Mi sono chiesto in questi ultimi giorni come mai la fantascienza sia un genere che attira poca utenza, se non addirittura definirla un genere di nicchia. Ho fatto un breve sondaggio tra le persone più varie che sono capitate tra le mie grinfie e oltre alla classica risposta del "non mi interessa" oppure "non mi piace", mi è stato detto che "è un genere che spaventa", "Non so come muovermi", "Mi sento fuori luogo". Ho provato allora a ragionare su queste risposte (la prendo leggermente larga, non vogliatemene, recupero in brevità sul finale).Che cos'è la fantascienza?Secondo la definizione che ho trovato sul dizionario la fantascienza è un genere letterario in cui l’elemento narrativo si fonda su ipotesi o intuizioni di carattere più o meno plausibilmente scientifico e si sviluppa in una mescolanza di fantasia e scienza.Alcuni la credono così distante e differente dal nostro mondo attuale, dal nostro modo di vivere, ma lo è poi così tanto?Faccio degli esempi che potranno sembrarvi stupidi, ma in questo modo spero di farvi arrivare la mia perplessità. La nostra vita oramai dipende dalle macchine, siano esse più o meno complesse. Mi riferisco ad esempio alle automobili, alla televisione, fino ai computer ed ai cellulari. Come si riflette tutto questo in una land fantascientifica? Le vetture sono sostituite da navette super veloci, automobili con pilota automatico o addirittura dal teletrasporto! La televisione invece di avere uno schermo led è ora olografica, i computer ed i cellulari sono ancora più efficienti e rapidi nell'elaborare i calcoli. Certo non abbiamo ancora le navette alla Star Trek, ma la Tesla sta sviluppando auto che si auto-guidano ed ogni anno i cellulari sono sempre più potenti. Giusto per dire: il cellulare che avete in tasca ha una potenza di calcolo superiore ai computer che hanno permesso ad Armstrong di raggiungere la Luna...Al giorno d'oggi apriamo le porte con le maniglie e chiavi, mentre alcune si aprono con dei sensori, insomma le porte che trovate al supermercato, quelle che solitamente non mi individuano e rischio tutte le volte di sbatterci il naso.Nella fantascienza? Si può usare un comando vocale, oppure inserire un codice di accesso su un pannello posto accanto alla porta o sfruttare quei stessi sensori del supermercato.Domotica? Decisamente sì. Molti interruttori sono stati sostituiti da comandi vocali spesso interpretati da Intelligenze Artificiali. Avete presente Google Home oppure Alexa? Ecco nulla di tanto diverso. Solo che se gli ponente delle domande più complesse o non con le parole chiave che gli hanno impostato, Google ed Alexa vi rispondono "Non ho capito", mentre in una land Sci-Fi il comando viene eseguito ed anche brillantemente!Cercando di riassumere (vi ho promesso di recuperare tempo sul finale :D) giocare in una land fantascientifica non significa altro che vivere la vita di tutti i giorni del personaggio che avete scelto di interpretare, ma con qualche comodità in più. Non dico che all'inizio sia semplice, ci vuole qualche giocata per prendere le misure con il livello di tecnologia che si ha a disposizione, ma questo discorso credo che valga per una qualsiasi ambientazione che non sia strettamente moderna.Ho deciso di condividere con voi la mia riflessione, così magari da comprendere meglio quale siano i fattori che "bloccano" questo genere o magari sfatare qualche mito sulle land di fantascienza dove invero può essere interessante vivere qualche avvenimento straordinario, come un'uscita in tuta Eva nello spazio, fluttuando tra le stelle o agganciandosi con stivali magnetici alla scafo di un'astronave. E se ancora non si conosce di cosa parlo, basta provare a mio avviso prima di un "Non so come muovermi" o "Mi sento fuori luogo", perché chi ama il genere è anche ben disposto a farvi provare questa esperienza mettendo a disposizione le proprie conoscenze.Grazie per la partecipazione a questo pseudo-sondaggio ^^
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29/12/2020 23:31:07
