11/02/2015 16:17:17 e modificato da ghennadi72 il 11/02/2015 16:19:58
Appunto quello che dicevo. Sfortunatamente l'abitudine che va per la maggiore e' quella di descrivere il tiro d'arco in una situazione di scontro, o di caccia, come se fosse un tiro da precisione olimpica.
Che puo' anche andare bene durante una lezione, giusto perchè se piace il gioco dell'arco, aiuta a visualizzare quello che si sta facendo e 'immergersi'. Che, a mio parere, non fa mai male. Piu' riesci a visualizzare, a mio parere, piu' riesci a capire anche quello che stai facendo, ad esempio l'assurdita' di cercare il tiro perfetto su un bersaglio in movimento mentre stai galoppando o sei nel mezzo di una bufera in montagna.
L'importante e' come poi l'arco/balestra/altro viene usato al momento dell'impiego pratico in combattimento. Possiamo dire tranquillamente che con le regole di turnazione in vigore pressoche' ovunque, la maggior parte dei tiri andrebbe fatta, per realismo, in un'unica azione e (possibilmente, specie se si gioca in tanti e non si vuol rischiare di trascinare la giocata per ore riuscendo a scoccare al massimo due o tre frecce) mettendo da parte tutte le cianfrusaglie da concentrazione mistica, adozione di tecniche di respirazione da santone indiano e posizionamento di ogni singola articolazione delle dita tra arco, corda e impiumaggio.
L'unico motivo per cui in genere va valutato bene se e quando consentire il tiro in unica azione e' una banale questione di interattivita' per dare al bersaglio la possibilita' di reagire, se si accorge di essere sotto mira e/o per qualificare (se si ha un sistema di tracciamento delle abilita') differenze di grado nell'addestramento all'uso dell'arma.
11/02/2015 16:37:09
Supponendo che...
L'arciere abbia già la freccia incoccata sulla corda / il dardo posizionato nella balestra / l'arma carica in mano...
Due turni sono sufficienti, di cui il primo è di "tendo la corda" per l'arco e in generale "miro" e il secondo è il colpo effettivo.
Se poi voglio omettere la mira, ad esempio tirando nel mucchio o facendo una bella smitragliata a caso che non fa mai bene, semmai si mette un minimo malus per la mira assente, ma di nuovo è fattibilissimo in un turno (che si può considerare di 5/10 secondi ON all'incirca) poter tirare una freccia o premere il grilletto.
Due turni sono obbligatori solo quando non ho l'arma pronta/in mano/ecc... Ma solo perché nel mezzo ci deve essere il tempo di reazione dell'altro.
Se devo ancora tirare fuori la freccia dalla faretra e incoccarla allora ok, in effetti nel frattempo che lo faccio e sollevo (o prendo l'arma dalla fondina e ne tolgo la sicura) l'altro mi vede e può anche solo levarsi di torno e mettersi dietro ad un muro, ad esempio. O sparare per primo se ha già l'arma.
Poi chiaro, questo discorso è facile con i dadi, perché ho un tiro chiaro e un malus altrettanto chiaro che mi indica se il colpo va a segno o meno.
Inoltre se metto anche un danno preciso e comprensibile per le armi, ad esempio ho anche ben chiaro che se ho una armatura moderna antiproiettile, la freccia mi fa il solletico, mentre una fucilata già fa un altro effetto.
L'importante è decidere un metodo logico, che sia coerente, provarlo e limare i difetti e casomai rivoluzionarlo del tutto, senza fossilizzarsi su "si è sempre fatto così"
11/02/2015 17:02:45
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kasa ha risposto alla discussione: Perché non avete più voglia di giocare?