Ruolanti si nasce o si diventa?

27/08/2007 15:10:16

Francamente presumo che tutti concordino sulla perfetta funzionalità del verbo "interpretare" e che, semplicemente, alcuni trovino nel gergale "ruolare" un termine più utile alla definizione non tanto della pratica in questione (interpretazione di un personaggio) quanto dell'identità dei giocatori che lo adoperano.
Non mi risulta che i giocatori del cartaceo si definiscano "ruolisti" e ho incontrato simili espressioni solo nell'orbita delle comunità di GDR on line. Sovente mi parso perfino che i vari "ruolista", "ruolismo", "ruolare" contenessero una blanda e sottintesa accezione positiva tesa a distinguere, per esempio, chi interpreta dotando il personaggio di una profondità psicologica (effettiva o presunta) da chi ammazza il mostro e arraffa il tesoro.
Non potrei giurare di non aver mai fatto ricorso a questi pseudo-neologismi, anche se di norma preferisco evitarli per lo stesso principio che mi induce a fare a meno di altri elementi ben più caratteristici del mio registro naturale (i cosiddetti “paroloni” e il turpiloquio, per esempio) ma altrettanto sconsigliati dalla buona educazione in contesti poco specifici.

quota

27/08/2007 17:51:04

Un ambito con cui sfortunatamente non ho alcuna familiarità, quello del GDR dal vivo, se si esclude un'isolata e poco entusiasmante esperienza con VtM. In quel contesto "ruolare" si usa come puro sinonimo di "interpretare" o ha anche la vaga sfumatura "positiva" che mi è parso di vedergli attribuita on line?


Ecco intanto un esempio di quanto intendevo, dal glossario di GDR on line:

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Ruolista [Autore: josie - Data Inserimento: 02/03/2007]

Colui che,è esperto o almeno conoscitore* dei GdR, sia a livello teorico che pratico.

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*corsivo mio


Il tema dell'esperienza porta in luce un altro aspetto che, volendo indagare il successo del verbo ruolare e dei suoi fratelli, andrebbe considerato : l'allure di competenza evocata dall'uso di quello che è (a torto o a ragione) percepibile come gergo di settore, precluso ai neofiti e condiviso dagli iniziati.
L'ideale della competenza è profondamente radicato in un ambiente stranamente serioso e intimamente conservatore come quello dei gdr on line. Questa seriosità, dopo quasi un quinquennio dedicato a storpiare goblin via PC, non ha ancora cessato di meravigliarmi, e temo proprio che ogni singola voce del verbo ruolare ne rifletta un malefico spicchio :P

quota

27/08/2007 19:14:54

Ho letto un utente scrivere:
"Personalmente cerco sempre di ruolarmi il PG nel miglior modo possibile"
Ora credo di poter asserire senza alcun dubbio che chi non abbia a che fare con il gioco di ruolo online (e qualche rara eccezionde del grv - ndMr_faber) leggendo una frase come questa non ne capisca il significato.
Ritengo anche che chi invece fa parte degli eletti capaci di interpretarla trovi comunque difficile dare una definizione univoca di "ruolarsi il PG": interpretarlo? Non esattamente. Descriverlo? In un certo senso.
Se lo stesso utente avesse scritto "Personalmente cerco sempre di descrivere come interpreterei quel personaggio", frase in italiano corretto che esprime il medesimo concetto della precedente, questa sarebbe stata facilmente comprensibile a chiunque; inoltre essa sottintende uno sforzo all'ottenimento della migliore descrizione possibile, dato che essa è riferita all'interpretazione che il giocatore stesso immagina di dare di quel PG nella rappresentazione di un'ipotetica scena.
Si noti peraltro che la frase in italiano corretto è anche più breve della precedente.
Se poi si optasse invece per la più lunga "Personalmente cerco sempre di trasporre per iscritto in prosa l'interpretazione che darei di quel personaggio" si ottiene, con appena cinque parole in più, l'effetto di inibire attacchi faziosi che pongano in dubbio se si parli di "descrizione dell'interpretazione" o "descrizione del modo in cui si interpreta".