Secondo me per la fantascienza serve un grande impegno per comprendere l'ambientazione. Esempio se creo un ambiente come star trek o starwas {anche se più un Sci-fi fantasy oppure Stargate che comunque come serie è ben conosciuta. Star wars forse come pbc chat é una Land difficilissima da gestire poiché troppo é stato scritto... Fan accaniti e il problema Jedi è sith molto overpower. Star Trek é comunque un gioco di gruppo militare e di ricerca ma più o meno l'ambiente tecnologico si può capire se qualcuno ha visto la serie. Stargate per esempio è militare e scientifico civile l'ambiente molto più facile Colorado periodo nostro attuale salvo che ogni volta che si supera lo stargate cambia il pianeta. Sempre chi ha visto anche il film può comunque riuscire a muoversi. Prendo esempio da Land Star Trek e Stargate di cui nutro rispetto. Ma entrambe le due Land hanno un limiti ovvero un player non potrà mai muovere un pg imperfetto oppure di stampo negativo o neutro il motivo? Esiste una sacrosanta gerarchia militare in un ambiente dove sono stati scelti i migliori e tutti pg devono collaborare in una sorta di compagnia positiva nelle ricerche scoperte o contatti. Se invece vogliamo parlare di Nicchia ormai tra film sere e libri sci fi per un giocatore accanito che si nutre di sci fi... Alcune volte manca l'effetto sorpresa del tipo.. WOW QUESTA COSA NON MI ASPETTAVO. Ma diventa ECCO LO SAPEVO. Ma spero non tutti sono così. Riprendendo il discorso della COMPAGNIA POSITIVA ovvero lavoriamo tutti insieme sotto gerarchie a giocare non a tutti piace. Adesso c'è molto la moda di giocare pg neutrali oppure negativi cosa che in un luogo militare è praticamente impossibile. Un altra cosa sono i dettagli riguardo la tecnologia che tipo di tecnologia ho a disposizione..tipo ALIEN che comunque strumenti e accessori si avvicinano alla nostra era salvo la criogenesi e l'androide... C'é la robotica? Oppure un post apocalittico allora devo trovare tra i rottami oppure molto tecnologico clonazione? Intelligenze artificiali? Cyborg? Insomma un dilemma... Che finisce anche con il cibo e bevande sono nel 4500 possibile che bevo la birra da una bottiglia di vetro? Oppure il mio pg ha il corpo con un taglio sopra lo stomaco chi me lo sistema gli infermieri? Un medico robot? Una macchina chilurgica avanzata oppure mi immergo in un qualche contenitore che mi sistema e autocura le cellule. Finisco a parer mio non è di nicchia le cose sono due ho un pg si perde nei documenti e ambientazione allora é SCUSAMI MA NON SAPREI COME MUOVERMI oppure un giocatore che dice OK SAPREI COME MUOVERMI MA HO BISGNO DI PIÙ INFO.
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30/12/2020 10:38:19
Sarebbe utile se invitassi le persone che hai interpellato ad articolare meglio il concetto. E' improbabile tirar fuori qualcosa di realistico sulla base di affermazioni così stringate e generiche.
30/12/2020 11:54:09
Vorrei provare a darti la mia opinione a riguardo, perchè sono una di quelle persone che ti direbbe "non mi piace" su due piedi; non che aborro ogni genere di prodotto fantascientifico (ho apprezzato gli Star Wars e altri prodotti pop di tale filone culturale), ma di certo non mi affaccerei spontaneamente ad una tematica fantascientifica per una land. Penso, in primo luogo, che il problema alla base sia molto più grande di quanto pensiamo, e si basi su una problematica sociologica comune. Non è un caso se la fantascienza nasce sul finire del 1800 e prosegue con grande vigore per ben oltre la metà del 1900 (non sono un'esperta e sto parlando solo per mia idea personale, ma penso che attorno agli anni '80-'90 la fantascienza inizia a perdere quel propellente che l'aveva spinta fino ad allora verso una grande fecondità inventiva). Dicevo che non è un caso se nasce sul finire del 1800 perchè è un genere narrativo che si basa sulla scienza e sulla tecnologia, due ambiti del genio umano che hanno un momento di grande "esplosione" proprio in quel periodo: fra la fine del 1800 e l'inizio del 1900 abbiamo una cultura positiva per la tecnologia che si è espressa con