07/02/2019 02:55:56 e modificato da owli1 il 07/02/2019 02:56:31
In realtà le donne erano abbastanza libere nel Giappone feudale (potevano aprire azienda, il sistema di cognomi dei clan permetteva di dare il cognome della madre al bambino e così via), soprattutto se appartenenti alle caste più nobili o avevano parenti (padri e mariti) nella casta dei guerrieri/samurai, anzi moltissime mogli e figlie dei samurai erano addestrate alla guerra al pari degli uomini proprio per difendere i villaggi e le case nel caso che non ci fossero gli uomini presenti, cosa che non era così rara, infatti utilizzavano perlopiù le lance e le naginate, armi che ben sfruttavano la struttura stradale dei villaggi.
Senza contare tutta la pletora di armi tipicamente femminili.
La questione kunoichi invece è... ehm... molto favoleggiata, in realtà molti dei ninja, almeno tra i più famosi, era ANCHE samurai, perchè?
Perchè il bushido non esisteva, tutta la storiaccia del bushido moderno e dell'onore cavalleresco è roba inventata a inizio '900, e il rischio è proprio qui, attaccare alle spalle un nemico per un samurai non era disonorevole, perchè la colpa è del nemico che non è stato abbastanza attento.
L'onore personale per la casta guerriera era molto personale, la base era che un samurai non doveva dimostrare niente a nessuno se non a sè stesso, quindi c'erano per esempio samurai che seguivano anche precetti religiosi, come quelli che seguivano precetti molto nobili per noi occidentali e altri che se ne fregavano abbastanza.
La questione omosessualità... non era tollerata, era quasi obbligata, un Daimyio non bisessuale era visto pure abbastanza maluccio.
E il fatto è proprio che il rischio di fare cavolate è alto, inoltre chiudere certe classi, se così si può dire, a sessi ben specifici chiude il gioco, e non è mai un bene.
07/02/2019 04:47:09 e modificato da jelly il 07/02/2019 04:55:06
Sono esistite anche donne guerriere nella storia del Giappone, come le Onna-Bugeisha. La donna era inoltre esperta nell'uso della Naginata, arma che poi è diventata quasi un simbolo strettamente correlato alla donna guerriera.
Esistono le informazioni per fare una land del genere. E come hanno già detto, il fantasy renderebbe tutto molto più interessante. Il folklore jappo è una vera e propria miniera per trame e masterate varie. Molto più di tantissime altre ambientazioni.
Tra yokai, yurei e kami... avoja a quanta roba si può tirare fuori.
Su quanto fosse effettivamente forte il concetto di onore, non saprei dirlo con esattezza ma, la sconfitta non era una cosa ammessa, e spesso il disonore ricadeva anche sulla famiglia. L'unica cosa sicura è che il samurai inizia ad avere una connotazione eroico-cavalleresca con l'arrivo del Bushido. Prima di questo il Samurai era un soldato, e come tale peccava di vizi ed eccessi, come la violenza ed il saccheggio.
07/02/2019 12:25:54
07/02/2019 18:59:10
08/02/2019 10:42:14 e modificato da pleiades il 08/02/2019 10:42:44
E' per i motivi detti da altri che appunto consiglierei Legends of the Five Rings.
Se nelle prime edizioni c'era una letalità stile Call of Cthulhu, come per quest'ultimo il sistema di gioco e l'ambientazione si sono affinati nel corso delle varie edizioni per evitare che i pg muoiano come mosche (che non è proprio divertente).
In particolare:
- L'ambientazione è pesantemente ispirata al Giappone feudale, ovviamente. Ma ci sono anche influenze ulteriori (Cina e Corea principalmente, ma non solo). I vari Clan poi offrono una grande varietà di gioco a scelta del giocatore, rappresentando ognuno "filosofie" diverse di cosa voglia dire essere un samurai. Ci sono elementi storici come anche rielaborazioni del "mito" di quella cultura che rendono il tutto più digeribile.
- Gli elementi fantasy sono tanti (gli "shugenja", una delle tre classi, sono maghi-sacerdoti) ma perfettamente integrati. La magia a disposizione dei personaggi è potente ma generalmente più sottile rispetto alle palle di fuoco di D&D.
- E' assolutamente possibile organizzare il gioco in modo che il giocatore impari giocando: di fatto anche nel gioco cartaceo L5R offre suggerimenti per introdurre un gruppo di giocatori digiuni della cultura nell'ambientazione, senza che debbano farsi un corso a riguardo. Ad esempio un giovane samurai di basso rango è facilmente scusabile se viola l'etichetta o commette errori imbarazzanti in pubblico. Al contrario, più un samurai aumenta il suo "status" e "onore", più i suoi errori diventano pesanti nelle conseguenze. Può bastare dare una scelta al riguardo alla creazione del personaggio, mettendo in chiaro che se vuoi partire come "esperto" poi paghi le conseguenze degli sbagli! Il seppuku comunque rimane una conseguenza davvero estrema (prima di arrivare a quello ci sono mille modi di giocare le conseguenze).
Trovo particolarmente funzionale a un pbc il fatto che l'ambientazione crei una "divisione funzionale" tra i diversi Clan...
Ovvero: l'Impero è uno solo e tutti i Clan sono leali servi dell'Imperatore: tuttavia sono estremamente diversi, hanno idee diverse su fini e mezzi per raggiungerli, e sono in costante competizione tra di loro.
Tuttavia ogni Clan ha bisogno di interagire con gli altri, visto che sono anche molto specializzati: la dinamica evita che il gioco si chiuda dentro i soliti recinti della "gilda" che gioca solo al suo interno.
Già questo basta a creare gioco.
Se poi ci si aggiungono i vari nemici dell'Impero, elementi sovrannaturali, ecc... c'è di che andare avanti per anni.
Devo dire, mi ha sempre stupita che nessuno abbia provato a farci una land: si presta così bene, e l'ambientazione ha il suo pubblico.
Immagino sia perché non è un gioco molto conosciuto in Italia...
10/02/2019 19:15:06
10/02/2019 23:45:41
11/02/2019 10:43:50
11/02/2019 13:07:38
Mah boh, tutte ste varie salse non le ho viste.
Le manga solitamente si ispiravano a manga/anime, appunto.
A parte qualche land hentai. Qualche urban, che però non
prendevano nulla dal folklore nippo.
11/02/2019 13:42:31
Ci si accorge solo oggi di questo Topic...
Ad ogni modo, noi stiamo lavorando ad una land sulla base de "Legends of the Five Rings" da quest'estate, i manuali cartacei - riadattati per il pbc - offrono notevoli spunti su cui lavorare e li consigliamo per la notevole infarinatura che riescono a dare anche ai neofiti del genere. Numerosi PDF si possono reperire in rete, ma sono in inglese. Che io sappia, solo un manuale è in italiano, ma contiene abbastanza materiale che si può tranquillamente adattare a proprio gusto. Se hai bisogno dei PDF, possediamo le copie di gran parte dei manuali usciti, tranne l'ultima edizione che - ahinoi - abbiamo solo cartacea.
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