Eventi Culturali e gdr postato il 13/09/2007 20:53:28 nel forum giochi online
Eventi Culturali è una rivista che opera su Roma e che tratta di, ovviamente, eventi culturali in genere.
Io vivo a Roma e vi scrivo.
Io non conosco i gdr nè sapevo molto su second life.
Stamattina però mi è stato assegnato un articolo su questi mondi "virtuali" e mi sto documentando.
Io conosco, per motivi vari, questo portale e siccome anche nel web è stimato e considerato un valido strumento mi permetto di chiedervi aiuto.
Dalle mie prime ricerche risulta che alcuni psichiatri considerano second life un gioco pericoloso nel caso l'utente sia persuaso, anche a causa della forte influenza psicologica praticata dalla ditta produttrice per ragioni di guadagno, che "Second Life" sia veramente una seconda vita, anziché una finzione (come realmente è, pur essendo ricreato un ambiente verosimile e benché dietro ai personaggi vi siano persone reali). Si ritiene anche che, in situazioni controllate, tale "mondo" virtuale possa essere un elemento utile alla psicanalisi, in particolare per conoscere come il paziente si immagina e come, svincolato dalla realtà, vorrebbe essere; tutto ciò solo sotto controllo medico e nell'ambito di una terapia più ampia, che soprattutto preveda una relazione reale tra il paziente e lo psicanalista.
La cosa è, dal nostro punto di vista, interessante. La mia domanda è...voi, utenti e fruitori di tale mondo virtuale, (necessito comunque di delucidazioni sulle differenze tra second life e gdr, se ce ne sono di sostanziali) assecondate la preoccupazione dei medici in questione? e in caso contrario, come motivate il tempo dedicato e speso all'intenro di mondi fisicamente inesistenti?
Grazie.
Micky
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13/09/2007 21:47:51
Beh io credo che tra un Gioco Di Ruolo online e Second life ci siano profonde differenze. Innanzitutto un Gdr online è appunto un gioco. Se la vediamo da un punto di vista tecnico esso non è niente di più che una chat dove gli utenti interagiscono tra loro. La differenza tra una comune chat e un Gdr online è la particolarità dell’”interpretazione”. Un utente finge di essere un individuo adattato all’eventuale ambientazione del gioco, muovendosi, dialogando e recitando in base a tale ambientazione. Un Gdr online è dunque una simulazione virtuale di un ipotetico mondo parallelo.
Second life è una simulazione del mondo attuale, dove ogni utente si muove dialoga e interpreta un proprio io parallelo. Fin qui sembra come un Gdr, ma l’inserimento di elementi “reali” quali i soldi portano questo sistema di gioco ad evadere dal concetto stesso di “gioco”.
Lo scopo di un Gdr è dunque quello di intrattenere, divertire, mentre quello di Second life no (sinceramente non mi sforzo nemmeno a pensare quali obbiettivi si prefissi SL). Ovviamente questa distinzione porta gli utenti a ragionare in maniera differente. In un Gdr tutto, o quasi tutto, è consentito poiché essendo solo un gioco non comporta nulla alla tua vita reale e ti puoi permettere di fare cose che normalmente non faresti (imbracciare una spada, un fucile al plasma, cavalcare un drago ecc).
Ci sono però casi in cui uno stretto e morboso attaccamento ai Gdr in generale (non solo gli online ma anche i cartacei) portano ad evidenti squilibri mentali in soggetti psicologicamente deboli. Questo non lo dico per sentito dire: ho conosciuto di persona gente “folgorata mentalmente” che credeva di poter essere, o fare, cose assurde. Forse per attirare l’attenzione, forse per seri disturbi mentali, fatto sta che a lungo andare il contatto eccessivo con un schermo e un mondo virtuale può portare a serie conseguenze. Solo che qui si parla di una cerchia relativamente ristretta di elementi.
Second Life amplifica questi effetti ad un numero di persone maggiore, poiché essendo una simulazione della vita reale conduce i soggetti più a rischio in una immedesimazione quasi totale causando spesso la confusione del vero dal falso.
Ripeto ancora una volta che questa è una mia considerazione basata soprattutto su prove concrete che, da quando gioco ai Gdr online, ho avuto la sfortuna di osservare di persona..
13/09/2007 22:03:51
Grazie mille per la tua analisi che trovo lucida e corretta.
Quello che però mi lascia cmq perplessa e che merge, credimi, da studi autorevoli, è il perchè una persona che supponiamo sana, voglia evadere in mondi virtuali impersonando chi non è.