i grandi Expo, con le scoperte scientifiche e la meccanizzazione (quella stessa visione che ha portato poi le correnti belliciste del Futurismo e una visione "positiva" della tecnologia ai suoi totali estremi negativi, fino alla Grande Guerra).Con la fecondità è arrivata, decennio dopo decennio, anche la ramificazione della fantascienza come filone culturale di narrazione, dunque alla creazione di una variegata progenie (steampunk, cyberpunk, ecc...) ma che alla fine della fiera ha sempre e solo un punto attorno al quale gira tutto: il rapporto fra l'uomo e la macchina/scienza/tecnologia. E poiché si tratta di un genere che ha alla base un rapporto, le persone sono più legate a questa idea tanto più è positivo il loro rapporto con le macchine/scienza/tecnologia. Viviamo in un periodo dove (a mio parere) la scienza sta iniziando a subire gravi colpi da parte della pseudo-scienza, venendo messa in discussione in modo sporco, populista e demagogo, infettando sempre più la mentalità comune e la fiducia nella scienza; le macchine sono entrate a far parte della nostra quotidianità, dunque non ci meravigliamo più se vediamo un'automobile andare veloce o un razzo andare nello spazio o chiediamo ad Alexa se ci sta spiando o registrando le nostre conversazioni private; la tecnologia è ovunque e sta diventando sempre più invasiva, tanto da farci quasi venire la noia, attivando sempre più correnti di pensiero che vogliono un ritorno "alla natura" o comunque auspicando una minore invasione della tecnologia nelle nostre vite (correnti che erano già attive dagli albori dell'esplosione della tecnologia, basti pensare al rimando negativo fra Saruman e la sua scienza, espresso con grande attenzione da Tolkien - che non è di certo un nostro contemporaneo - fino ad arrivare alle più recenti espressioni della cottagecore). Cosa penso di aver dedotto da questo? Che la scienza e la tecnologia hanno perso quel fascino e quella positività indiscussa di un tempo. Non sono più un meraviglioso avvenire, ma qualcosa di banale e forse anche un po' scomodo o dal quale guardarsi con attenzione, quasi con diffidenza. Per questo penso che ci si interfaccia più serenamente con ambientazioni fantasy o storiche o moderne là dove la scienza non è eccessivamente presente. Quando giochiamo (o almeno, quando lo faccio io) vogliamo fare qualcosa che non possiamo fare nella nostra vita e che ci meravigli, ci porti su "un altro mondo". Tu stesso hai riportato chiari esempi di come ci siano moltissime analogie fra la vita di oggi e la vita della fantascienza, fattore per me più negativo che positivo. E mentre sto scrivendo mi è venuta in mente un'altra possibile questione da mettere in mezzo. Nell'ambientazione fantascientifica quello che scietticamente penso di trovare è un "tecnocentrismo" (lo so che è un termine che non esiste XD), quindi insomma tutto che gira attorno alla tecnologia. Ma molto spesso la gente è egoista e, in tutte le ambientazioni che ad esempio prediligo, penso vige una forma di "antropocentrismo" che mette al centro sempre la persona, le sue interazioni e la sua vita in uno spruzzo di colore di contorno che può essere dato dalla magia, dal medioevo, dal mondo delle tenebre, ecc...Forse un altro problema potrebbero essere anche i temi proposti di solito dalla fantascienza. Fra i temi più tipici ci sono la conquista di pianeti, l'esplorazione spaziale o la colonizzazione (insomma, temi imperialisti e militaristi che potevano suscitare interesse fino a quando la colonizzazione di parti della Terra era messa in atto dalle potenze Occidentali tramite armi - metà 1800 e la metà 1900 - e poi sostituita dalla colonizzazione economica - fra la metà del 1900 e gli anni '90-20??).Un tema a questi legato è quello dello "spazio, ultima frontiera", dove la vita di esplorazione, di colonizzazione, di contatto con forme di vita aliene, viene ad assomigliare anche fin troppo all'avanzata della frontiera del Far West. Gli astronauti (spesso immessi in un sistema militarista o gerarchico) sembrano ricordare tanto i