...Abbiamo una lingua così bella e complessa...
Perchè la si vuole svilire? ç_ç

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quota

28/08/2007 00:41:24

Pienamente d'accordo, però non puoi fare diversamente. Lo stesso utilizzo del termine "burattinaio" al posto di "giocatore", sostituzione oramai abusata, trita e ritrita nel mondo dell'online, è un esempio di come non puoi evitare che certi fenomeni finiscano per diffondersi. Chiamare burattinaio un giocatore in quanto "gestore di un personaggio" (per me che conosco la lingua italiana, il burattino è una cosa differente, comunque) è un'espressione tipica di lot che ormai trovi quasi dappertutto, e che dimostra il senso di invasatezza che il giocatore medio riesce a raggiungere. Pardon, il burattinaio medio: il giocatore riesce ancora a comprendere la differenza tra giocare e "burattinare", tra interpretare e "ruolare". Il concetto è che il voler cercare i termini aulici a tutti i costi, uno dei più grandi limiti nonchè fissazioni del burattinaio, è riuscito a trasformare in aulico anche il linguaggio OffGame: da qui una plausibile motivazione dell'uso di "ruolare".

Just my 2 cents.

quota

28/08/2007 02:42:34

Chi è quella?:P

quota

28/08/2007 17:20:36

Sì, pure a mio avviso a ragione.
Presumibilmente da tavolo e dal vivo è più difficile imbattersi in queste prospettive pedanti perchè i personaggi giocati così non "esistono" virtualmente 24/7, ma si "risvegliano" a inizio sessione per tornare in letargo sino al week end successivo. La vita di un PG on line somiglia in molte cose a quella del giocatore, soprattutto per quanto concerne l'intenso impegno del personaggio nella vita di relazione. Tra un dracolich e l'altro, quando l'intrigo politico langue, il possente guerriero finisce per accoppiarsi, generare pargoli impegnativi come linda blair, bisticciare con l'halfling casinista che organizza rave nel torrione accanto al suo. Ed è pure giusto che sia così: può essere più divertente caricare di insulti l'halfling che finire la quest per scoprire che sì, è stato proprio il maggiordomo a uccidere Sir Fuffa.
Personalmente è per poter fare anche questo che preferisco giocare on line. Tuttavia è precisamente dal gioco "della quotidianità”, se praticato in un ambiente poco sano, che nasce l'invenzione del ruolismo, inteso come codificazione del gioco d'eccellenza, quasi come “professionalità” con tanto di apparato deontologico ipertrofico e drammaticamente superfluo rispetto al semplice "ecco le regole, seguile con lealtà" che per un gioco, ammesso che le suddette siano state esaustivamente illustrate in una sede accessibile, di solito basta e avanza.

Personalmente ho conosciuto la parola "ruolismo" nella prima comunità "intransigente" e ad alto livello di gioco che ho frequentato, quella che mi ha convertita dal "me metto a ride e cerco da corpì quaa monnezza der ghast, che mo' si lla matematica nun è 'n opigniione me dovrebbe da sta' a 10 pieffe... stira le zampe?" a "Bruce ora fronteggia più spavaldo la putrida creatura, masticando un irripetibile insulto di scherno prima di sollevare nuovamente l'ascia".
L'ho vista usare anche più spesso soprattutto in un altro forum (che forse qui non posso nominare) in cui si discuteva, peraltro in modo piacevolissimo, appunto di gioco di ruolo on line. Non ne sono sicura, ma credo che la diffusione del termine superi di gran lunga l'ambito di questo forum per estendersi soprattutto ai regolamenti delle varie comunità, alle bacheche interne destinate alla promozione del buon gioco e in qualunque altro luogo il belligerante Gemini non possa fare altrettanto facilmente irruzione :).
Comunque, premesso che se c'è una cosa che va più di moda del verbo "ruolare" è proprio parlare male di ExtremeLOT e ammesso che mi sto di fatto colpevolmente adeguando a tale costume (doh!), LOT ha indubbiamente fatto scuola nel modo descritto da Raizingher. Ha trasmesso i suoi principi, le sue fissazioni, i suoi stilemi ai propri (più raffinati, per carità) successori ed è per questo che, a mio modesto parere, resta un esempio un po' qualunquista ma piuttosto efficiente quando si intende parlare di certi aspetti del GDR on line.
I comportamenti che hanno messo in fuga Mr Faber per esempio sono un'eredità non tanto di LOT quanto della mentalità che alludendo a LOT si intende, forse un po' ingiustamente, rappresentare.
EL non è certo l'unica comunità a richiedere "almeno XX ore settimali di presenza" e "YY mesi di anzianità" a un poveraccio che vuole giocare il necromante o il regio facitore di ghiotti et calorici krustyburger. Non è l'unica a produrre una bizzarra aura di divismo e carisma attorno al “famoso” Buon Giocatore, l'Ottimo-Ruolista.

