Final Fantasy Universe

OSCURE MEMORIE

Capitolo I

Pagine ingiallite dal tempo, penna che scorre sulla carta… Eccomi, mentre trascrivo un racconto che solo il vento è capace di far ascoltare; una storia triste, di quelle che sembrano avere un finale da scrivere, ma che in fondo attendono soltanto che un nuovo sole di speranza le illumini. Non vi siete mai chiesti il vero motivo della vostra esistenza? Mai pensato al fatto che ci sia qualcuno che possa decidere il vostro destino? Questo è un poema senza protagonisti, senza vincitori o vinti. Vi parlerò del mondo, della sua storia, di ciò che era ed è tuttora… ma il futuro sarete voi a doverlo scrivere. Solo… facciate in modo che questo scritto vi aiuti nel mettere insieme le parole del libro più complicato di tutti: la Vita. Non c'è un vero e proprio inizio per la storia di questo pianeta, posso soltanto dirvi che il vento ne narra le leggende da circa cento anni. Sì, tutto cominciò nel 2100, quando la potenza degli uomini divenne tale da riuscire a sovrastare quella di qualunque Dio, e si rivelò così grande da dover essere fermata in qualche modo. Metropoli tecnologicamente avanzate, governate da sovrani dalla crudeltà disumana, continuarono a sorgere senza sosta, ma la loro supremazia non sarebbe durata molto a lungo.

Capitolo II

Non passò molto tempo prima che una minaccia, persino superiore alle normali guerre, divenne sempre più concreta e visibile, tanto che la paura dei cittadini toccò picchi inverosimili. Quale forza fu capace di portare al panico più totale le ricche città del pianeta? Semplicemente sette creature, comandate come burattini da altrettanti umani. Weapon. Così vennero definiti quei mostri abnormi, e questo divenne presto un appellativo, fautore di incubi, per tutti i cittadini di quelle metropoli dapprima tanto tranquille. Sette anni, questa fu la durata di quella guerra tanto sanguinosa. Da una parte armi nucleari dall'elevata potenza distruttiva, dall'altra magie capaci di zittire anche il miglior stregone o mago. Chi vinse? Come dicevo prima in questa storia non si vince né si perde, sebbene le Weapon sembrarono uscire vittoriose da quello scontro epocale. Le città che spadroneggiavano sul globo terrestre subirono delle perdite gravissime, e le quattro più importanti [Midgar, Nibelheim, Toleno e Kalm Town] vennero rase al suolo. Insomma, una bruciante sconfitta per i precedenti "padroni del mondo"… Ma si sa che le apparenze ingannano e la medaglia, le cui facce furono rappresentate da bene e male, non ebbe un felice destino.

Capitolo III

Testa o croce? Bene o male? Quale dei due schieramenti guadagnò il pieno controllo del pianeta? Serie di domande che dovrebbe condurre ovviamente alle Weapon… ma ricordate che l'ago della bilancia non pende sempre dalla parte più pesante, sopratutto quando è la bilancia stessa a subire dei veri e propri danni. Proprio così: catastrofici disastri assalirono il pianeta e, come indelebili ferite, ne riuscirono quasi a segnare la fine, se non fosse stato per un'altra misteriosa forza. Un nuovo schieramento nacque da quel cataclisma che Weapon e Metropoli crearono; un solo uomo a comporlo, uno solo a capeggiarlo, il rappresentante dello stesso pianeta, la "terza faccia della medaglia". Kronos. Questo è il nome che il vento attribuì a questo personaggio. Un nome che riecheggiò nei secoli a venire, il nome di colui che sconfisse e sigillò, in sette differenti luoghi del pianeta, quelle minacciose creature che lo avevano devastato.

Capitolo IV

Una nuova era di pace sembrò essere sempre più concreta, anche se la triste realtà rimase una ferita indelebile, incancellabile: metropoli ormai ridotte a cumuli di cenere, uomini che riuscirono a stento a trovare la loro alba, mentre le città continuavano a subire i danni dovuti agli ultimi rimasugli di quelle magie che le Weapon gli scagliarono contro. Troppi i danni, troppi gli effetti collaterali dovuti alle forze mistiche. Furono poche le città che uscirono in piedi da quel disastro. Midgar, Nibelheim, Toleno e Kalm Town trovarono un'enorme difficoltà nella loro crescita economica, mentre città come Archades, Rabanastre, Bhujerba e Nabudis riuscirono a divenire in breve tempo potentissime e persino superiori alle antiche metropoli che popolavano il pianeta. Fu difficoltosa e lenta la ripresa da parte delle città del "vecchio mondo" che, dopo vari imprevisti, riuscirono a trovare una loro indipendenza, dovendo comunque sottostare alla forza apparentemente benevola delle metropoli che costituivano il "nuovo mondo".

Capitolo V

Le quattro città più importanti e più ricche del pianet formarono quattro regni a sé stanti, che furono uniti in unico grande Impero, con sede principale ad Archades. Insomma, le maggiori potenze della terra riuscirono a formare un'allenza che - o almeno così si disse - durò più a lungo di tutte quelle mai esistite. Non vi era nessun rivale per l'impero di Archadia e le città del vecchio mondo, ancora in fase di riassetto, dovettero sottomettersi alla potenza di quell'unione, diventando semplicemente delle terre da sfruttare. Ma anche il più debole degli animali, quando è in serio pericolo, è capace di tirar fuori le unghie. Infatti, da Midgar nacquero i primi segni di ribellione contro quella schiavitù che le metropoli del nuovo mondo stavano quasi imponendo a quelle del vecchio. Nacque la Resistenza. Così fu chiamata quell'associazione d’uomini coraggiosi che, con le poche risorse economiche a disposizione, cercò in tutti i modi di unificare le piccole città per difenderle da quelle più grandi. Troppa potenza da parte dell'impero, un eccessivo dislivello tra quest'ultimo e la sua acerrima nemica. L'esito della battaglia è ormai scritto? No, altri soli devono ancora sorgere e altri ancora devono tramontare. Il ciclo della vita va avanti e, come un continuo girotondo, le cose che erano sul fondo finiscono sempre per risalire: il sigillo di una Weapon - forse la più potente - si ruppe improvvisamente e, rapidi, i figli di Kronos si sparpagliarono per il pianeta. L'inizio di un nuovo poema? Sì, proprio come nelle più grandi storie, in quelle che contano davvero: quelle piene di oscurità e pericolo, quelle dove non si vuole nemmeno sapere il finale, perché… Come può esserci un finale allegro? Come può il mondo tornare come prima dopo il susseguirsi di tanti eventi negativi? Ecco i racconti che insegnano qualcosa, quelli che devono essere letti fino in fondo per poterne capire il senso. Questo è ciò che il vento conosce di questo mondo, della nostra maledetta essenza… Una storia che non avrà mai una fine.

[Lo scrittore maledetto]