Cow Boy e tutto quell'immaginario che sì, può essere affascinante per alcuni nell'idea del contatto con il rischio, con l'ignoto, nella vita di comunità, di gruppo, nell'allontanarsi dalle regole comuni per prendere decisioni più drastiche, ma ha fin troppi rimandi negativi con quanto avvenuto con l'avanzata della frontiera americana sui territori dell'Ovest. E visto che l'ho già citato, anche il problema del militarismo è uno scoglio che (personalmente) non riesco ad accettare con facilità. Il nostro caro Gandalf (qui sopra) non ha tutti i torti nel dire che, dopo un lungo periodo dove tutti si era buoni e amorevoli, "ultimamente" si sta assistendo ad una trasformazione delle persone verso un'indole più neutrale, se non tendenzialmente malvagia. Anche qui penso si tratti di una conseguenza sociale più ampia che non credo di aver tempo o spazio per parlarne (e andrebbe fuori tema), ma nel nostro caso ha come conseguenza una... scarsa voglia di farsi iscrivere dentro delle ferree strutture militari. Penso che la gente in generale sia diventata per la maggior parte un po' più "ribellina" ed egocentrica per poter accettare qualcosa di simile ad una "space opera militare" come Star Trek o simili. Certo ci sono comunque i cultisti del genere, gli amanti del militarismo, ecc... ma penso siano diventati di meno. Un altro tema che personalmente mi fa storcere il naso è l'incontro con le specie aliene. Devo dire che personalmente non apprezzo neanche l'high fantasy e le razze classiche, preferendo giochi dove ci sono solo umani, o mutazioni di umani (mondo delle tenebre o maghi), perché mi è sempre parso come, che si tratti di orchi, elfi, skrull, namecciani, ecc.. la mente umana riesce a creare delle "altre" specie solamente prendendo dei cliché ed ampliandoli ad una intera popolazione. Quindi, quando hai a che fare con un membro di quella specie aliena, avrai solamente una stretta variazione su un tema principale che caratterizza quella specie, riducendo il fascino dell'interazione con essa. Anche qui, soprattutto se il tema è l'esplorazione/colonizzazione spaziale, inconsciamente mi rimanda molto al contatto dei colonizzazioni occidentali con le popolazioni indigene. Un altro punto che mi sento di portare in esame è la "scala". In una ambientazione fantascientifica la scala è enorme: che si tratti di una città iper-futuristica (nelle ambientazioni ad esempio cyberpunk si vede spesso una soffocante sovrappopolazione) o di un mondo esplorabile di galassie, ci fa sentire "piccoli" in confronto; delle formiche che hanno poco o nulla modo di influenzare grandi eventi se non tramite grandi agglomerati di persone o sistemi. Quindi hai bisogno di grandi navi da guerra, di interi pianeti, di corporazioni, di repubbliche e federazioni di miliardi e miliardi di persone per "muovere qualcosa". In un mondo fantasy o nelle sue variazioni (urban, ecc...) ci si sente in un mondo più alla "portata di mano". Un mondo più facilmente comprensibile poichè limitato da uno spazio minore, più alla portata delle nostre menti (è più semplice concettualizzare un regno e le sue dinamiche, piuttosto che un sistema di pianeti). Ciò che può fare una persona può avere un più semplice riscontro all'interno di quel impero delimitato dal mare piuttosto che all'interno di un sistema basato su pianeti. E se non si parla di sistemi o pianeti, ma si è ancora con i "piedi per Terra" non va mai dimenticato quella sorta di sensazione di disagio che evocano i mondi fantascientifici (cyberpunk in primis), quindi di rimandando alle conseguenze espresse nell'Universo 25 (alla "fogna del comportamento") ultra-popolati. A livello di vita sociale (quindi di gioco, nella nostra discussione) mi aspetto di trovare solo una esasperazione di temi attuali. Oltre a quelli legati al gran numero di informazioni, multinazionali potentissime, ecc... uno dei temi centrali della fantascienza è la scienza in grado di sostituirsi a Dio e la realizzazione di una "vita artificiale". Questa secondo me è una tematica molto complessa, che deve essere