OffCity

QUESTO FU L’INIZIO DELLA FINE…
Londra, Primavera dell’anno 2057, ore 14:30 – Mentre sorvoliamo in elicottero quella che un tempo era una delle più famose piazze del mondo e osserviamo la desolazione sotto di noi non possiamo fare a meno di ricordare quegli eventi che hanno portato a questo disastro planetario.

Tutto ebbe inizio la notte di Natale dell’anno 2029 quando furono consegnati nelle mani di due giovanissimi scienziati altrettanti premi nobel per i loro studi sulla clonazione.

Il primo era Sir Jhon Woodword Behe, 22 anni, austriaco emigrato in Canada che riuscì a codificare la parte del cervello che consentiva alle persone clonate di mantenere i propri ricordi e quindi la propria personalità.
Il secondo Dainy Bornagen, 29 anni, indiano per studi sull’intelligenza degli animali clonati con sequenze di dna umano riuscendo ad aumentare l’intelligenza degli animali, in particolare dei primati.

Diciamo subito che J. W. Behe fu il fondatore di Offcity ma è di D. Bornagen che ci conviene parlare adesso perché è a lui che si deve la fine dell’umanità come la conoscevamo.

LA SCIMMIA LUCY
Bornagen usò il denaro del premio per costruirsi un laboratorio privato dove proseguì in gran segreto i propri studi e da dove ne uscì con un clone di una scimmia nana dell’amazzonia che battezzò Lucy. Il suo esperimento in una trasmissione televisiva alla BBC in cui la scimmietta alta 20 cm riuscì in diretta a disegnare sé stessa su una lavagnetta fece il giro del mondo dimostrando che Lucy aveva un’intelligenza paragonabile a quella di un bambino di 4 anni.
Il risultato fu che tutti i bambini del mondo vollero la loro Lucy. Riprodotta in un milione di esemplari i cloni finirono in ogni parte del mondo. Nel 2030 la Bornagen Corp. aveva un valore azionario stimato in 30 miliardi di dollari.
Ma l’immissione di geni umani in un animale cosi simile all’uomo non restò priva di conseguenze, ben presto ci si accorse che le malattie si trasmettevano prima da animale a uomo, e poi da uomo a uomo dando luogo all’inarrestabile pandemia che decimò l’umanità. Negli anni tra il 2030 e il 2040 morì di malattie respiratorie contagiose il 90% della popolazione mondiale.

IL Dott. BEHE e OFFCITY
Offcity nacque dieci anni prima, ad opera di J. W. Behe, che acquistata dal governo portoghese un’isola nell’oceano Atlantico volle trasformarla, come un mecenate rinascimentale, nella “Città ideale”, si circondò delle migliori menti, architetti, artisti e filosofi trasformando l’isola in un paradiso di edifici che fecero tutt’uno con la natura rigogliosa e mite del luogo. In breve tempo tutti i miliardari della terra vollero una casa ad Offcity. L’isola con gli ingenti flussi finanziari che vi entravano divenne autosufficiente dal punto di vista finanziario ed energetico, sfruttando l’eolico e l’energia delle maree con impianti sconosciuti al resto del mondo. Il cibo, solo vegetariano, veniva prodotto in loco. Nel 2035 le Nazioni Unite riconobbero l’isola di Offcity come stato indipendente.
Quando scoppiò la pandemia, chi poté si rifugiò ad Offcity, Il Governatore J. Behe, animato da forti sentimenti umanitari non se la sentì di rifiutare l’enorme massa di persone che si riversarono sull’isola che raggiunse il milione di abitanti provocando una situazione socialmente esplosiva. Fu così che scoppiò, nel 2041, una furiosa guerra civile che in soli 6 terribili giorni fece 900 mila morti. A seguito di questo orrore il governatore si suicidò lasciando il potere dell’isola nella mani del suo braccio destro Tarkus che diede l’assetto giuridico ad Offcity sul quale si regge tutt’ora. La popolazione compresi i flussi migratori fu fissata in 144 mila abitanti. Tarkus tuttavia, memore della rivolta, comprese che occorreva una valvola di sfogo alla violenza umana e perciò obbligò tutti a gli abitanti a suddividersi in 9 clan in combattimento tra loro per contendersi la ricchezza mondiale. Il resto lo saprai se sarai accettato a Offcity, buona fortuna.