Open at the Close - Hogwarts Gdr

Ed è ancora nel sottosuolo che sette striscianti nascono, germogliano e rapiscono seguaci, abbracciando ideali di speranza, di rinascita, altre volte di distruzione. Ma è una congrega antica quasi quanto lo stesso universo ad accogliere i flussi più corposi di Maghi e Streghe disperati, strappati dalle loro case, privati delle loro famiglie, senza più alcuno scopo nella vita se non morire o rendersi utile e combattere per una parte o per l’altra: tanti entrano a far parte dei Seguaci di Merlino[1] e si piegano al volere di stregoni potenti chiamati Saggi, eruditi e studiosi che cercano e sperimentano una soluzione, sfogliando i vecchi e rovinati Diari di Merlino[2] in loro possesso e gettandosi in missioni suicide per recuperarne di nuovi. Fonti di sapienza, quegli scritti, e si mormora di magie sconosciute ai comuni Maghi d’oggigiorno – diventano presto obbiettivo succulento per gli ambiziosi, per uno specialmente: un giovane uomo dalle origini oscure per tutti, tranne che per egli stesso, affascinante, carismatico e capace, subdolo come il suo antenato il cui nome ancora fa rabbrividire le coscienze, ma freddo e calcolatore come un vero leader, strisciando tra i Seguaci di Merlino, distinguendosi per forza di volontà ed intelligenza, poco impiega a guadagnare la fiducia di Uriens[3], uno dei Saggi più ingenui e chiacchieroni che, ingannato dalla sua melliflua parlantina, lo sceglie come suo assistente e dopo pochi anni lo nomina suo erede. [...] Al principio d’una notte, quella di Natale, alla luce candida di bacchette e scarlatta di fiaccole danzanti, otto Saggi della Congrega di Merlino, tra cui Mordred e Safir, si dispongono in diversi luoghi di tutto il mondo, immobili a formare su un planisfero una Rosa dei Venti, per dare inizio al rituale: con voci amplificate, i Maghi iniziano a recitare una litania che ogni uomo, donna, bambino, vecchio o giovane, magico e non magico, ode, confusamente, incapaci di comprendere cosa tali parole in latino rappresentino. Sul mantra di voci unite in un incantesimo congiunto, qualcosa si spezza, qualcosa va storto, qualcosa di spaventoso, illogico, non calcolato accade: chi ha già ascoltato tutto il canto, chi non è stato rapido nel proteggersi con incantesimi o mani sulle orecchie, s’accascia al suolo, addormentato, e sul mondo intero cala un silenzio di stupore. Quattro dei Saggi presenti si suicidano, inspiegabilmente, due s’addormentano e dei restanti, nessuno ne saprà più nulla per molto tempo. Mordred, dormiente, ha sul volto un sorriso di vittoria[5]. Così, l’incanto contraffatto palesatosi ormai come maledizione, ripercuotendosi di persona in persona le costringe in un sonno profondo, un sonno strano, da cui non si possono risvegliare. O, almeno, non si possono risvegliare nel mondo in cui sempre sono vissuti.