Noia? desiderio di semplice evasione, appunto?
o incapcità di accetazione del presente? o che altro?
ma più di tutto...mi chiedo se questo vivere una vita parallela nel virtuale sia da limite al vivere appieno il reale, se ciò che accade nel web diventi uno schermo reale per dissociarsi dal reale, anche volontariamente.
Se, insomma, il calarsi in un mondo web, in questo caso includo ogni forma vi "vita on line" quali chat, forum, etc...porti a modificare il proprio io.
Chi sono quelli che stanno oltre lo schermo? questa è la domanda sociologicamente importante. Quasi a dire, è normale cercare un altro mondo nel web e perchè lo si fa?
Chissà se mi spiego.
Grazie.
13/09/2007 22:33:56
io nn posso Darti molto aiuto ma spero che quando finirai di scrivere il pezzo lo apporrai qui e lo farai leggere a tutti ^^
13/09/2007 22:41:37
mmm io penso che come per me tutti gli altri lo facciano per passare tempo...
C'e io nn mi farei considerare drogato del web e la cosa mi da molto fastidio... Io all'esterno dei gdr Ho una vita che nn voglio abbandonare per diventare Diciamo "Drogato"...
purtroppo c'e gente che soffre di queste cose forse per problemi di fisico o problemi come la dislessia viene preso come un anormale...diciamo che qui si rifugia molta gente che nel mondo reale nn è apprezzata ma nn i tutti i casi è così
Roberto Sanginesi ^^
13/09/2007 23:17:21
Ho letto per anni, quasi per hobby, gli studi di cui parli, anche se, ammetto, in forme estremamente sintetizzate, a livello di articolo giornalistico.
Personalmente sono nel mondo del gioco di ruolo da oltre 15 anni, ovvero da quando esiste in Italia, e l'ho praticato (e lo pratico tutt'ora) in tutte le sue forma, che possiamo suddividere in addirittura 5 macrocategorie.
- Giochi di Ruolo tradizionali:
Si svolgono intorno ad un tavolo, con un gruppo di amici abituale, di solito a cadenza settimanale o giu' di li, in quanto sono ovviamente condizionati dalla disponibilita' di tempo dei giocatori. In questa forma si ha un giocatore (di solito a turno, e per un ciclo narrativamente consecutivo di sessioni di gioco) che espone l'antefatto di una narrazione di tipo letterario di cui i giocatori assumono il ruolo di uno dei personaggi principali della storia, solitamente eroi o antieroi da romanzo. Il master propone situazioni avventurose ai giocatori, ed essi "manovrano" il personaggio, mediante scelte e azioni, in coerenza con la caratterizzazione, per risolvere, diciamo la situazione.
Giocando da tavolo si cambia con grande frequenza personaggio, ed il rapporto giocatore/personaggio e' relativamente blando, in quanto l'immedesimazione e' minima, e piu' che altro legata al chiedersi "cosa farebbe il personaggio adesso?".
- Giochi di Ruolo dal Vivo:
In questo caso il gioco assume una dimensione decisamente sociale. Un gruppo di persone si raduna in uno scenario storico o naturalistico, indossando costumi, e recitanto, stavolta, il ruolo del proprio personaggio. Come da tavolo, ci sono dei master che propongono ai giocatori situazioni, che sono principalmente missioni da compiere. Alcuni giocatori interpretano mostri e avversari, gli altri interpretano gli "eroi" che devono compirere la missione.
Questa forma di gioco ha in passato destato molte perplessita', ma in tutta onesta' non ho mai conosciuto qualcuno che si sia "convinto" di essere il personaggio. L'ambiente e' rilassato, i giocatori escono spesso dalla parte scherzando e chiacchierando, e la principale attrattiva del gioco e' di tipo sportivo, in quanto i combattimenti simulati hanno le modalita', su per giu', della scherma sportiva. In sostanza e' un equivalente medievale del Soft Air.
- Gioco di Ruolo Teatrale:
In vero poco diffuso, e non molto attinente al gioco di ruolo in se. E' piu' che altro una forma di recitazione a soggetto. A ciascun attore/giocatore viene assegnato una parte, con la sua caratterizzazione, ed uno scopo di fondo da raggiungere alla fine della rappresentazione. Un giocatore assume il ruolo di regista, e decide, all'inizio di ciascuna scena, dove si trovino i personaggi, e chi abbia la prima battuta. A quel punto il giocatore/attore improvvisa la sua battuta e gli altri seguono a braccio. Ogni volta che avviene un evento saliente, come un combattimento, un incidente o quant'altro, il regista ferma la scena, e chiede al pubblico che esito debba avere la scena, il pubblico vota per alzata di mano, e la scena riprende, con gli attori che adeguano le proprie battute.
