Star Trek Horizon

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Siamo nei primi anni del 2400: è recente la memoria del nuovo catastrofico attacco sferrato da Borg e Cambianti nel cuore della Federazione.

Ma qui, non siamo nello spazio federale e la rassicurante bandiera azzurra di stelle coronate sventola accanto a quella della Repubblica di Ohreth (o, come lo chiamano i Federali, Horizon), giovane colonia fondata da esuli romulani e remani, sfuggiti dalla disgregazione dell'ex Impero Romulano.

Il decadere degli accordi che rendevano inaccessibile la Zona Neutrale ha permesso a decine di pianeti, fino a pochi anni fa impossibili da avvicinare, di far fiorire nuovi insediamenti e ha dato accesso a nuove risorse. C'è persino qualcuno che sogna che pianeti come Ohreth possano essere l'inizio del sogno di riunificazione tra Vulcaniani e Romulani.

Oppure c'è chi, più prosaicamente, trova che questa nuova fase dell'esplorazione galattica sia soltanto una immancabile occasione per fare ottimi affari.

E' per questo che l'insediamento, nato e cresciuto sotto cupole a clima controllato a causa di un ambiente esterno non esattamente amichevole per la vita umanoide, ha attratto ben presto una popolazione tra le più varie e difformi: minatori, ingegneri, esobiologi e astrofisici si affiancano a mercanti, commercianti e affaristi.

E poi, c'è la Flotta Stellare. Un presidio recente, concesso e anzi richiesto dal Senato di Ohreth, per far fronte a turbolenze di natura terroristica che hanno messo a rischio la vita politica della colonia. Ben lontano dall'essere un presidio amato da tutti, qui la Flotta ha ottenuto di poter installare un proprio distaccamento a terra e di mantenere, in orbita di sorveglianza, due navi, come testa di ponte per l'esplorazione dello spazio periferico dell'ex Impero Romulano.

Del resto, Iconia è proprio a poca distanza da Ohreth e molti altri mondi, sconosciuti o con nuove comunità nascenti, aspettano di essere visitati, contattati, magari chissà... abbracciati sotto le insegne federali.

Certo è che lo Stato Libero non è indifferente alla familiarità con cui la Federazione sembra guardare a una porzione di spazio che, in fondo, i romulani rimasti fedeli a quel che resta dell'Impero considerano come proprio. Ma, nel più perfetto stile romulano, la rivendicazione di influenza è spesso occulta, invisibile, mascherata dietro sorrisi di circostanza e collaborazioni amichevoli.

E' evidente però che su Ohreth c'è spazio per tutti: non solo per chi crede negli ideali della Federazione ed è disposto a mettersi in gioco con una uniforme della Flotta Stellare, ma anche per chi dalle insegne militari resta ben distante, e preferisce aprirsi una propria strada, tra le ampie possibilità che offre la società civile della colonia.

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