trattata a livello filosofico e che secondo me è un po' troppo "seria" per ben amalgamarsi con un passatempo. Non entro in merito alla questione sollevata dalla discussione su Cyberpunk, ma penso ci siano più persone che apprezzano darsi a temi leggeri sul fashion-punk piuttosto che il mettersi a fare introspezioni sulla sostituzione uomo-macchina. Ci si può fermare a pensare a come la scienza possa sostituirsi a Dio, a come dominare la scienza si può arrivare ad una onnipotenza, ma... non credo sia facile poi trasportare questi concetti così complessi e profondi su un pbc. E nuovamente... penso che negli ultimi decenni stiamo assistendo ad una sempre più a casi di distacco e sfiducia verso la scienza (riscoperta della spiritualità, ricerca di cure alternative, paranoia verso la scienza ufficiale, ecc...). Insomma, tutti discorsi che non portano ad una fiducia anche verso questo genere che fa della scienza il suo cuore. Da quando è stata inventata la polvere da sparo e da quando le persone si ammazzano sparandosi addosso, si è "spersonalizzato" il conflitto, che è alla base di ogni buona narrazione. Oggigiorno vediamo droni guidati a distanza che - tramite l'uso di un joystick - ammazzano decine di persone dall'altra parte del mondo, o aerei che lanciano bombe e fucili in grado di uccidere in un batter d'occhio troppa gente. E' un concetto che era già uscito fuori nella Grande Guerra. La guerra è diventata macchina, è diventata una massa informe di persone, è diventata impersonale e ancora più terribile. (per questo la stampa del tempo si trovò in difficoltà a "parlare" della guerra e si focalizzò sui cavalieri dell'aria - i piloti di aerei - che combattevano in duelli personali, molto più facili da far appassionare i lettori, con più possibilità di approfondire delle storie personali, più simili ai cavalieri medievali, piuttosto che riportare i dati di migliaia di persone che si facevano maciullare da delle mitragliatrici azionate da chissàchi). E, con la sua spersonalizzazione, può diventare solo più terribile. Se la eleviamo al quadrato, proiettandola verso un futuro fantascientifico, ciò diventa sempre peggio.Un tempo il conflitto era più "umano", perchè faceva parte della bestialità intrinseca dell'essere. Il nemico lo si uccideva faccia a faccia e lo vedevi morire davanti a te: c'era il dramma di aver ucciso un altro essere umano. C'era anche un maggior senso di abilità, poichè in un duello - teoricamente - lo vincevi se eri più "bravo" del tuo avversario. Si affrontava psicologicamente la cosa nel pensiero di dover essere più capaci e di poter sopravvivere grazie alle proprie caratteristiche. Che abilità ci può essere in un drone che spara un missile o di una nave da guerra che bombarda un pianeta? Per questo motivo, in maniera molto geniale, ad esempio si è tentato di "ri-umanizzare" il conflitto fantascientifico di, ad esempio, Star Wars. Ci sono i cavalieri Jedi, e questi combattono con una spada. Il duello fra il maestro di Obi One e Darth Maul è all'ultimo colpo di spada, non a colpi di pistola. La cultura occidentale è ancora molto legata all'immaginario dell'eroe cavalleresco, della cavalleria, dell'uomo-cavallo-spada in grado di cambiare il suo destino con le proprie forze. Una possibilità che vedo scarsamente attuabile in un contesto fantascientifico, a meno di mette sul tavolo i cavalieri Jedi e le vibrospade. Insomma, mi sembra di essermi anche un po' troppo dilungata a riguardo. Il tema fantascientifico per me rievoca il pensiero del "bello, ma non ci vivrei". Con questo non voglio dire che che non deve esistere o non bisogna esserne fan. Anzi! Il mondo è bello perchè a me non piace una cosa, ma ad altri invece sì. E mi fa piacere che comunque esistono progetti fantascientifici di land nonostante la penuria di utenti spesso lamentata dai gestori di questi progetti. Ciò che ho voluto scrivere è una mia personale riflessione sul perchè (a me) il genere fantascientifico suggerisce determinati pensieri che non mi permettono di affacciarmi in maniera entusiasta.
