Higrimor

Gioco Chiuso

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Screenshot:

Higrimor - Screenshot Play by Chat

Higrimor - Screenshot Fantasy

Nome Gioco: Higrimor

URL: http://www.higrimor.org ↗

Categoria: Play by Chat

Genere: Fantasy

Stato: Chiuso

Descrizione:

In principio, Arok dominava sulle terre fantasma, terre sommerse delle tenebre.Nel buio accadde qualcosa, un canto melodioso proveniva da molto lontano, era un canto senza parole, senza ritornello, ogni battuta era diversa dall'altra.La melodia soffiava sul mare provoncando onde leggere che si scagliavono sulle rive.Sulle terre oscure regnava il buio assoluto, ma all'improvviso una luce comparve all'orizzonte, il Sole era sorto e i suoi raggi illuminavano le pianure di Arok, Dio dell'universo malvagio.Le terre erano pianeggianti, l'assenza di rilievi, di pietre o di montagne rendeva il luogo povero, grezzo, e vuoto. A passo del canto, seguirono foglie di quercia che posandosi sul terreno, trascinate da una leggera brezza marina, davano vita a piccoli alberelli pieni di foglie, un leggero sguardo e gli alberelli diventarono querce altissime, accarezzate dalla brezza marina.Il canto si fece più forte e veloce, come se qualcuno stesse inseguendo la fonte del canto.Una forte scossa del terreno, e verso l'orizzonte cominciarono a crescere montagne, boschi, e animali.Dai fiori degli alberi, nascevano cervi, da altri aquile e così via per tutte le specie di animali.Un tornado di luce investì le cime delle montagne, riempendole di neve bianchissima e più in alto di ghiaccio, ove apparse una nube di fumo bluastro.Ormai metà della mattina era passato, e le nubi di fumo si dissolsero dando luce ad una donna che cantava, ora rimprendendo il ritmo iniziale.Era una donna bellissima, con orecchie a punta e una corporatura esile, era nuda e in mano teneva un bastone levigato la cui cima era occupata da una sfera di vetro, internamente verde e circondata di polvere rossa a spirale."Animali, animali"chiamò la donna scendendo verso il bosco, innalzata da una nube verdastra.Cervi, aquile, cavalli, cani, leoni, leopardi e tutti gli animali della terra, raggiunsero la donna al centro del bosco, la cui luce passava attraverso piccoli buchi tra gli alberi. "Un maschio e una femmina per ogni specie si facciano avanti" ordinò la donna. Gli animali obbedirono e un maschio e una femmina per ogni specie si avvicinarono impauriti."Non abbiate timore, perchè io oggi vi donerò : Forza,Intelligenza,Coraggio e la Parola i quattro Doni della natura selvaggia di Higrimor" disse la donna.Osservando attentamente ogni specie la donna fece un passo per avvicinarsi a loro.Appena compì un passo, un leggero vento la investì di foglie vestendola.La donna si fece avanti e proferì "Mi presento esseri viventi, io sono Ardemide dea del cielo, di questa terra e di ogni suo frutto.Ma ora non abbiate paura, e lasciatemi poggiare la mia mano sui vostri occhi, sulla vostra bocca, sulle vostre zampe, e sul vostro capo in modo da darvi la mia benedizione". Gli animali alzarono il capo, aprirono la bocca, e alzarono una zampa e lasciarono che la dea si avvicinasse."E ora, è tempo che io compi il rito Alcifene...VOI ANIMALI SCELTI PER OGNI STIRPE, SARETE CREATORI DI UNA SPECIE AVENTE I QUATTRO DONI DELLA NATURA SELVAGGIA! Abajack Isdex Ofernat Ora et semper Quattuor Dona Vestri Sint!".Appena la dea finì la formula, poggiò sugli occhi, sulle zampe,sul capo e sulla bocca di ogni animale la sua mano ripetendo la formula per ogni stirpe. Al termine del rito, un tornado di luce bianca investì gli animali, rendendoli più grossi e più brillanti."E ora potrete regnare su queste terre.Tu Leone, regnerai sulla giungla dell'Ovest, Tu Aquila sul bosco , Tu Cervo sulle spiagge, Tu Cavallo sulla campagna, e voi tutti sarete liberi di commettere dei benefici per Higrimor" disse la divinità. "Grazie O Dea, per questi magnifici doni" proferì il Leone. "State attenti, non siete gli unici a regnare sulle terre, metterò Umani, Elfi o Fate a vostro comando in modo da osservarvi e cautelare i vostri abusi di potere, e voi cautelerete loro!".Detto questo si levò in aria dissolvendosi e lasciando cadere il vestito di foglie che si bruciò e divenne cenere, cadendo leggera sulla zampa del leone. "Lunga vita ad Higrimor!

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