The Arcane Court: A Tale of Crowns and Witchcraft

La magia è sempre esistita, ma nascosta. Rivelarsi un mago in epoca moderna significava persecuzioni, processi, roghi. I maghi si sono sempre di più chiusi nel loro mondo, nascondendone ogni accessi e ogni traccia. Fino al 1760.
George III, salito al trono del Regno Unito, rompe uno scisma che durava da quasi un secolo. La magia esiste, i maghi esistono. Lui è un mago.
Un mago nato in una famiglia babbana, una vecchia zia strega, ma che anche lei aveva svolto la sua vita senza mai farsi scoprire. Ma lui a nascondere sé stesso non ci sta. Rompe lo scisma, sposa una strega proveniente dall'India e crea una corte nuova, metà magica e metà no. Due partiti in Parlamento, ben separati, ma per il resto una società unita e coesa, dove maghi e babbani vivono in simbiosi. Pari opportunità, pari diritti.
Ma sarà davvero così? Ai babbani piace davvero avere a che fare con i maghi? E i nobili? Come hanno preso il fatto che molti dei loro titoli e parte delle loro terre sono state assegnate a questi nuovi arrivati? E i maghi, soprattutto gli integralisti purosangue sono davvero così contenti di dividere gli spazi con i babbani e magari averli anche come superiori nelle loro carriere lavorative?

The Arcane Court: A Tale of Crowns and Witchcraft è un gioco che fonde storia e magia. Harry Potter incontra Bridgerton. La vita Ottocentesca, i balli di società, Principi e Nobili e poi creature magiche, incantesimi, rune e pozioni.