30/12/2020 14:28:40
Penso molto più semplicemente che le land sci-fi abbiano lo stesso problema di tutte le altre (intendendo "la maggior parte"), ovvero di non offrire un gioco effettivamente coinvolgente.Ma probabilmente in una moderna tipica ci si aspetta di più di entrare e far giocate di chiacchiere vuote al bar; in una sci-fi in cui mi aspetterei esplorazione spaziale ecc., il contrasto stride di più.Oltre a questo aggiungerei che "sci-fi" è un cappello ormai ENORME che comprende generi completamente diversi e che piacciono a target completamente diversi: Star Wars viene definita future fantasy, Star Trek sci-fi bene o male classica; ci sono distopici futuristici, dieselpunk, ecc. ecc. ecc.Io posso parlare per me: finora nello sci-fi non ho visto nessun progetto che mi convincesse di non essere semplicemente "simming nello spazio".Per quel che mi riguarda è un problema di offerta delle land, non di genere. Ci fosse una land sci-fi dove posso veramente esplorare, commerciare, scoprire, intrallazzare... mi iscriverei subito.
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"Siamo qui per giocare di ruolo, mica per divertirci!"
30/12/2020 14:49:44
Io posso parlare per me: finora nello sci-fi non ho visto nessun progetto che mi convincesse di non essere semplicemente "simming nello spazio".Per quel che mi riguarda è un problema di offerta delle land, non di genere. Ci fosse una land sci-fi dove posso veramente esplorare, commerciare, scoprire, intrallazzare... mi iscriverei subito.
30/12/2020 15:28:13
gandalfproject ha scritto: Quindi in pratica come fosse una land D&D solo in tema Sci-fi?
L'unico play by chat di Planescape in italiano https://sigilonline.altervista.org
30/12/2020 15:31:11
quod ha scritto: gandalfproject ha scritto: Quindi in pratica come fosse una land D&D solo in tema Sci-fi?Giusto per chi non lo sapesse... negli anni '90 c'era Spelljammer (e lo stanno riscoprendo nella 5°), se mai qualcuno volesse fare una land su quello mi avverta che gli mando la mia stima.Che hai tirato fuori però cosi mi fai sentire vecchio XDUtente di servizio a cui vengono attribuiti sul forum i post degli utenti che si sono cancellati dal portale
30/12/2020 15:43:45
pleiades ha scritto: "sci-fi" è un cappello ormai ENORME che comprende generi completamente diversi e che piacciono a target completamente diversinon ho visto nessun progetto che mi convincesse di non essere semplicemente "simming nello spazio"Per quel che mi riguarda è un problema di offerta delle land, non di genere
Guru, Uomo Immagine, Sobillatore
30/12/2020 18:53:04
Eh, lo so che Spelljammer era una cagata, ma almeno era consapevole di essere una cagata (IPPOPOTAMO PIRATA SPAZIALE!). Se avessimo qualche land in più che non si prende troppo sul serio mi farebbe solo piacere.Riguardo la fantascienza "seria", non saprei. Roba tipo Star Trek non è che sia poi tanto più serio di Spelljammer, ma è difficile trovare uno scenario che non sia "viaggiamo nello spazio con le astronavi e gli alieni colorati". Di saghe fantascientifiche spaziali con tutti i personaggi umani conosco soltanto il ciclo della Fondazione di Asimov (che merita, ma non so se sia adatto a farci una land). Comunque l'estrema estensione delle mappe spaziali non credo sia di per sé un problema, basta avere un modo rapido per spostarsi da un pianeta all'altro. Anche il sentirsi spaesato di fronte all'ambientazione, boh, non mi sembra un problema specifico della fantascienza (insomma, credo anch'io sia più una questione di offerta come dice pleiades).
30/12/2020 18:55:00
Non ci avevo fatto caso prima, ma guardando alle uscite recenti - film intendo - noto che ci sono due tendenze nella produzione cinematografica: una all'introspezione spinta, dove gli eventi esterni sono un contorno; l'altra alla disumanizzazione, con protagonisti dai super poteri che li elevano sopra gli altri. Si tratta in entrambi i casi di protagonisti che sono individui, in un certo senso, a se stanti con la storia che gli ruota attorno. Le serie sci-fi invece sembrano allegorie della società umana e vedo ben poca tecnologia all'avanguardia.Sembra che la fantascienza sia in trasformazione in qualcosa di più soft e profondo. O in graduale estinzione.