Inutile osservare che l'identificazione col personaggio, in questo caso, e decisamente nulla.
- MUD-MMORPG:
Si tratta di videogiochi, senza mezze misure, che abusano del termine "gioco di ruolo" in quanto presentano ambientazioni fantasy di ispirazione Tolkeniana, e meccaniche di gioco a punteggi che ricalcano i regolamenti dei giochi di ruolo tradizionale. Ma l'azione non prevede, di solito, alcuna interpretazione del personaggio, si tratta semplicemente di esplorare l'area del gioco con un qualche segnalino spacciato per un personaggio, pestare a sangue qualsiasi cosa si muova e possa dare punti esperienza e lasciar cadere oggetti, e preoccuparsi di aumentare costantemente i punteggi del proprio account, per poter pestare cose sempre piu' impegnative.
In questo caso, di solito, immedesimazione con il personaggio non sussiste, ma sussistono pero' preoccupanti forme di dipendenza, alimentate dal crudo spirito di competizione tra giocatori, che spesso si trovano ad essere aggressivi gli uni contro gli altri, ed uccidersi il personaggio a vicenda (player killing) per rubare oggetti rari di gioco e per dimostrare il maggiore potenziale del proprio account.
- Play by Chat:
Sono i giochi pubblicati su questo portale. Si basano completamente sull'immedesimarsi con il personaggio e nell'interpretarlo nello scenario del gioco, che di solito coincide con una piccola citta'. Lo scopo principale del gioco, oltre alla consueta "action" dei giochi di ruolo, e' quello di socializzare, attraverso il proprio personaggio, e coerentemente alla sua caratterizzazione, con i personaggi di altri giocatori.
E qui, in effetti, ci sono persone che giocano lo stesso personaggio, quotidianamente, per anni e anni, senza mai giocarne altri, cosa che puo' dar da pensare.
In ogni caso, concludendo, personalmente ho conosciuto centinaia di giocatori di ruolo, ma nessuno che si sia mai convinto di essere il personaggio, o si sia legato ad esso in modo particolare, tanto da non accettarne, ad esempio, la morte, o la conclusione della carriera di avventuriero.
In compenso, ci sono molti giocatori veramente assidui, che dedicano molto tempo al gioco di ruolo, ma non piu' di quanto un consueto hobbista dedichi ad un hobby di cui sia sinceramente appassionato.
Se volessi parlare privatamente di quest'argomento sarei lieto di scambiare qualche chiacchiera, il mio msn e' fped2003@hotmail.com
14/09/2007 00:22:10
Da studente studioso di psicologia e appassionato sia della materia che di gdr, ti suggerisco un interessante articolo (trattato da esperti e non da persone qualunque) sull'annosa questione. L'articolo lo trovi su "Mente e Cervello", un mensile molto interessante dove scrivono esperti (e non i soliti allarmisti).
14/09/2007 10:33:41
Ringrazio voi tutti e mi documenterò su quanto indicatomi, nonchè aprirò i contatti con voi non appena avrò un pò di tempo.
Ringrazio anche gianluca che rende possibile questa "collaborazione" che spero porti ad un buon lavoro.
Grazie.
Micky
14/09/2007 11:14:01
Per risponderti al quesito che ti ponevi, posso dirti che parecchi dei giocatori di ruolo, sopratutto on-line lo fanno perchè una persona è fatta di molte facce diverse. Alcune di queste non possono vivere in un mondo "seriamente" regolamentato come quello reale.
Ragion per cui spesso inconsciamente, sopratutto la fascia più giovane dei giocatori, si trova ad appassionarsi a questo tipo di giochi per la grande libertà che essi danno di usare la fantasia. Anche per questo spesso ci sono sovrappopolamenti di "cattivoni stereotipati" o "paladini senza maglia" tutti atteggiamenti estremi che spesso e volentieri non sopravvivono nel mondo reale.
Quindi è come se il giocatore volesse impersonare quello che non resce ad essere nella vita reale.
Ma questa è solo una delle tante risposte alla tua domanda. Perchè ci sono anche parecchie persone che lo fanno semplicemente per passione, per svago per puro intrattenimento... :)
14/09/2007 17:00:43
Ah beh se la mettete così io vi propongo (giusto per fare dati) Il libro la Maschera ed il Volto XD (un saggio italiano di psicologia sui GDR)
14/09/2007 17:36:28
Ottimi i riferimenti bibliografici! grazie davvero.
Micky
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