11/01/2009 13:01:15
Sante parole Damien.
Un tempo l'educazione la faceva il gruppo da tavolo. Quando entravi in uno o entravi "da niubbo" in un gruppo di esperti affiatati, o il gruppo si formava ex novo, ma c'era sempre qualcuno di precedente esperienza che ti ricordava sempre di caratterizzare il personaggio e giocare il personaggio, anche quando questo lo portava a fare la scelta sbagliata al momento sbagliato.
Nel PbC invece ci sono intere scuole di pensiero che ti insegnano la ruolamentatura alla lottiana, con assunti sbagliati del tipo "interpreti se descrivi sovraminuziosamente in italiota", oppure "l'elfo e' cosi' ovunque, punto. Se lo giochi diverso a come sono abituato lo giochi male."
Personalmente non ho mai trovato penalizzante per il gioco (intendo per il gioco di massa, in particolare per il GRV) che un giocatore non sappia dare il minimo spessore o la minima coerenza raziale al personaggio che interpreta.
Bene o male chi gioca personaggi insulsi e insipidi non emerge nel gioco, rimane una figura perennemente marginale e poco considerata (benche', almeno nella nostra associazione, abbia un potenziale e spazi di azione uguali a tutti gli altri), mentre i personaggi ben caratterizzati e interessanti raggiungono alti gradi di fama e diventano punti di riferimento anche per gli altri giocatori. E' una situazione che tende ad autorisolversi, in quanto il giocatore che, inizialmente, non interptreta un granche', finisce per emulare i giocatore carismatico.
11/01/2009 13:33:35
E' verissimo Faber.
Il GRV ha un' indubbio e enorme vantaggio rispetto al pbc, vantaggio che in sintesi si traduce nel contatto diretto, reale con le persone.
Il poter parlare faccia a faccia limita moltissimo le situazioni di malcontento da me descritte prima, per il semplice fatto che non c'è la "mediazione mediatica" (orribile definizione) data da mezzi freddi e facilmente fraintendibili come msn o le chat offgame, mezzi che non permettono spesso di intendere che il tono altrui è in realtà assai sereno con la relativa catena di pensieri errati gli uni sugli altri che si genera esponenzialmente.
Altrettanto i giocatori anche limitati agli inizi, godono di un maggior stimolo ad apprendere serenamente dai migliori, perchè han ben visibile, sotto gli occhi, che costoro vengono apprezzati come tali solo perchè meritevoli d' esserlo e non può subentrare (tranne nei casi di gravi turbe mentali) la classica dinamica del "perchè a lui sì e a me no".
Mi verrebbe da pensare sulla base di questa riflessione se l'integrare nei pbc sistemi di contatto con l'utenza meno impersonali potrebbe giovare.
Tutto sommato nei MMORPG ci si crea un canale audio (se non integrato già nel client) su quel programma di cui ora mi sfugge il nome, e si parla lì, arrivando subito a capirsi assai meglio che solo leggendosi scritti su forums o istant messanger di vario genere.
Potrebbe essere una buona soluzione per risolvere tante incomprensioni.
11/01/2009 21:35:21
A parte che e' una cosa profondamentalmente antipatica e piuttosto contraria al principio di "le regole sono uguali per tutti", direi nulla. Il problema e' che di solito la razza riservata piu' che di difficile interpretazione e' semplicemente strapotente rispetto alle razze normali. Un vantaggio indebito che e' ridicolo giustificare dicendo "ma lo do a un giocatore bravo, non se ne approfitta". Ha pure poco senso, come se uno va a fare a cazzotti con Tyson, ma quello tira piano perche' e' un pugile espero e non se ne approfitta.
12/01/2009 16:13:47
Vero anche questo, peraltro.
Di solito la razza chiusa (o limitata nei posti) è due spanne sopra le altre come abilità etc etc.
Il che resta un autogol mica da ridere, non credo abbia molto senso fare una selezione coi relativi rompimenti di maroni per la gestione, per poi concedere agli "eletti" pg ai quali basta uno sputo per stendere un avversario.
Con quali garanzie poi che non se ne abusi? nessuna, alla fine.
La razza chiusa, in un mondo di gioco "ideale" dovrebbe essere semplicemente una razza particolare, difficile da ruolare, una razza con una precisa mentalità che costringa chi la ruola a interpretarla al meglio o ciccia.
Non la vedo poi molto come un "premio", tutto sommato, la vedo come un impegno extra e come tale riservato a chi ha le capacità per gestirla e nel contempo divertirsi a interpretarla.
13/01/2009 09:27:08
13/01/2009 10:09:34
13/01/2009 11:09:07
13/01/2009 13:28:59
13/01/2009 14:34:25
Si, ma ti ripeto, il problema nasce sul diceless se si formano due correnti di pensiero, una che sostiene che il drago non puo' essere battuto neppure da tutti i pg della land a pieno potere, l'altra che n personaggi siano piu' che sufficienti per accopparlo. Se le due opposte correnti non convengono si rischia che intorno all'evento si crei malcontento.
13/01/2009 14:52:53
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