Atti del convegno tenuto a Viguzzolo il 10 Settembre 2005
"Io [Odisseo] dico che non esiste cosa piů bella di quando regna la gioia tra il popolo e nella sala i convitati,
seduti l'uno accanto all'altro, stanno a sentire l'aedo;
sono pieni i tavoli di pane, di carni, e vino attinge dalla coppa grande il coppiere per versarlo nei calici.
Questa a me sembra, nell'animo, la cosa piů bella"
Omero; Odissea, Canto IX.
Il mio intervento comincerŕ con un’introduzione, forse non proprio in tema con il convegno, che
servirŕ ad evitare quelle incomprensioni, nate spesso da imprecisioni o preconcetti, che a vario titolo si
possono riscontrare leggendo o ascoltando pareri su Medioevo, Fantasy e Gioco di Ruolo.
Non č mai esistito il medioevo. Cominceremo col passare in rivista le consuete idee che di questa
epoca hanno non soltanto le persone dě scarsa cultura, ma anche molte persone colte. Il termine Medio
Evo č stato coniato dagli intellettuali del Rinascimento per indicare l'etŕ di mezzo, quella compresa tra
la fine dell'etŕ classica, III secolo, e quella loro, XV e XVI secolo. Successivamente, questa definizione,
oltre ad essere universalmente adottata, si č arricchita di un’ulteriore distinzione: Alto e Basso Medio
Evo, con una linea di demarcazione posta intorno all'anno mille.
Da piů di trent’anni ormai, grazie soprattutto al lavoro di storici di lingua francese come Georges
Duby o Jacques Le Goff, solo per citarne un paio, si sta diffondendo un’interpretazione piů oggettiva e
consapevole del periodo medioevale. Alcuni di questi studiosi hanno persino messo in dubbio il
concetto stesso di Medioevo, un concetto creato nel ‘600. Ad un’attenta analisi infatti, tra il 476 e il 1492
(o 1453) non c’č proprio nulla che giustifichi la presenza di un periodo netto e separato dagli altri, un
periodo di “caduta”. [Continua del documento Completo]