Naruto Roleplay

100 ANNI FA: GUERRA SENZA FINE
Il mondo si dissanguò in un turbine di caos. Molto prima della fondazione di Konoha, i clan agivano come mercenari, vendendo i loro servigi al miglior offerente, mentre i Signori Feudali governavano con spietata crudeltà. I campi un tempo fertili divennero lande desolate e sterili; i fiumi trasportavano i cadaveri di bambini che non avrebbero mai conosciuto la pace. Le notti non echeggiavano di canti, ma dei lamenti dei morenti e del sussurro metallico delle spade affilate. Era un'epoca in cui pochi raggiungevano l'età adulta, e ancora meno conservavano la propria umanità.

50 ANNI FA: RISE
Quando i patriarchi dei clan Uchiha e Senju perirono in un duello reciprocamente distruttivo, il comando passò ai loro eredi: Uchiha Kurojin e Senju Saiho, entrambi trentenni. Quella che era iniziata come una rivalità ereditaria si trasformò presto in nove anni di conflitto intermittente che lasciò cicatrici indelebili su entrambe le parti. Le cronache parlano di battaglie che spaccarono montagne e prosciugarono mari, spettacoli di potere per coloro che vi assistettero.

41 ANNI FA: GRANDE PATTO STORICO
Dopo nove anni di combattimenti e numerose perdite significative da entrambe le parti, Uchiha Kurojin e Senju Saiho raggiunsero il Grande Patto Storico, una tregua che portò a un cessate il fuoco e divenne rapidamente un'alleanza strategica per porre fine a tutte le guerre. Alleati con il Signore Feudale del Fuoco, convinsero gli altri clan della regione a lasciarsi alle spalle la violenza e ad avviare insieme il progetto Konohagakure no Sato, un villaggio dove i nemici del passato sarebbero diventati compagni con un luogo comune da chiamare casa. Saiho e Kurojin viaggiarono per il mondo per un anno intero, parlando con ciascun leader della necessità di porre fine ai continui massacri e di intraprendere un nuovo corso che avrebbe portato pace e prosperità a tutte le nazioni.

40 ANNI FA: NASCE KONOHA
Dopo dodici mesi di instancabili negoziati guidati da Saiho e Kurojin, i Signori Feudali di tutte le nazioni shinobi tennero un vertice storico. In un atto di straordinaria lucidità e altruismo, i sovrani abdicarono all'unanimità ai loro poteri in favore del nascente progetto Konoha, riconoscendo che il sistema di nazioni indipendenti e belligeranti era diventato obsoleto. La neonata organizzazione della Foglia, sotto la guida congiunta di Saiho e Kurojin, si assunse la responsabilità di garantire la sicurezza in tutto il territorio su base equa.

Questo momento epocale non fu il prodotto di conquiste o violenze, ma di una convinzione reciproca. I leader mondiali, prevedendo la prosperità che questo sistema avrebbe portato al loro popolo, ne chiesero volontariamente l'adesione. Così emerse Konoha: una metropoli senza precedenti dove tutte le linee di sangue vivevano liberamente. Ogni clan fu incorporato con onore, mantenendo le proprie usanze e mettendo da parte i rancori ancestrali. Come gesto di buona fede, i Cercoteri e le Armi Leggendarie furono consegnati al villaggio per essere custoditi, diventando simboli viventi di questa nuova unità.

In concomitanza con quest'alba di speranza, vennero al mondo gli eredi di questa pace: Senju Daiki e Uchiha Renji, i primi figli della nuova era e beneficiari privilegiati di un futuro che i loro genitori potevano solo sognare nella loro giovinezza. Questi bambini sarebbero cresciuti senza conoscere gli orrori della guerra, protetti dall'eredità che i loro genitori avevano forgiato con tanta fatica.

PRESENTE
Kurojin Uchiha, a ottant'anni, continua a governare come Hokage con la stessa saggezza che ha forgiato la pace, mentre Saiho Senju, il suo eterno consigliere, si assicura che gli ideali della sua giovinezza rimangano intatti. I suoi eredi, Renji e Daiki, incarnano il futuro: il primo comanda le Squadre Speciali ANBU con incrollabile disciplina; il secondo stringe alleanze come Ambasciatore, diffondendo i valori di Konoha in ogni angolo del mondo.

E ora, i nipoti di questa leggendaria stirpe si preparano a ereditare un mondo indenne. Camminano tra strade prospere, si addestrano in accademie luminose e ascoltano storie di guerre passate come se fossero racconti fantastici. Per loro, la pace non è una conquista, ma l'aria che respirano. Il ciliegio nella piazza centrale, testimone silenzioso di tanto sacrificio, fiorisce ogni primavera sopra le loro teste, ricordando loro che anche l'albero più forte è nato da un seme.