Break the Code - Batman GdR

La corruzione dilagava in ogni dove, la città di Gotham non era più quella di una volta. In ogni dove riecheggiavano le grida dei criminali e Jim Gordon sembrava essere meno convinto che l'oscurità potesse essere cancellata dalla luce. Quel faro che illuminava il cielo e richiamava a sé il cavaliere oscuro era l'unico baluardo di salvezza. "Arriverà?" chiese Bullock, aggiustando il cappotto mentre s'avvicinava al commissario, lo sdegno nei confronti di Batman non era mutato tanto che ce l'aveva stampato in volto persino in quell'occasione. "Non preoccuparti, Harvey. Ormai il nostro è un appuntamento fisso." ammise sorridendo, percependo l'avanzare di un'ombra alle loro spalle. I due uomini si girarono, ritrovandosi davanti al cavaliere della notte che aveva risposto al segnale di soccorso.

Altrove, nel distretto di Little Italy, le due famiglie Falcone e Maroni erano riunite in una bisca clandestina, cercando di trovare un accordo affinché quell'eterna diatriba che andava avanti da anni cessasse. "Vorresti dirmi che non concederesti quel bocconcino di Sofia in mano a mio figlio neanche se firmassi questa tregua?" disse Sal, lanciando il sette bello e raccogliendo così un tre ed un quattro di denari. Rideva di gusto Sal, i termini della tregua erano chiari: in cambio del matrimonio combinato tra i loro due figli, si sarebbe impegnato a cessare il fuoco e gettare così via anni di astio. Poteva essere vero? Pur di vedere Carmine soffrire, avrebbe puntato su ogni persona a lui cara. "Pensi veramente che sia così stupido, Sal?" Il capostipite dei Falcone gettò un asso di coppe e fece scopa. Il braccio destro dietro di lui sparò un colpo di pistola improvviso che sfiorò il volto di Sal. Il proiettile andò a conficcarsi nel muro dietro di lui, ma il gesto inaspettato di Carmine lo lasciò di stucco. Il tavolo da gioco venne improvvisamente ribaltato da Carmine che afferrò Sal per la giacca. "Devi sputare sulla mia tomba se pensi che lasci Sofia nelle mani di quel rammollito di tuo figlio!" Gli animi erano ormai accesi, Umberto fece indietreggiare suo padre, mentre le guardie del corpo di Carmine fecero altrettanto con il boss Falcone. Come se non bastasse, la loro non era l'unica mafia presente in città, anche quella irlandese faceva sentire la sua voce con prepotenza e la Corte dei Gufi agiva in sordina controllando Gotham ormai da tempo immemore. Sarebbe uscita allo scoperto per sancire il proprio dominio storico sulla città?

Quella stessa sera, in un magazzino del porto di Gotham, Cappuccio Rosso era riuscito dove Batman aveva fallito. "Dimmi dove si trova quel pagliaccio o giuro che parlare sarà l'ultimo dei suoi problemi." La sua voce rotta dalla sofferenza dimostrava quanto odio ci fosse verso colui che lo aveva creato, suo 'padre'. Davanti a sé aveva lo stesso lercio individuo che lo aveva distrutto in quella capanna in Bosnia, quel putrido sacco di letame che si faceva chiamare 'Joker', ma che altri non era se non un numero, un jolly in mezzo a tante copie che si confondevano con l'originale. "E dimmi... come hai intenzione di trovarlo?" disse 'Joker', ridendo di gusto e legato ad una sedia. Il suo corpo era completamente martoriato dal piede di porco usato da Jason. Accanto a lui, il corpo di un altro 'Joker', vestito come un turista e con una macchina fotografica al collo, giaceva inerme. "Siamo tanti, siamo nessuno. Sei così sicuro che te ne manca u-" Uno sparo fuggente trapassò il cranio del clown, facendolo cascare dalla sedia. Dal taschino del suo completo cadde un mazzo di carte che si sparpagliarono sulla pozza di sangue che si venne a creare, poco dopo, accanto al suo corpo. "Parli troppo come l'Enigmista per i miei gusti." ammise Jason, fiero del lavoro che aveva svolto. "Avanti il prossimo." Aveva finalmente ucciso colui che lo aveva creato, ma poteva dichiarare sfamata la sua vendetta? I corpi dei due Joker giacevano in fin di vita sul pavimento, mentre Jason puliva il piede di porco che aveva usato per torturarli: quella stessa arma che il clown ormai morto di fronte a lui aveva usato per ucciderlo. Tre Joker: il commediante, il clown ed il criminale. Il primo aveva sparato a Barbara paralizzandola, il secondo era responsabile per la morte di Jason ed il terzo... l'originale seme del mazzo: la nemesi di Batman. "Fatti fuori due, adesso manchi solo tu, feccia umana." disse Jason, colpendo con ferocia i corpi ulteriori volte per poi gettarli nel mare di Gotham. Da quando si era allontanato da Bruce, seguiva ormai una propria morale, guidando un gruppo di vigilanti chiamati Outlaws con lo scopo di uccidere i criminali anziché spedirli ad Arkham.

Nella città di Gotham ogni membro della Batfamily, eroi e vigilanti agivano in nome della giustizia. I cattivi cercavano di accaparrarsi i territori di Gotham, lottando anche tra di loro. Eppure qualcosa si muoveva in penombra, qualcuno aveva deciso di rimescolare le carte e riordinare quel caos per gettare Gotham nello sfacelo. Nei sotterranei dell'Iceberg Lounge un gruppo di cattivi sedeva ad un tavolo, la figura di Ra's Al Ghul predominava le altre presenze con la sua autorevole stazza. "Non vi ho convocati qui per una visita di cortesia." ammise il villain. "Non possiamo permettere che Gotham perda la sua oscurità, non quando la tanto decantata giustizia continua a darci filo da torcere, ma ora la progenie di Batman ha anche deciso di farsi giustizia da sé." Si stava riferendo in primis alla Batfamily, agli eroi e ai vigilanti che agivano per il bene di Gotham, in secondo luogo agli Outlaws, i quali stavano uccidendo i germi del male, mettendosi addirittura contro il cavaliere oscuro in persona. Quel clima di anarchia doveva finire e Ra's aveva tutta l'intenzione di sporcarsi le mani. "Vi ordino di riprendervi ciò che vi è stato tolto: la vostra dignità." Da quel momento un nuovo gruppo criminale fece il suo ingresso a Gotham: l'Injustice League, un nome burlesco che si faceva scherno dell'originale Lega comandata da Batman.

Dopo quel lungo giorno, niente a Gotham era più come prima. Batman si ritrovò nuovamente a mettere in discussione ciò in cui credeva. Stava scappando dall'abisso, quel posto in cui l'oscurità ti avvolgeva e ogni traccia d'empatia spariva così com'era nata. Era giusto continuare a perseguire il codice e non uccidere? Solo il tempo avrebbe dato risposta a quella domanda, tempo che per Gotham si stava esaurendo. In aiuto del cavaliere oscuro giunsero numerosi eroi e vigilanti provenienti da Central City, Metropolis, Star City, Themyscira, Atlantide e molti altri posti in cui la Justice League era intervenuta. Dalle stesse mete anche il male fece capolino nella città di Gotham riempiendo le file delle fazioni nemiche, niente era più come sembrava.

E tu, deciderai di salvare Gotham o di condannarla al suo destino?