Uroboro ricerca Staff

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Nome Gioco: Uroboro

Autore: uroboro (2 annunci di ricerca aperti)

Categoria: Play by Chat

Genere: Fantascienza

Codice Utilizzato: GDRCD

Stato dei Lavori: grafica, razze, regolamenti, descrizioni chat, storia, armi (in parte)bozza di alcune gilde

Descrizione: “Si racconta di un luogo, senza spazio né tempo determinato, un posto pressoché paradisiaco dove creature di diversa provenienza convivono in pace ed armonia, mossi da un solo scopo comune… Lasciare quel luogo.
Dicono sia un immenso onore essere scelti da Lui, ma non sarai scelto da nessuno se non dal fato avverso, che ti porterà ad incrociare lo sguardo con l’Autista oppure a sorridere alle Miko, ti porterà ad esser scortato nel tuo nuovo alloggio, ad avere un particolare dono ed un particolare abbonamento, verrai istruito all’uso di armi e di magie, ed infine ti useranno come carne da macello per il loro divertimento. Ogni missione… una tacca, ogni tacca… un anello cade, ad ogni anello caduto la libertà agognata di poter riconquistare la propria vita. Ad abbonamento completato la porta si riaprirà per lasciarti scendere… ma non spetta a te decidere dove.”

Uroboro può essere definito come un “mezzo di trasporto” che viaggia attraverso il tempo, lo spazio, e le varie dimensioni. Solo il misterioso Autista ne conosce la vera origine e lo scopo e sa come guidarlo, ma sarà molto difficile fargli uscire qualche informazione.
Si presenta all’esterno come un comunissimo mezzo di locomozione, potrebbe essere come un autobus, oppure come un taxi, come un treno, un’astronave o come una nave, a discrezione del conducente e dell’epoca nel quale verrà a trovarsi. L’unica cosa che rimarrà a distinguerlo sarà il colore nero della parte esterna e un serpente bianco che si mangia la coda disegnato sulla porta.
Una volta superato Autista, si entra definitivamente nel Midgardr. Lo spazio è molto più esteso di quanto si potrebbe credere da fuori. All’interno lo spazio è diviso su sei piani complessivi, i sotterranei, piano terra, primo, secondo, terzo, quarto e il punto più alto raggiungile a piedi, la torre. A sormontare ciò, al posto del cielo, c’è una cupola che gira lenta e silenziosa, a indicare il passaggio dal giorno alla notte e viceversa. Questo è ciò che si può che si può vedere una volta oltrepassata a galleria che, dall’ingresso, porta al dal cortile intorno al quale sorge tutta la struttura. In realtà la costruzione è molto più complessa; stanze misteriose, scale, angoli bui e camere dai soffitti altissimi si susseguono in ogni piano senza apparente ragione o logica architettonica. Anche l’aspetto rispecchia le varie epoche passate e future.