Victorian Age GDR ricerca Tester

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Nome Gioco: Victorian Age GDR

URL: http://victorianagegdr.altervista.org ↗

Autore: victoria (2 annunci di ricerca aperti)

Categoria: Play by Chat

Genere: Storico

Codice Utilizzato: GDRCD

Stato dei Lavori: Informazioni storiche, Regolamento utente e Regolamento di gioco.

Descrizione: Londra. Più di una città, è la Capitale di un regno millenario, il centro nevralgico di un’epoca che ha preso il nome di una sola persona, come se ne fosse diretta emanazione: quella di Sua Maestà la Regina Vittoria. Un’epoca d’oro per la Gran Bretagna, un’epoca di cambiamenti per tutto il mondo.

Un’era di aria grigia.
Il fumo delle fabbriche moderne, alimentate dalla tecnologia e dalla forza lavoro di masse di operai, invade le città e soffoca le strade. Dalle cantine e dai bordelli salgono i vapori dell’oppio. I battelli e le ferrovie sbuffano il loro respiro di carbone rovente su nuovi e vecchi tracciati, e lungo linee invisibili il telegrafo espande la comunicazione, sorvola i mari e i continenti.

Un’era di fuoco scarlatto.
Nascosto sotto la cenere di una moralità perbenista, si consumano le passioni e le luci di una società turbolenta. L’eleganza si mescola al peccato, la dannazione diventa l’unica salvezza.
Il sangue macchia il selciato dei vicoli di Whitechapel, la violenza e l’omicidio dilaniano le certezze di uomini e donne. Tetre leggende infiammano l’immaginario e l’opinione pubblica. I quadri si macchiano del vivido rosso labbra piene e lunghi capelli, in cui la morte e la sensualità sono intrecciati in un ballo decadente e irresistibile.

Un’era di acque cupe.
Per un’isola, è tutto. I mari si fanno più ravvicinati, le navi mercantili solcano attraverso le tempeste gli oceani. I porti si riempiono di marinai, esploratori, esotiche merci e nuove ricchezze. Dai remoti angoli di un Impero decadente, sbarcano le due pianti fondanti dell’Impero: il tè, e l’oppio.
Sul Tamigi si riflettono le sagome delle nuove fabbriche, la povertà dilagante delle strade e palazzi dallo sfarzo più ostentato. Si specchiano nobili e prostitute, bambini abbandonati e operai che manifestano per una vita migliore. Galleggiano relitti, barche, cadaveri.

Un’era di pietra e metallo.
Nuove statue, nuovi monumenti, nuovi edifici: il ferro e il vetro del Crystal Palace, per celebrare l’Esposizione Universale, le guglie gotiche di Westminster che si conficcano nella città come le lame dello Squartatore. Si costruiscono nuove stazioni della ferrovia e della metropolitana, e tutto il tessuto urbano si trasforma, si estende, si rinnova.
L'oro riempie nelle tasche dei commercianti e degli aristocratici, adorna la pelle diafana delle dame, accende la cupidigia dei ladri e degli assassini, anima i sogni dei poveri e delle prostitute. L'argento illumina e fissa il mondo in una nuova tecnica, la fotografia, avvicinando di un passo l'utopia dell'immortalità.

Un’era di luci, con le prime forme di elettricità che risplendono come una promessa di modernità, e la razionalità scientifico che viene esaltata come unico strumento in grado di nobilitare l’uomo. Un’era di ombre, e l’alone di un misterioso occultismo che come un abisso che si spalanca sugli istinti più bestiali.

Tutto è stato rimesso in discussione. La storia, la politica, il costume e l’immagine stessa che le persone avevano di sé.
L’epoca vittoriana, con le sue nebbie e fumi, cambiò il volto di una città e dei suoi abitanti. Da angeli a diavoli, da poveri a ricchi, da santi a peccatori.
Un’epoca durata 64 anni: un’epoca in cui chiunque poteva trovare un posto per sé, o perdersi nella ricerca.