Per Raizingher: anche io uso "burattinaio" e pure più spesso l'orrido e nauseabondo "player", quindi mi sento di parlare come membro, anche se non come rappresentate, della categoria di appassinoati di GDR che adotta queste espressioni, sicuramente indegne di demostene. Non è una scelta stilistica meditata, ma il mero esito della sindrome da redazione di regolamenti per GDR on line. Alla centonovesima volta che ci si trova a ripetere "giocatore" la disperazione prevale e si va in caccia di un sinonimo magari imperfetto ma oltremodo agevole rispetto al più puntuale "colui che traspone in prosa, scrivendo, l'interpretazione che amerebbe rendere del personaggio da egli stesso ideato". "Burattinaio", la cui origine lottiana francamente ignoravo, sarà pure deprimente ma ha una certa efficacia metaforica ed è di fatto intellegibile anche per chi si accosta al GDR da neofita. Però accetto suggerimenti su eventuali surrogati migliori (anzi, li bramo proprio).

quota

30/08/2007 00:43:56

Non avevo considerato il tuo punto di vista riguardo a Burattinaio... tuttavia lo trovo fastidioso, ma è la mia misera ed opinabile idea, sono gusti e punti di vista... Ai gdr online si gioca :P quindi cos'ha che non va giocatore? Tra le basi del gioco di ruolo in generale sta il dualismo "giocatore-personaggio", quindi perchè non dire pane al pane e pe... no, quello no :P :P :P

quota

15/09/2007 19:03:47

Inizio con lo scusarmi per la mia lunga assenza, la totale mancanza di possibilità di connessione web tra il 28/08 e ieri mi ha reso impossibile continuare ad "imperversare" qui, come altrove.
Attendo la benedizione del pontefice e gli propongo l'uso di pupàro in luogo di burattinaio, essendo più conforme agli usi della mia terra natìa ed avendo probabilmente più affinità col gioco di ruolo, visti gli scritti di Pirandello e quelli di Collodi. :-D
In ogni caso, da vecchio teatrante, resto dell'idea che il binomio perfetto è personaggio-interprete.

Ciò detto tranquillizzo Moureau. Relativamente alla tua affermazione ("Non ne sono sicura, ma credo che la diffusione del termine superi di gran lunga l'ambito di questo forum per estendersi soprattutto ai regolamenti delle varie comunità, alle bacheche interne destinate alla promozione del buon gioco e in qualunque altro luogo il belligerante Gemini non possa fare altrettanto facilmente irruzione") posso confermarti che effettivamente il malcostume va ben oltre questo forum, pur restando confinato all'acquitrino fangoso che è il gdr online by chat italiano, con rari spruzzi di fango che periodicamente saltano fuori dallo stagno nel tentativo di inquinare qualche altro ambiente, e che vengono nella maggior parte dei casi prontamente risciacquati indietro.
Ciononostante posso anche dirti che tra il 2002 e il 2003, quando nelle allora poche land esistenti si soleva dire in gioco "Sapete quando comincia il gdr?", mi sono battuto perchè entrasse in testa alla gente che gdr era il contesto, e che ci si accedeva già dal login; quella che loro chiamavano gdr si chiamava invece quest (o avventura).
Tutti concetti per cui ho avuto molti baldanzosi oppositori all'inizio ed altrettanto fieri alleati: tutti concetti che oggi, dopo quasi cinque anni, praticamente chiunque dà per scontati.

P.S. - Io non faccio mai irruzione da nessuna parte; sarebbe una terribile mancanza di stile. Ho mezzi molto più efficaci per ottenere i miei scopi ;-)

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quota

15/09/2007 22:02:23

Si diventa...

quota