Pathfinder for Dummies

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Inizio avventura: 814 D.E.

Zord, Ciro, Antal e un ranger anonimo cominciano la loro avventura nella penisola di Seebay

814 D.E. Inverno/primavera
Il ranger anonimo decide di perdere 5 mesi per cercare la cavalcatura

814 D.E. Primavera/estate
Il gruppo compie alcune missione a Seebay poi decide di spostarsi a nord, con una nave arriva a River Gate

814 D.E. Fine estate/autunno
Il gruppo scorta un carico segreto da River Gate fino all'interno dell'altopiano a nord

814/815 D.E. Autunno/inverno
Il gruppo si divide, arrivano due nuovi membri e passano l'inverno nel cuore del nord

815 D.E. Inverno/Primavera
Le proteste del popolo si fanno sempre più feroci, la rivoluzione è alle porte

815 D.E. Primavera
Viaggio e avventure nel ducato

815 D.E. Primavera/Inizio Estate
Scoppia la rivoluzione, Kolcas conquista Nortwick Castle

815 D.E. Estate Now
Gli orchi si muovono verso Gyleon, un orda verso il ducato, il gruppo deve trovare un modo per deviare l'orda

Constantine è la figura principale della fede, il tramite tra un Dio privo di nome a cui ci si riferisce sempre con "Verbo" e i mortali, uomini e donne che decisero di seguire i suoi insegnamenti.
Constantine va considerato al pari di un profeta, un eletto, un santo che discese sulla terra per bandire la corruzione dai popoli.
Aprendo una breve parentesi sulla corruzione, sul male inteso dalla chiesa, esso viene raffigurato con l'oscurità, al contrario il Verbo, Dio, viene inteso come luce, o fonte di luce, spesso raffigurato come un sentiero illuminato da percorrere per trovavare la salvezza, da qui l'usanza di porre in ogni chiesa un tappeto "dorato" che porta all'altare.
L'oro dunque come metallo favorito del verbo assume doppio valore, prezioso perchè favorito dal Dio.

Il Verbo nasce dunque come religione monoteistica, ma non del tutto.
Che fine hanno fatto in tutto questo le vecchie religioni?
Perchè il Verbo le soppiantò tempo a dietro riuscendo a far nascere una chiesa portante così come "noi" la intendiamo in tempi moderni?
La spiegazione è nell'approccio che ebbe il suo fondatore Constantine.
Se potessimo ottenere una panoramica globale sulle varie fedi in corso nei secoli dello sviluppo del Verbo, otterremmo una quantità di Pantheon, Dei e Semidei considerevole, spesso bene radicati nella cultura dei vari popoli, eppure spesso incostanti od incoerenti proprio a causa della loro vastità e delle difficoltà di comunicazione addirittura tra le stesse comunità, si pensi per esempio che due città aventi la stessa fede, ma separate da catene montuose difficili da oltrepassare, avrebbero potuto venerare gli stessi dei, ma sulla base di diversi concetti, oppure usando diverse ricorrenze e persino diverse cerimonie.
Vero anche che come nella maggior parte delle "vecchie" religioni, i vari Dei erano legati, per così dire, al ruolo che "interpretavano", spesso senza dar spiegazioni sul resto del creato, così il Dio del tuono governava lampi e tempeste, ignaro di cosa stesse facendo il Dio dei mari, o addirittura dei venti, tralasciando ovviamente "altri" con sfere di interesse completamente incompatibili, come ad esempio amore, guerra, malattia, terra, fuoco, foreste, buona sorte, morte e chi più ne ha più ne metta.
La confusione era evidente e degenerava col passare del tempo.
Con "l'apertura" di nuove vie di comunicazione, spesso sfociate nell'allontanamento dalle stesse religioni in questione, Constantine ispirato o meno da un qualsivoglia Dio, dette prova di lungimiranza creando gli "Emissari".
Un Emissario era un'Entità che sino ad allora aveva governato con saggezza ma al solo scopo di annunciare la venuta del Verbo, il solo e unico, come fosse stata una "sosta", una "guardia" posta per preparare gli uomini ad un cammino più "alto" sul lungo "sentiero dorato" che porta alla salvezza.
Le antiche figure degli Emissari ebbero di conseguenza il potere di accorpare vecchi dei o santoni al verbo, rendendoli figure secondarie e facendoli scomparire col passare del tempo.
Questo fu reso possibile grazie ad alcuni semplici punti portanti di molte fedi.
La maggior parte di esse aveva in se figure buone, lucenti, e figure malvagie, oscure.
Le religioni maggiori erano volte alla vita anche oltre la morte, al buon auspicio, all'abbondanza, e molte, moltissime legavano o intessevano nelle loro fedi il culto, ancor più antico,del sole, nei più sfaccettati modi, allegorie, usi o storie... perchè?
Perchè niente è mai stato più naturale per i popoli se non adorare ciò che si mostrava loro "nell'alto dei cieli", che scaldava, donava vita e raccolti, "illuminava".
Constantine accorpò tutto questo, unendo nella sua fede, molti usi diversi che andarono a combaciare nell'unico "sentiero" possibile che era il Verbo.

Il resto è storia...
La maggior parte delle vecchie fedi si affievolirono sino quasi a scomparire del tutto, ma questo riguardava solo ciò che non infastidiva il Verbo, il resto fu trattato con meno tatto negli anni a venire.
Constantine aveva ormai lasciato la guida dei suoi fedeli e la chiesa da lui creata, ai sette a lui più stretti, aveva la veneranda età di 115 anni, cosa che fu trattata come un miracolo, un segno divino che fece incrementare le conversioni in modo altrettanto miracoloso.
Al crescere dei fedeli cresceva la chiesa in fama, importanza, ma sopratutto potere.
Gli anni passavano velocemente, ma molte altre fedi erano ancora radicate nei popoli, nelle tradizioni e nelle parti più remote dell'impero, così Vyncent II°, l'Alto Custode allora in carica (così venne chiamato dai Primi Sette colui che avrebbe guidato la chiesa e ricevuto il Tabulo Vexo, Tavola del Verbo, di fatto la testimonianza diretta della vita, dei dogmi e delle leggi lasciate da Constantine, incise su sfoglie d'oro, eletto con voto di maggioranza dal consiglio appunto dei Sette) costituì l'Alba, un ordine cavallersco ai comandi della chiesa centrale, votato al Verbo in tutto e per tutto, di fatto un esercito vero e proprio, che scagliò contro tutto ciò che frenava la chiesa, fossero esse state sette maligne o culti innocui ma troppo lontani dai dogmi imposti da Constantine, o scomode testimonianze storiche di realtà vigenti prima del Verbo.
La perdita storica non potè essere più imponente.

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