RpTvd The Vampire Diaries GDR Italiano

Stefan ‎*Ero nella mia stanza e stavo finendo di prepararmi per la festa dei fondatori. Diedi un'occhiata al mio orologio da taschino e vidi che erano le otto in punto di sera. Mi avvicinai alla finestra e rimasi qualche minuto a contemplare il paesaggio. Era quasi completamente buio. Riuscivo già ad udire i versi degli animali notturni. Era tutto incredibilmente rilassante. Nonostante ciò, però, non smettevo di essere ansioso. Di lì a pochi minuti avrei dovuto incontrare Katherine. Mi ero innamorato di lei dal primo momento in cui avevo incrociato il suo bellissimo sguardo. Aveva gli occhi dolci e la loro forma era come quella degli occhi increduli e talvolta impauriti di un cerbiatto. Aveva da poco perso la sua intera famiglia a causa di un incendio e per mio padre era stato un piacere accoglierla nella nostra dimora. Aveva completamente sconvolto la mia vita, a tal punto che avrei desiderato che non se ne andasse mai più. Ero perfettamente cosciente che anche mio fratello, Damon, ne fosse innamorato. Ci aveva stregati entrambi mettendoci forse l'uno contro l'altro. Mi faceva star male il fatto di non avere più il rapporto che avevo una volta con mio fratello, ma avrei rinunciato a tutto e a tutti pur di stare con Katherine. Era così che mi sentivo. Ero davvero onorato di essere il suo accompagnatore; nonostante potesse essere un atteggiamento egoistico il mio, ero felice del fatto che avesse scelto me e non Damon per andare al ballo. Non riuscivo più a tener dentro ciò che sentivo per lei, così mi convinsi di dichiararmi quella sera stessa. A fine serata, prima di farla rientrare nella sua stanza, l'avrei forse stupita svelandole lo straordinario effetto che mi faceva ogni volta che era accanto a me. L'ansia cresceva sempre di più. Infilai il mio orologio nella tasca interna della mia giacca elegante e il mio pensiero di rivolse alla donna che occupava la stanza di fronte la mia. Mi stavo chiedendo se fosse pronta. Morivo dalla voglia di vederla in tutto il suo splendore. Sapevo che comunque era presto, non potevo disturbarla. Mancava ancora un po' all'inizio del ballo. Probabilmente a quell'ora nella Residenza dei Lockwood non c'era ancora nessuno. Così cercai di rilassarmi prendendo posto nella comoda poltrona di fronte la mia scrivania. Presi il mio diario e cominciai a scrivere. Mi resi conto di avere una caligrafia piuttosto marcata rispetto alle altre volte. Era senza alcun dubbio colpa dell'agitazione.* Caro diario, sono le otto e fuori comincia a fare buio. Tra poco mi recherò fuori dalla mia stanza per incontrare lei. Katherine... Il suo nome è musica per le mie orecchie. Non riesco a smettere di pensare a lei e a quanto bene mi faccia stare. So che io e Damon ce la stiamo contendendo. Mi sembra una continua lotta tra fratelli per poter conquistare il cuore di una bellissima fanciulla. Ha degli occhi così dolci ed ha lo sguardo innocente, uno sguardo da creatura indifesa. Ho voglia di proteggerla, di far sì che nulla di brutto le accada. Vorrei tanto passare il resto della mia vita con lei: sposarla, avere dei bellissimi bambini per poi invecchiare insieme.* Terminai per un attimo di scrivere, sospirai e mi guardai intorno concentrandomi sulla porta della mia stanza per poi tornare a posare gli occhi sul mio diario.* Mi chiedo se abbia finito di essersi preparata. Scommetto che questa sera mi lascerà a bocca aperta per la sua bellezza. Ho voglia di sentire il profumo dei suoi bellissimi boccoli che le contornano il viso perfetto. Basta, non posso più aspettare. Sarà passata un'altra mezz'ora. Vado... * Terminai di scrivere e posai il diario nel primo cassetto della mia scrivania per poi chiuderlo a chiave. Non badai a nascondere la chiave, non era il mio primo pensiero in quel momento. Subitamente mi alzai dalla poltrona e mi posizionai davanti lo specchio. Mi sistemai la giacca, poi, voltandomi le spalle, mi recai verso la porta. L'aprii ed uscii richiudendola alle mie spalle. Con passo cauto mi avvicinai alla porta che introduceva nella stanza di Katherine e non appena fui lì davanti feci un gran respiro. Dopodiché bussai picchiettando leggermente la porta in legno con l'indice della mano destra. Attesi qualche secondo che mi sembrò infinito; ad un tratto la porta si aprì e di fronte ai miei occhi comparve lei in tutta la sua magnificenza, la sua purezza, la sua beatitudine. Mi chiesi per un momento
se stessi sognando; era vero l'angelo che avevo di fronte ai miei occhi? Dio, quanto era bella! Aveva i capelli raccolti, mentre un leggero boccolo le ricadeva su una guancia. Indossava un abito celeste, le stava un incanto.* Buonasera, Katherine!* le dissi con tono impacciato mostrandole un sorriso.* Sono veramente onorato di farvi da accompagnatore questa sera.* Continuai a sorriderle e poi le mostrai il braccio in modo che potesse mettersi a braccetto.* Siete pronta? *le domandai per sicurezza. D'altronde a me sembrava assolutamente che fosse pronta. Era bellissima, era perfetta...e nulla avrebbe potuto renderla ancora più bella.*