è solo questione di strategie di battaglia. Quell’imboscata di due anni fa, i miei nani non sarebbero mai riuscita a compierla.
- E' noioso utilizzare la stessa strategia sempre! Mischiamo ancora di più le razze, facciamo in modo che entrambi possiamo godere delle abilità di ognuna delle razze, ci stai? Ognuna di loro potrà scegliere con chi stare...
- Eh sia! Ma, Maximius che ne facciamo dei dissidenti?
- Quello non è un problema nostro Reyan, se ne occuperà quel nuovo partecipante... K... Kal... non mi ricordo nemmeno il nome.
- Non è importante! A chi importa ricordare i nomi degli incapaci?
- Hai ragione!

Entrambi scoppiarono a ridere.
Da lontano Kaleir li osservava. Le loro spesse e brunite armature tintinnavano mentre si abbandonava al riso sfrenato. Ridevano di lui...sciocchi. Presto si sarebbero accorti di quanto fosse futile il loro gioco. Di quanto ci si mostrasse superiori a non schierarsi, la libertà suprema... di avere come unico capo se stessi...