Il rilascio di Assassin's Creed Shadows ha riacceso i riflettori sul Giappone Feudale, un'epoca di samurai, shinobi e battaglie leggendarie. Ma oltre ai paesaggi mozzafiato e alle trame avvincenti, il nuovo capitolo della saga Ubisoft sta riportando in auge un arsenale di armi tradizionali giapponesi, spesso trascurate e dimenticate nei giochi di ruolo online anche se facilmente implementabili! Preparatevi a scoprire quattro strumenti di morte e abilità che presto impareremo a conoscere e, senza dubbio, ad amare: kusarigama, tanto, naginata e kanabō.
L'eterna lotta tra Assassini e Templari si sposta nel Giappone del XVI secolo, un periodo di grandi sconvolgimenti politici e conflitti. I gameplay del gioco hanno già mostrato i due protagonisti, la shinobi Naoe e il samurai di origine africana Yasuke, brandire un arsenale variegato che va ben oltre la classica katana. Questa scelta non solo arricchisce il gameplay, ma funge da incredibile veicolo culturale, riscoprendo armi affascinanti che raccontano una storia di ingegno, strategia e tradizione.
Analizziamo insieme queste quattro "gemme" dimenticate che Assassin's Creed Shadows si appresta a rendere di nuovo celebri.
Kusarigama: l'eleganza letale dello shinobi
Forse l'arma più iconica e rappresentativa del mondo dei ninja, la kusarigama è un capolavoro di versatilità. Apparsa nei primi trailer, è l'arma simbolo della shinobi Naoe.
• Cos'è: La kusarigama è un'arma composita formata da tre elementi: una kama (una piccola falce), una lunga catena di metallo (kusari) e un peso metallico all'estremità (fundō).
• Come si usa: La sua complessità è pari solo alla sua efficacia. Il peso poteva essere lanciato per colpire gli avversari dalla distanza, sbilanciarli o avvolgersi attorno alle loro armi o arti per disarmarli. Una volta che l'avversario era vulnerabile, la falce entrava in gioco per attacchi rapidi e letali a corto raggio. Era uno strumento perfetto per il controllo del campo di battaglia, ideale per uno shinobi che basa la sua forza sull'astuzia più che sulla potenza bruta.
Tanto: più di un semplice coltello
Spesso messa in ombra dalle sue "sorelle" maggiori, la katana e il wakizashi, la tanto è in realtà un'arma fondamentale nell'equipaggiamento di un samurai.
• Cos'è: Il tanto è un pugnale giapponese con una lama, solitamente a un solo filo, lunga meno di 30 cm. Come le spade più nobili, era forgiato con tecniche raffinate e considerato un'opera d'arte oltre che un'arma.
• Come si usa: Era l'arma per l'ultima difesa, utilizzata per il combattimento corpo a corpo quando la lancia o la spada diventavano inutilizzabili. Ideale per affondi rapidi e potenti, era in grado di perforare le armature nei punti deboli. Oltre al suo uso in battaglia, il tanto aveva anche una forte valenza cerimoniale e faceva parte del daishō (la coppia di spade del samurai) portato alla cintura.
Naginata: la lancia della donna guerriera
Lunga, elegante e mortale. La naginata è un'arma inastata che combina la portata di una lancia con la capacità di taglio di una spada.
• Cos'è: Si tratta di un'arma composta da un lungo manico di legno (fino a 2 metri) su cui è montata una lama ricurva. La sua forma la rendeva perfetta per mantenere i nemici a distanza e per affrontare la cavalleria.
• Come si usa: Era un'arma incredibilmente versatile, capace di sferrare potenti fendenti circolari, affondi e colpi con l'estremità inferiore dell'asta. Sebbene utilizzata da samurai e monaci guerrieri (sōhei), la naginata divenne l'arma simbolo delle onna-bugeisha, le donne guerriere della nobiltà giapponese, che la usavano per difendere le loro case in assenza degli uomini.
Kanabō: la forza bruta del demone
Se le altre armi si basano su agilità e tecnica, il kanabō è la pura e semplice incarnazione della forza distruttiva.
• Cos'è: Il kanabō è una mazza da guerra massiccia, generalmente costruita in legno pesante o interamente in ferro, e costellata di borchie o spuntoni metallici. È un'arma brutale, progettata per un unico scopo: spaccare.
• Come si usa: Richiedeva una forza fisica immensa per essere brandita efficacemente. Il suo obiettivo non era tagliare, ma frantumare le armature, rompere le ossa e sfondare le difese nemiche. Il suo peso la rendeva lenta, ma un singolo colpo andato a segno era spesso fatale. Nell'iconografia giapponese, è l'arma prediletta degli Oni, i demoni e orchi del folklore.
L'inclusione di queste armi in Assassin's Creed Shadows non è solo una scelta di design, ma un omaggio alla ricchezza e alla complessità della cultura marziale giapponese. Grazie a questo nuovo capitolo, milioni di giocatori in tutto il mondo avranno la possibilità di scoprire e apprezzare strumenti di guerra che sono, a tutti gli effetti, pezzi di storia e di arte. E chissà, magari dopo averli usati nel gioco, a qualcuno verrà la curiosità di approfondire la loro affascinante storia e utilizzarli in qualche sessione di gioco online o magari in un LARP!