Pandorium

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Il “Grande Buio” fu un periodo terribile, dove gli uomini s’imbrutirono, sacrificando valori ed ideali alla logica della sopravvivenza. Le arti, le conoscenze si persero in quelle ombre dove ogni pericolo si celava. Sotto quella spessa coltre di Tenebra, senza Sole, senza Luna, senza Stelle, solo i più duri, i più forti e smaliziati riuscirono a salvarsi.

Quando il Palladio, artefatto meraviglioso donato alla città grazia al sacrificio di un manipolo d’eroi, brillò per la prima volta su Neo-Polis, trovò una città completamente trasformata, così come il cuore dei suoi abitanti.

Case fortificate, alte mura per difesa, ed alla cintura una lama per difendere ed aggredire, anche le mani dei fanciulli avevano l’odore del sangue.

A poco a poco, col tempo, si ritrovò una parvenza d’ordine dal Caos del “Grande Buio”.

Il Governo della Città fu affidato nuovamente al Duca, che si fece garante di ordine e giustizia, elevando a ranghi di Nobili quanti si fossero fatti carico della Difesa dell’urbe stessa, e quanti contribuissero alla sua prosperità.

A Nord, il Decumano Superiore, dove si trovavano le antiche Caserme, divenne il centro nevralgico della potenza militare della Città. I Suoi abitanti fecero della disciplina marziale il proprio stile di vita e offrirono i propri figli per la difesa di Neo-Polis.

Ad Est, il Decumano Inferiore, raccolse nella propria università i molti studiosi e dotti che fondarono nuove branche di ricerca per riscoprire le scienze e studiarne le nuove vette. La Magia, ora viva e penetrante surclassò tutte le altre, imponendosi come nuova verità scientifica.

Ad Ovest, il Decumano Maggiore, difese strenuamente i propri magazzini e ricostruì, attraverso le proprie botteghe artigiane, la rete del commercio cittadino. Lottando costantemente contro la penuria di risorse, il saper recuperare quanto occorre divenne questione di vito o morte.

A Sud, il Decumano del Porto offrì accoglienza a quanti erano indesiderati. Quello che una volta era il braccio di mare chiuso nel golfo cittadino, ora prosciugato, accolse quanti non trovarono altra accoglienza, non solo uomini, ma anche le creature di altri mondi che precipitavano a Neo-Polis attraverso le “Fratture”, casuali strappi nel velo che separa i molti mondi del Creato.

Sotto il nuovo ordine, la città lentamente tornò a rinascere, lottando strenuamente per la propria sopravvivenza. Le Gilde, unica speranza di ricostruzione, imposero il proprio predominio sui Decumani; e le famiglie Nobili, unica speranza di diesa, s’insediarono rapacemente alla guida delle genti Neopolitane.

Solo L’isola del Capricorno, uno scoglio orbitante intorno alla città stessa, resistette caparbiamente, divenendo al contempo sede di rivoltosi e rifugio di lestofanti di ogni specie.

Sotto le spinte intestine, assediati da mille nemici, affrontando battaglie quotidiane, i Neopolitani avanzano verso il proprio Destino, forgiandolo giorno per giorno nel sacrifico e nel sangue.

Avventurieri, Esploratori, Combattenti, Mercanti, Curatori, Poeti, Magus, Scineziati, Soldati, Studiosi, Cantastorie, Artigiani, e mille ancora, tutti insieme alzando le spade all’unisono per rivendicare il diritto alla propria Storia:

PUGNARE AETERNO!

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